“Quando una figlia soffre per amore, il dolore può essere altrettanto intenso per una madre che la osserva. Le delusioni amorose sono esperienze comuni durante l’adolescenza e la giovinezza, ma ciò non le rende meno devastanti. Come madre, il desiderio di proteggere tua figlia da tutto il dolore è naturale, ma il confine tra essere di supporto e risultare invadente può essere sottile”.
Queste sono le parole della dottoressa Miolì Chiung, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Chi di noi non c’è passata in una delusione amorosa, in un tradimento, in una lite irreparabile con il proprio partner. Una ferita che faceva fatica a cicatrizzarsi, che ci ha tolto l’appetito, il sonno, anche la voglia di condividere la sofferenza con amiche e con la famiglia.
Quante volte ci siamo sentite dire che sarebbe passata, che il tempo avrebbe lenito, addolcito, che bastava attendere. Eppure, nel buio della tristezza, nel travaglio emotivo di una grande e/o prima delusione d’amore, sembra sempre di essere le uniche al mondo a provare un dolore simile. Un dolore che si teme non passi mai.
Ora che siamo madri la paura è un’altra: quella che sia nostra figlia a soffrire, che sia lei ad avere difficoltà a superare un momento tanto difficile, soprattutto se si è di fronte alla prima volta.
Le amiche, da una certa età in poi, sono le prime interlocutrici delle nostre figlie, è tra pari che avverranno le prime confidenze, le grandi condivisioni, dalle mestruazioni ai primi amori. Ma ciò non toglie che il nostro compito, la nostra funzione educativa ed in parte anche protettiva non viene automaticamente eliminata, come non servisse più. Ed allora come possiamo aiutare le nostre figlie a superare le prime grandi delusioni d’amore, senza essere invadenti e, soprattutto, quando è giusto preoccuparsi ed intervenire e in che modo?
Indice
Quando mia figlia soffre per amore: i segnali
Se ci sono figlie che ci raccontano tutto, se ci sono delusioni d’amore cosi palesi da non destare alcun dubbio, in altri casi, soprattutto durante la prima adolescenza, può essere difficile capire cosa stia passando nostra figlia e se è il caso di intervenire.
Ecco cosa ci ha raccontato la dottoressa Miolì Chiung.
“Non tutte le delusioni amorose richiedono un intervento, ma ci sono situazioni in cui il dolore emotivo può diventare travolgente e sfociare in un disagio più profondo. Ecco alcuni segnali che dimostrano come tua figlia stia soffrendo più del normale:
- cambiamenti nel comportamento;
- alterazioni dell’umore;
- cambiamenti fisici;
- diminuzione delle prestazioni scolastiche;
- parole preoccupanti.
Se tua figlia inizia a comportarsi in modo diverso rispetto al solito, come ritirarsi dalla vita sociale, isolarsi in camera per lunghi periodi o evitare attività che prima le piacevano, potrebbe essere un segno che il dolore sta prendendo il sopravvento.
L’umore di tua figlia potrebbe oscillare tra momenti di tristezza profonda, rabbia immotivata o improvvise esplosioni emotive. Se noti un aumento delle lacrime, irritabilità o segni di depressione, presta attenzione.
Inoltre, disturbi del sonno, perdita o aumento dell’appetito e un evidente calo di energia possono indicare che il dolore emotivo sta influenzando anche il benessere fisico di tua figlia.
Un improvviso calo del rendimento scolastico può essere un segnale che tua figlia sta lottando per concentrarsi a causa della sofferenza interiore.
Infine, se tua figlia esprime pensieri negativi su di sé, come “non valgo niente” o “nessuno mi amerà mai più”, è importante prestare molta attenzione e considerare la possibilità di coinvolgere un professionista”.
Relazione mamma-figlia: la strategia per aiutala
Il problema delle relazioni mamma-figli sta spesso in quella nostra umana e ragionevole necessità di aiutare sempre, a volte anche troppo, che ci fa perdere il focus dalle responsabilità anche dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, a tal punto da poi renderli degli adolescenti impreparati verso ciò che li attende.
A volte, quando ci raccontano qualcosa, accade di partire subito in quarta, con un atteggiamento giudicante, impulsivo, senza tra l’altro fornire alle nostre figlie gli strumenti utili per affrontare la situazione con il giusto distacco, con mente lucida.
È un atteggiamento nel quale inciampiamo quasi tutti/e, che però potrebbe spingere i nostri figli ed in questo caso le figlie che stanno soffrendo per amore, a non raccontarci tutto. Condividere con noi una grande delusione, un momento difficile, delicato, può essere davvero importante, perché, a differenza di un’amica, la nostra esperienza potrebbe aiutarle a vivere le cose diversamente. Ma attenzione alla strategia da porre in essere!
“Sebbene tu possa sentirti impotente davanti alla sofferenza di tua figlia, ci sono diverse strategie che puoi adottare per aiutarla a navigare in questo difficile momento.
Ecco la strategia in 5 punti:
- ascolta ma non giudicare;
- incoraggia l’espressone delle emozioni;
- instradala verso attività positive;
- falle capire che la ami a prescindere;
- preparati ad essere molto paziente.
