Luteina, quale ruolo ha in gravidanza e dove si trova

Importantissima in gravidanza, la luteina viene trasportata al feto attraverso il sangue del cordone ombelicale e contribuisce al corretto sviluppo della retina e del cervello

Pubblicato: 31 Gennaio 2024 18:40

Fabrizio Brunori

Biologo Nutrizionista

Biologo Nutrizionista si occupa di Bioterapia Nutrizionale®, trattando di nutrizione in condizioni fisiologiche e patologiche accertate.

La luteina è un pigmento naturale dalla potente attività antiossidante in grado di proteggere la retina dal danno foto-ossidativo. Inoltre, un corretto apporto di luteina è necessario per la donna incinta, per il corretto sviluppo del feto, durante l’allattamento e durante la nutrizione per l’infanzia.

Che cos’è la luteina

La luteina è un carotenoide, un pigmento naturale di natura lipofila che viene sintetizzato principalmente dalle piante e da alcuni microorganismi. In Natura, sono stati identificati in natura circa 750 carotenoidi di cui circa 50 sono rilevanti nella dieta umana. La luteina insieme alla zeaxantina e alla meso-zeaxantina costituiscono quello che viene chiamato pigmento maculare. Questi carotenoidi si localizzano preferenzialmente in una regione situata al centro della retina dell’occhio umano chiamata macula.

L’uomo non è in grado di sintetizzare la luteina, perciò, i livelli di questo carotenoide presenti nel sangue e nei tessuti dipendono esclusivamente dall’assunzione alimentare. Ciononostante, questi carotenoidi non sono considerati essenziali e di conseguenza non esiste un apporto dietetico di riferimento stabilito neanche per la luteina. Diversamente, ci sarebbe bisogno di raccomandazioni sulla quantità di luteina che andrebbe introdotta attraverso la dieta nel corso delle fasi della vita di ciascun individuo, con un’attenzione particolare alla gravidanza.

La luteina: un’alleata della gravidanza

La quantità di carotenoidi che vengono introdotti attraverso la dieta è molto variabile nelle popolazioni a livello mondiale, e ciò si riflette in differenze significative anche tra le donne in dolce attesa. Un dato epidemiologico significativo è che le donne incinte che fumano e che sono più giovani tendono a consumare quantità inferiori di carotenoidi. Questo potrebbe essere un problema molto importante soprattutto durante il terzo trimestre di gravidanza; periodo durante il quale c’è una rapida crescita e sviluppo del feto che interessa in particolare il sistema nervoso e la retina. In verità, si dovrebbe prevenire la carenza di luteina prima del concepimento. Infatti, una futura madre dovrebbe seguire un regime alimentare in grado di fornire il corretto apporto di luteina da rimodulare, successivamente, attraverso le fisiologiche fasi della gravidanza.

È stato dimostrato che una corretta alimentazione durante la gravidanza è fondamentale per la salute materna, per l’esito della gravidanza, per lo sviluppo del feto, per la salute del bambino e svolge un ruolo cruciale nel determinare la salute futura del bambino. Inoltre, da studi che hanno monitorato le abitudini alimentari nelle donne in età fertile, nelle donne che allattano al seno e successivamente nei bambini, è emerso che frequentemente non vengono consumati i cibi necessari e/o in quantità sufficienti per garantire il necessario apporto di luteina e di altri carotenoidi.

Durante la gravidanza la richiesta di carotenoidi aumenta per supportare lo sviluppo della retina e del cervello del feto. Quindi, è molto importante che le future madri assumano un quantitativo adeguato di carotenoidi attraverso la dieta considerando l’apporto maggiore che è richiesto durante la gravidanza; per garantire un adeguato apporto al feto e per non avere una carenza a carico dei propri tessuti oculari.

La luteina ha anche un ruolo cruciale nello sviluppo visivo durante l’infanzia. Infatti, dopo la nascita si verifica un graduale quanto progressivo accumulo di pigmento maculare nella retina fino ai sette anni di età. Infatti, è stato osservato che la deposizione retinica di luteina e zeaxantina inizia durante la vita fetale e il trasferimento al feto avviene attraverso il sangue della placenta e del cordone ombelicale. La concentrazione placentare di luteina è strettamente correlata con la concentrazione plasmatica materna, cioè, dipende dalla dieta della madre. Successivamente, sarà il latte materno a veicolare questo prezioso carotenoide al nascituro ed infine sarà la dieta dell’infanzia a fornire il corretto apporto di luteina al bambino.

