“Della sua fragilità in quell’istante amai proprio quello che dell’amore si paga più caro: l’assenza di calcolo e di misura che appartiene solo alle cose nate libere”. Sono queste le prime parole di Michela Murgia che lessi su carta stampata e che mi arrivarono dritte all’anima. Più di una scrittrice, più di una narratrice. Una pensatrice capace di scavare a fondo e di restituirci le pieghe e le piaghe dell’anima nel modo più diretto possibile. Da vera intellettuale è stata capace di evolvere, sempre, di porsi e di porci le giuste domande, con coraggio e dedizione. Nessuna e nessuno come lei aveva ragionato così dell’amore, della vita, delle relazioni interpersonali e, proprio per questo, politiche. Se n’è andata nella notte delle stelle cadenti, il 10 agosto 2023, ma la sua scia durerà ben più a lungo di quella effimera lasciata dagli astri nel cielo.
Dal momento dell’annuncio della malattia e dei pochi mesi che le rimanevano, Michela Murgia non ha smesso un minuto di raccontarci la vita. Ora a noi resta il compito di raccogliere quanto ci ha lasciato, le sue lezioni, le sue parole. Per questo vale la pena ricordare almeno cinque tra gli innumerevoli titoli pubblicati dalla scrittrice sarda per capirla, o almeno per provarci. Perché l’unico vero omaggio che possiamo farle, nel nostro piccolo, è proprio ridare vita alla sua essenza attraverso la lettura dei solchi della sua brillante e vorace penna. È stato difficile sceglierne cinque soltanto, poiché le sue opere sono tutte da leggere. Ma ci abbiamo provato.
Indice
Chirù
Iniziamo proprio da Chirù. Molto più di un romanzo. È la storia dell’incontro tra Eleonora e Chirù. A separarli anagraficamente ci sono vent’anni e le loro vita sembrano non avere nulla in comune. Eppure tra i due si crea complicità, quella che solo le anime che hanno qualcosa da dirsi possono comprendere. Eleonora offre a Chirú tutto ciò che ha imparato e che sa, cercando in cambio la meraviglia del suo sguardo nuovo, l’energia di tutte le prime volte. Ma è un rapporto complicato e la donna scoprirà con amarezza la tensione alla manipolazione che si nasconde anche nel più puro dei sentimenti. L’editore, Einaudi, ce lo dice benissimo: “Negli occhi di Eleonora e Chirú è scritta la distanza fra quello che sentiamo di essere e ciò che pensiamo di dovere al mondo: l’amore è la più deformante delle energie, può chiederci addirittura di sacrificare noi stessi”.
Il personaggio narrato dal ciclo arturiano, un po’ fata e molto strega, che ha ispirato e dà il titolo al fortunatissimo podcast edito da Storielibere.fm, condotto e scritto dalla stessa autrice in collaborazione con la collega e amica Chiara Tagliaferri dal 2018 è quasi inscindibile dalla figura di Michela Murgia. Una donna controcorrente, fuori dagli schemi imposti. In lotta con i propri fantasmi, con il patriarcato introiettato. Talmente strana da essere considerata pericolosa, a volte esagerata e, come lei stessa direbbe, “forse anche un po’ stronza”. A chi non piaceva rispondeva chiaro e tondo: in nessun caso il suo obiettivo era compiacere. Volevo essere felice, piacersi, far sentire la propria voce, e darla a chi non ce l’ha. Questo e molto altro è racchiuso in questo splendido testo, semplicemente imperdibile.
Accabadora
Ma torniamo ai romanzi. Michela Murgia affronta il tema dell’eutanasia e anche quello della famiglia queer nella sua terra d’origine, la Sardegna. Lo fa attraverso una storia ambientata negli anni ‘50. Maria, la protagonista, imparerà che non bisogna giudicare prima di conoscere grazie alla figura di una zia particolare. Vincitore del Premio Campiello 2010, è stato il libro che ha fatto conoscere a tutti la sua scrittura.
Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
Un libro diventato subito caposaldo per comprendere e ragionare sul femminismo. Una riflessione, una delle più importanti degli ultimi anni. Michela Murgia ci prende per mano e ci accompagna in un viaggio fatto di parole, in cui scopriamo che è proprio di queste che si nutre il sessismo. Se ancora vi domandate perché possa essere importante creare professioni che prima non c’erano (magistrata, sindaca, calciatrice) allora è il testo che fa per voi. Un libro che si pone come un gioco facendo alle lettrici una domanda: “pensate se almeno una volta queste parole o frasi sono state rivolte anche a voi. Poi chiedetelo alle vostre amiche. Come in un domino, si scopre l’ampiezza del problema”.