Con le feste natalizie che volgono al termine, iniziano i saldi invernali 2024 in Veneto. La Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni, con la riunione del 21 novembre scorso, ha accolto le richieste delle varie associazioni di categoria stabilendo che l’avvio delle vendite promozionali fosse fissato per il 5 gennaio 2024 in tutta Italia. L’unica Regione ad anticipare è la Valle d’Aosta, che parte il 3 gennaio, mentre le altre hanno mantenuto la data stabilita dall’accordo relativo agli “Indirizzi unitari delle Regioni sull’individuazione della data di inizio delle vendite di fine stagione”, individuato nel primo giorno feriale prima dell’Epifania. I saldi in Veneto iniziano il 5 gennaio e terminano il 28 febbraio 2024.
Le regole per i saldi invernali in Veneto
L’inizio dei saldi è attesissimo ogni anno. È però importante sapere che esistono una serie di regole che ci tengono al riparo da eventuali fregature – che purtroppo sono dietro l’angolo. Ogni articolo in saldo, quindi, deve essere proposto allo stesso prezzo in vigore negli ultimi 30 giorni. Le sanzioni dell’Antitrust per pratiche commerciali scorrette sono infatti raddoppiate, motivo per il quale è bene prestare molta attenzione.
A seguito della consultazione con gli Enti Locali, le organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio, le singole Regioni – e quindi anche il Veneto – possono definire tre condizioni: la modalità di svolgimento dei saldi, la pubblicità per una corretta informazione dei consumatori e, infine, il periodo e la durata delle vendite di liquidazione oltre alle vendite di fine stagione.
Come acquistare in sicurezza
Il periodo è quello giusto per risparmiare qualche euro, viste le numerose spese extra che ogni anno comportano le feste natalizie, ma occorre fare molta attenzione a quello che si compra. In particolare, è bene sapere che il consumatore ha diritto al cambio del capo acquistato – per legge – se danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). Solo in questo caso, il negoziante è obbligato alla riparazione o alla sostituzione e, laddove non fosse possibile, deve operare una riduzione o la restituzione del prezzo corrisposto per l’acquisto. L’acquirente è però obbligato a fare reclamo entro due mesi. In tutti gli altri casi, il cambio del prodotto acquistato è a discrezione del negoziante.
Non è obbligatorio che i capi vengano provati, a meno di altre disposizioni rese note dal venditore, mentre i pagamenti possono avvenire sia in contanti che con carta, favorendo comunque i pagamenti elettronici. I capi esposti devono avere inoltre carattere stagionale o di moda, oltre a essere sottoposti a una percentuale di sconto graduale se non venduti entro un certo periodo di tempo. Il negoziante è inoltre obbligato a esporre il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto e il prezzo finale.
Gli acquisti in saldo preferiti in Veneto
Secondo un’indagine condotta da Confcommercio Veneto, durante il periodo dei saldi invernali 2024 almeno il 10% degli intervistati prevede di spendere di più dell’anno scorso, mentre il 60% è più cauto, sperando di tenersi sulla stessa cifra. Il restante 30% prevede invece di spendere di meno. In tanti hanno però in programma di fare acquisti: il 47,1% prevede di acquistare abbigliamento, oltre una su tre – quindi il 36,6% – ha in programma di acquistare calzature. La media si stabilisce tra i 226 e i 189 euro.
In molti prevendono di fare acquisti in negozio, specialmente presso i centri storici cittadini e nei paesi. Il 31% vorrebbe invece rivolgersi a internet. Tra i preferiti ancora abbigliamento, calzature e accessori che dominano su cinque province delle sette in Veneto: Rovigo (77,4%), Venezia (77,1%), Padova (76,3%), Treviso (73,2%) e Verona (69,1%).
“L’indagine – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin – ci restituisce una fotografia esatta dell’andamento dei consumi: il periodo dei saldi invernali si conferma un volano importante per fare gli acquisti, puntando soprattutto su beni necessari (ad esempio il vestiario) o comunque utili (ad esempio cose per la casa). Quindi, al di là del dibattito su quando farli, se posticiparli o meno, – ha continuato Patrizio Bertin – resta l’indicazione più importante sulla loro opportunità: sia per le aziende che possono vendere e sostenere le entrate a bilancio, sia per i clienti che possono comprare a condizioni più vantaggiose”.