Come far socializzare il tuo cucciolo con cani e umani

Il cane è un animale sociale e per essere felice ha bisogno di relazioni, a quattro zampe e umane: ecco allora come aiutarlo a socializzare sin da cucciolo.

Pubblicato: 28 Giugno 2023 13:37

Sabrina Romani

Medico Veterinario

Sabrina Romani è medico veterinario e Istruttore Cinofilo per Cani da Compagnia. Per DiLei scrive articoli di approfondimento sull'educazione e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

Il cane è un animale sociale, ha bisogno di relazioni a quattro zampe e umane: per lui vivere in gruppo significa sentirsi “parte di un progetto comune”. La sua dimensione di vita (come quella del suo progenitore, il lupo) può essere paragonata ad una squadra, che agisce in sintonia per realizzare i propri obiettivi, come difendere il territorio, proteggere i membri della cerchia, procurarsi del cibo e più in generale vivere.

Socializzazione primaria e secondaria

La “socializzazione” è il processo attraverso il quale il cane impara a conoscere e a non temere ciò che lo circonda; quindi, far socializzare Fido significa inserirlo nel contesto sociale. La socializzazione consta di due fasi, primaria e secondaria. Vediamole nel dettaglio.

La socializzazione primaria

La socializzazione primaria avviene tra l’8° e la 12° settimana di vita del cane. Durante questa fase, riconosce la propria identità di specie, imparando ad essere cane e mettendo in atto le strategie comunicative imparate con la mamma e i fratellini. In questo periodo il cucciolo apprende quali sono le modalità di comunicazione migliori e quali invece è meglio evitare, sia coi simili che con altre specie.

Ogni esperienza conosciuta in positivo dal cagnolino in futuro sarà vissuta dal peloso come “amica”. Per questo è estremamente importante che in questa fase il cane faccia molti incontri positivi, sempre e comunque sotto il controllo vigile del proprietario. Per contro, ciò che non viene appreso in questo delicato periodo potrà causare paure e insicurezze nell’adulto. Questo tipo di socializzazione raggiunge il picco massimo alla 5° settimana, vi è poi una decrescita di questa capacità che termina con la 12° settimana.

La socializzazione secondaria

La socializzazione secondaria va dalla 12° alla 16° settimana. Il periodo sensibile è terminato e il cane entra nella fase giovanile: è ancora propenso alla socializzazione, ma ciò che conosce ora non è più generalizzabile. In questa fascia d’età la capacità di apprendimento è ai massimi livelli, perciò è di fondamentale importanza cominciare con l’educazione di base. Sfruttando al meglio questa fase di vita per mettere buone basi educative ci si ritroverà con meno difficoltà quando il cane sarà nell’età della pubertà, periodo della ribellione.

La fase della socializzazione termina quando il cane raggiunge i 4 mesi di età. A questo punto, l’individuo ha appreso cosa è buono e cosa non lo è avendo acquisito strategie comportamentali da riproporre nel quotidiano. I cani adulti? Non socializzano più: comunicano, interagiscono, si relazionano e hanno ancora sicuramente una grande capacità di apprendimento, ma non posseggono più la predisposizione naturale e biologica atta alla socializzazione.

La socializzazione nel cucciolo

Far socializzare il cucciolo significa stimolare in lui i sensi e fargli conoscere il più possibile l’ambiente che vivrà da adulto. Un cane che da piccolo non ha fatto sufficienti esperienze è più probabile che, una volta cresciuto, sia meno tranquillo, rendendo più difficoltosa la sua gestione. Il nostro scopo è quello di far sì che il cucciolo abbia più conoscenze possibili, per limitare le sue paure da grande.

La socializzazione è un processo che andrebbe condotto in due fasi: la prima consiste nel presentare al cucciolo tutto ciò con cui si vuole entri in relazione (persone di ogni genere ed età, altri cani e animali, etc.). Attenzione: far socializzare il cucciolo è importantissimo perché ogni animale è “programmato” per avere paura delle cose nuove; tutta “colpa” dell’istinto di sopravvivenza, che assicura agli animali di evitare ciò che potrebbe essere pericoloso.