Inoltre, un maggior apporto di luteina e zeaxantina da parte della madre durante la gravidanza è stato associato ad una maggiore intelligenza verbale della prole e ad una migliore capacità di regolare il comportamento nella mezza infanzia, a confermare i potenziali benefici durante lo sviluppo prenatale.

Una conferma indiretta della potenziale associazione positiva tra l’assunzione materna di luteina e zeaxantina e la funzione cognitiva del bambino, potrebbe essere supportata da prove che dimostrano come a livelli più alti di luteina e di zeaxantina sia associata una migliore funzione cognitiva nell’adulto. Infine, bisogna segnalare la presenza di studi che associano alla supplementazione di questo carotenoide un miglioramento della salute degli occhi e del cervello.

Funzioni della luteina

La luteina non gioca solo un ruolo cruciale nel corretto sviluppo visivo. Infatti, tra le più importanti funzioni attribuitegli la più nota è quella di rallentare o prevenire la progressione della degenerazione maculare, che è una patologia abbastanza comune negli anziani. In quanto pigmento giallo, la luteina assorbe le lunghezze d’onda corte della luce blu ad alta energia che colpiscono la retina proteggendo la macula dal danno foto-ossidativo e migliorando la funzione visiva. D’altronde, l’accumulo di luteina in aree ad alto metabolismo e stress ossidativo come l’occhio ed il cervello, suggeriscono un ruolo unico della luteina nello sviluppo e nella maturazione di questi organi dalla comune origine embrionale.

Infine, sono stati pubblicati diversi studi che mostrano come un maggiore apporto di luteina sia associato ad un rischio minore di malattie cardiovascolari e di ictus. Probabilmente, perché l’attività antinfiammatoria della luteina contrasta l’aterosclerosi . È stato suggerito che lo stress ossidativo potrebbe essere un fattore importante nel determinare l’insulino-resistenza. La luteina è un potente antiossidante e potrebbe ridurre la resistenza all’insulina contrastando lo stress ossidativo. Ciò, potrebbe spiegare la relazione che è stata osservata tra una maggiore assunzione di luteina e la riduzione della sindrome metabolica. Tuttavia, non è stata individuata una correlazione positiva tra un’alta concentrazione plasmatica di luteina e diabete mellito di tipo 2. Pertanto, ulteriori studi sono necessari per comprendere più chiaramente i meccanismi attraverso i quali la luteina esplica la sua azione nell’uomo.

Alimenti ricchi di luteina

La biodisponibilità di luteina, ma vale anche di zeaxantina, non dipende unicamente dal consumo regolare di alcune fonti alimentari che sono ricche di questo nutriente. Infatti, assieme alla dieta bisogna tenere in considerazione alcuni fattori come, ad esempio, i metodi di cottura degli alimenti, il grado di variabilità della dieta e l’uso dei grassi sani come l’olio extravergine di oliva. Un esempio particolare è quello dell’uovo intero, in cui la quantità di luteina e zeaxantina è notevolmente inferiore rispetto alla maggior parte delle verdure contenenti questi carotenoidi; tuttavia, la biodisponibilità di questi composti è maggiore nelle uova rispetto alle fonti vegetali a causa principalmente dei grassi presenti nelle uova. Perché, la natura lipofila rende la luteina solubile nei grassi.

Quindi, se consumassimo durante lo stesso pasto cavoli o spinaci insieme all’olio extravergine di oliva o alle uova intere, aumenteremmo in maniera significativa l’assorbimento del nutriente. Dall’altra parte, se durante lo stesso pasto venissero consumati diversi tipi di carotenoidi, la biodisponibilità dei carotenoidi potrebbe essere ridotta a causa della competizione per l’assorbimento che potrebbe verificarsi. Inoltre, le fibre vegetali possono ridurre l’assorbimento di carotenoidi come, ad esempio, la pectina o la gomma guar. Per quanto riguarda la cottura, è stato osservato che sebbene il calore può ridurre il contenuto di questi pigmenti, può comunque aumentarne la biodisponibilità rispetto ad altre fonti alimentari consumate crude.

È stato dimostrato attraverso lo studio di diversi modelli dietetici come sia possibile raggiungere facilmente il livello suggerito di questi carotenoidi di 6 mg/die. Inoltre, sebbene la frutta e la verdura rappresentino le due principali categorie alimentari che ci forniscono la luteina, non sono le uniche. Ad esempio, tra le fonti alimentare più indicate non compaiono soltanto le verdure a foglia verde scura, ma anche altri alimenti quali i pistacchi e le uova. Scopriamo insieme quali sono gli alimenti che se consumati regolarmente possono garantire al nostro organismo il fabbisogno necessario di luteina:

Fonti Bibliografiche

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