Ascolta senza giudicare: a volte, ciò che tua figlia ha più bisogno è semplicemente qualcuno che ascolti. Evita di minimizzare il suo dolore o di offrire soluzioni immediate. Fai sapere che sei lì per lei, pronta ad ascoltarla senza giudicarla.
Incoraggia l’espressione delle emozioni: aiutala a capire che esprimere le proprie emozioni è sano e normale. Scrivere un diario, parlare con un’amica fidata o anche piangere possono essere modi utili per elaborare il dolore.
Promuovi attività che le piacciono: sebbene possa essere difficile per lei trovare la motivazione, incoraggiala a fare cose che le piacciono, che si tratti di fare sport, cucinare, dipingere o anche fare una passeggiata. Mantenere una routine regolare e dedicarsi ad attività positive può aiutarla a ritrovare un senso di equilibrio.
Offri il tuo affetto incondizionato: a volte, le parole non sono sufficienti. Dimostra il tuo amore con piccoli gesti, come prepararle il suo piatto preferito o abbracciarla senza dire nulla. Sapere di essere amata incondizionatamente può darle un senso di sicurezza e conforto.
Sii paziente: Il processo di guarigione emotiva richiede tempo. Evita di forzarla a superare il dolore troppo in fretta e permettile di affrontarlo a suo ritmo”.
Come evitare di essere troppo invadente
Anche se non ci piace ammetterlo, pur facendolo a fin di bene, noi mamme rischiamo sempre di essere troppo invadenti nelle scelte e nei momenti cruciali della vita dei nostri figli e delle nostre figlie. Ciò non spoglia anche i padri dal proprio ruolo e dai propri comportamenti. A volte, i nostri partner possono apparire disinteressanti o superficiali nella comunicazione con i nostri figli e figlie e questo ci spinge ad accentuare la nostra presenza nella loro vita, con l’effetto di essere invadenti.
Essere di supporto, di sostegno, durante una delusione amorosa non implica l’invadenza, spesso anticipata dalle frasi “Hai voluto il mio parere, ora non ti lamentare” oppure, “Fai come ti dico io”, od il più classico “Te lo avevo detto”.
Certo, è difficile essere presenti ma non troppo, interessarsi ma a debita distanza, pesare le parole ed i comportamenti quando anche noi, in modo indiretto, siamo coinvolte dalla situazione. Ma, se vogliamo aiutare nostra figlia, è una sfida da vincere. Ecco come, secondo la dottoressa Mioli Chiung.
“Essere una madre di supporto, senza risultare invadente, può essere una sfida delicata. Vuoi esserci per tua figlia, ma allo stesso tempo vuoi rispettare i suoi confini e la sua privacy.
I 5 consigli su come mantenere un equilibrio:
- rispetta i suoi spazi: lascia che sia lei a decidere quando vuole parlare. Anche se è importante farle sapere che sei disponibile per lei, non insistere se non si sente pronta a condividere i suoi pensieri;
- evita di fare troppe domande: anche se la curiosità è naturale, evita di interrogarla troppo. Poni domande aperte che le diano la possibilità di decidere quanto vuole condividere, come “Come ti senti oggi?” anziché “Hai parlato con lui di nuovo?”;
- sostieni la sua autonomia: ricorda che tua figlia sta attraversando un’esperienza che la aiuterà a crescere e a sviluppare resilienza. Offrile supporto, ma lascia che sia lei a prendere le decisioni riguardanti come affrontare la situazione;
- non minimizzare il suo dolore: evita di dire cose come “ci sono cose peggiori” o “supererai presto tutto”. Anche se la tua intenzione è di rassicurarla, questi commenti possono farla sentire non compresa. Il suo dolore è reale e significativo per lei in questo momento;
- monitora la situazione a distanza: anche se tua figlia potrebbe non voler parlare subito, osserva attentamente i segnali del suo comportamento e stato d’animo. Se noti un peggioramento o se la situazione sembra fuori controllo, potrebbe essere il momento di considerare un aiuto professionale”.
Siamo state tutte ragazze alle prese con i primi grandi, piccoli amori. A volte abbiamo lasciato, deluso. Altre volte siamo state noi a soffrire per essere state lasciate, deluse anche tradite. Ci siamo rifugiate nella nostra cameretta, con la faccia nel cuscino, credendo, tra le lacrime, che mai più avremmo amato, e mai saremmo state nuovamente amate. Ci è capitato di confidarci con nostra sorella o nostro fratello, con le amiche, un pò meno con nostra madre. Altre volte abbiamo taciuto, preferendo soffrire in silenzio, pensando che così sarebbe passato prima. Sappiamo cosa si prova, perché quel dolore fa parte della vita. Per questo, cerchiamo di esserci ma con la giusta distanza, pesando le nostre parole ed i nostri gesti, per comunicare a nostra figlia che la capiamo, che rispettiamo le sue scelte, che siamo al suo fianco qualunque cosa accada. Sempre.