La seconda fase consiste nel consolidare nel cane l’abitudine alle cose. Il cucciolo già nelle prime fasi di vita deve avere contatti con più persone possibili, questo perché ciascun essere umano interagisce in maniera diversa, a partire dall’utilizzo della voce. Non è tutto: le persone hanno odori, forme, stature e atteggiamenti differenti; alcuni soggetti gesticolano tanto, altri sono più stazionari, e così via. Spesso accade che i cani non amino i bambini, a volte l’insofferenza ai più piccoli è caratteriale (il cane può non apprezzare gli schiamazzi, l’irruenza e la mancanza di cautela del bambino), altre volte è legata alla mancata socializzazione: se da cucciolo Fido non ha visto bimbi potrebbe non riconoscerli come umani!

È importantissima anche la socializzazione con gli altri cani. Ci sono veri e propri rituali di comunicazione fra simili: orecchie all’indietro, cresta dritta, scodinzolio, e così via. Va detto però che le differenze fisiche da un soggetto all’altro fanno sì che gli atteggiamenti appena indicati si presentino in modo diverso. Il cucciolo è bene che impari a riconoscere ogni tipo di comunicazione; in altre parole, più cani incontra da piccolo minori saranno le probabilità che da adulto scateni risse.

Quando farlo socializzare

Aspetto difficile nella socializzazione del cucciolo è rappresentato dal fatto che ci sono solo alcune “finestre temporali” durante lo sviluppo del suo cervello durante le quali il cane può apprendere. Dopo questi momenti questi spazi di apprendimento responsabile delle competenze trasversali (comunicazione, interazione sociale, risoluzione dei conflitti) e dell’elaborazione di ciò che è “sicuro” si chiude, più o meno definitivamente. Ciò significa che da quel punto in poi saranno incisi nella mente del quattrozampe il modo in cui reagirà alle persone, agli altri cani e alle diverse situazioni. In futuro potrà imparare altre cose, ma sono solo le prime settimane di vita ad essere determinanti per quanto riguarda lo sviluppo della personalità e del modo di reagire agli stimoli attorno.

Il periodo ideale di socializzazione del cucciolo comincia generalmente quando il cucciolo inizia ad usare i sensi (attorno ai 15 giorni di vita) e termina a 14 settimane. In questo periodo il cane impara qual è il suo gruppo sociale di appartenenza, con chi si sente al sicuro e chi è felice di vedere perché parte della sua famiglia. La finestra temporale per abituare il cucciolo è molto più breve, perché tutti gli animali per sopravvivere hanno bisogno di imparare rapidamente cosa è sicuro e cosa no.

Così il periodo più delicato nella fase di crescita del cagnolino si colloca fra la quarta e la dodicesima settimana di vita. Questo è il momento più critico per la socializzazione e incide non solo sulla futura relazione con l’uomo, ma anche sull’equilibrio psichico del quattrozampe in fase adulta.

Il cucciolo, dall’ottava alla dodicesima settimana di vita, è una vera e propria spugna: assorbe tutte le esperienze e le cataloga con grande rigore, dividendole in “buone” e “cattive” e facendosene un’idea che resterà immutata (o quasi) per tutta la vita. Se qualcosa lo turba o lo spaventa in questo periodo sarà estremamente difficile fargli cambiare idea in seguito!

Consigli per la corretta socializzazione

Gli errori da non fare

Molte persone commettono errori in fatto di socializzazione del proprio cucciolo. Ad esempio, lo portano dappertutto, si assicurano che abbia vissuto tutte le situazioni che potenzialmente possono spaventarlo e abbia incontrato un sacco di cani e di persone nuove. Spesso però rendono le interazioni forzate, senza dare al cagnolino la possibilità di esplorare la realtà in accordo coi propri tempi.

Un altro errore frequente è il presumere che sia normale che un cane voglia socializzare coi consimili che vede. Pensare questo è assolutamente irrealistico ed è una delle ragioni per cui gli incontri tra cani possono andare male e trasformarsi in veri e propri scontri. Un cane ben socializzato deve sì avere amici a quattrozampe con cui divertirsi e giocare, ma deve poter incrociare e annusare i cani sconosciuti in modo calmo e rilassato.

Non è tutto: è sbagliato anche pensare che il cane possa vivere solo: per Fido la solitudine protratta nel tempo è una grande sofferenza; sappiate che un cane da solo non è deficitario di qualcosa in particolare, ma è privato del senso della sua stessa vita.

Vuoi approfondire il tema? Ascolta la puntata del Podcast “Come Cani e Gatti” dedicata alla socializzazione dei nostri amici a quattro zampe.

“A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido… Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo.” (dal film “Io e Marley”)

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