I 5 errori che i genitori commettono e che fanno male alla crescita dei figli

C’è un grande errore che commettiamo noi genitori, dal quale discendono tutti gli altri. Cercare di lavorare sul primo può influire positivamente sui nostri bambini.

Pubblicato: 6 Marzo 2023 10:46

Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Ci sono dei comportamenti sbagliati, nocivi per i bambini, che noi genitori commettiamo, come anche frasi dal potere deflagrante che fanno male alla loro crescita. Chissà quante e quanti di noi ci pensano, dopo una giornata frenetica, che poco ci ha concesso in termini di cura reciproca. Tra sensi di colpa galoppanti, impegni familiari dai grandi livelli di difficoltà logistica, è difficile capire se davvero ci siano cose che noi genitori non dovremmo mai fare o sono solo paturnie genitoriali.

Eppure, nonostante le nostre buone intenzioni, proprio in quanto genitori, possiamo commettere degli errori, senza saperlo, errori che inevitabilmente incideranno sui comportamenti futuri dei nostri figli.  La buona notizia è che se da un lato le mamme non sono perfette, come neanche i papà, fino a quando i nostri figli sono piccoli, monitorando alcuni nostri atteggiamenti, possiamo rimetterci in pista, lì dove ci siamo accorti di aver sbagliato.

Abbiamo consultato la dottoressa Sara Crisantemi, pedagogista, per vedere quali sono gli errori più comuni che commettiamo, come influiscono sui ragazzi, e se esiste una strategia per evitare di caderci nuovamente.

 I 5 errori più comuni che commettiamo noi genitori

Abituati come siamo, a guardarci attorno e a giudicare, sicuramente abbiamo già una lunga  lista di quello che, secondo noi, altri genitori fanno (male), in grado di determinare cattive condotte nei figli. Lasciare il cellulare in mano ai bimbi piccoli, abbandonarli davanti ai videogiochi e così via, sono gli esempi più classici. Come anche il non riuscire ad essere né autoritari né autorevoli, accontentarli sempre, non rimproverarli mai. Ma sono davvero questi gli errori che i genitori commettono e che fanno male alla crescita dei figli? In realtà, come leggeremo dalle parole della dottoressa Crisantemi, dobbiamo cercare più a fondo.

 “Quali sono gli errori più comuni che commettiamo noi mamme e papà? Credo che già porci questa domanda offra una chiave preziosa per vivere la genitorialità con atteggiamento di ricerca e di consapevolezza. Dunque, secondo me, il primo errore è il non porsi domande. È fondamentale questo atteggiamento euristico per evitare di incappare in molteplici errori e, soprattutto, per correggere il tiro. Il genitore perfetto non esiste, nessuno lo è, ma questo non vuol dire non poter porre attenzione a ciò che facciamo per correggerci. Cerchiamo di vivere in questa tensione, indubbiamente scomoda, eppure tanto arricchente, per scoprire via via da soli, osservando noi stessi e osservando il bambino che abbiamo di fronte, quelli che sono gli errori che stiamo commettendo.

Fare una generalizzazione è tanto difficile, ma se dovessi mettere giù i 5 errori che dovremmo evitare, direi:

  1. non porsi domande
  2. essere iperprotettivi
  3. proiettare le proprie paure/desideri
  4. pretendere un’obbedienza cieca
  5. dimenticare l’importanza del proprio esempio.

C’è chi tende a giustificare sempre, chi a dare ciò che gli è mancato, chi vuole preparare a tutte le difficoltà della vita il prima possibile. Indubbiamente moltissimi di questi atteggiamenti influiscono sull’autostima del bambino, ma, indipendentemente da questo, i nostri comportamenti di genitori risentono della nostra infanzia, dai bambini e bambine che siamo stati/e.”

Fonte: iStock
Gli errori dei genitori

Perché sbagliamo, a volte, con i nostri figli

La dottoressa Crisantemi ci ha offerto una prospettiva molto chiara: non elenca quella serie di cose che non vanno bene, come se cadessimo tutti negli stessi tranelli, ma va alla radice, alla fonte. Perché, in fondo, tutto quel lungo elenco che potremmo stilare, altro non è che il frutto di quelle cinque voci, quasi sempre. Il non porsi domande sui propri comportamenti, darli per assoluti, non negoziabili, è certamente l’errore che, più di ogni altro, può essere distruttivo per la crescita dei nostri figli.

“Gli errori si commettono pensando di fare il meglio per i nostri figli, sempre e comunque. Qualunque genitore che ho avuto la fortuna di incontrare in questi 15 anni di lavoro, è animato dal voler offrire il meglio ai propri figli, anche quando di fatto sbaglia, anche quando umilia, iperprotegge, o quando usa violenza verbale ( o addirittura fisica) e così via.

Il punto è che non ce ne accorgiamo. Commettiamo gli errori per mancanza di consapevolezza, alla fine. Ecco che l’atteggiamento della domanda è ancora una volta quello che ci apre le porte dell’autoconoscenza, ancor meglio se sostenuto da una rete di persone che hanno la stessa visione educativa”.

Fonte: iStock
Gli errori dei genitori

 Come gli errori influenzano i figli e come evitarli

La paura più grande che si possa avere è di aver commesso un danno irreparabile, e noi mamme siamo sempre campionesse nel giudicarci troppo severamente anche in questi termini. Per quanto sia importante dare ai bambini regole e limiti, per quanto possiamo essere attenti a dare il miglior esempio, o a raggiungere i giusto equilibrio su alcune nostre legittime paure e il loro diritto di sperimentare, dobbiamo sapere che ci saranno sempre degli errori che commetteremo in modo inconsapevole, per cui è importante imparare ad essere un po’ clementi con noi stessi. Del resto, come ora ci spiegherà Crisantemi, anche se nostri comportamenti errati influiscono sui bambini, non dobbiamo disperare.

“Non posso mentire. Il nostro modo di esserci, di educare, influisce ed agisce a più livelli. Più il bambino/a è piccolo/a e più il nostro modello di relazione con lui/lei sarà importante. Lo sappiamo grazie agli studi sull’attaccamento e oggi innumerevoli ricerche lo dimostrano.

Facciamo due esempi opposti: se avrò lasciato massima libertà al bambino troppo piccolo, non in grado di gestire tutta questa autonomia, dunque se non avrò offerto il giusto contenimento, egli risulterà fortemente stressato, incapace di autoregolare le proprie emozioni e, crescendo, questo potrà portarlo a cattive relazioni con sé e con gli altri, al contrario, se avrò contenuto “troppo”, iperproteggendo il bambino, non lasciandogli la possibilità di sperimentare, inibendo i suoi movimenti e le sue esplorazioni, egli non si mai sentirà capace.

La buona notizia però c’è! Il cervello dei bambini è estremamente plastico e si riorganizza, se noi cambiamo l’ambiente in cui quel cervello si trova a operare. Quindi, se è vero che questo ci dà una bella responsabilità, è altrettanto vero che ci dà anche tanta libertà di azione in positivo, laddove dovessimo aver compiuto uno o più errori.

Per evitare di cadere nell’errore che abbiamo individuato, dobbiamo partire dalla conoscenza di noi e della nostra storia. Se riconosciamo le nostre ferite dell’infanzia, se facciamo un lavoro su noi stessi, allora non riverseremo questo dolore sui nostri figli. Allora saremo in grado di guardarci davvero, di porci le domande giuste per capire se e dove stiamo sbagliando. Credo che i figli ci diano questa immensa opportunità ogni giorno. I loro comportamenti sono dei veri e propri segnali, non dobbiamo leggerli come proiezioni di noi stessi e delle nostre ferite, ma come messaggi importanti e chiarificatori della direzione giusta per la nostra relazione”.

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