Sammy Basso si è spento a 28 anni, dopo un malore, mentre si trovava a cena insieme ad amici e familiari. E il mondo ha perso una luce, quella stessa positività che da sempre ha accompagnato Sammy in giro per il mondo e per l’Italia, per far conoscere la sua malattia, la progeria, che causa invecchiamento precoce. Noi lo ricordiamo a Sanremo nel 2015, nella sessantacinquesima edizione, quando, voluto fortemente dal conduttore Carlo Conti, aveva detto che la sua forza è sempre stata la positività.
Sammy Basso è morto a 28 anni
Sammy Basso, scienziato, scrittore e attivista veneto affetto da progeria, è morto a 28 anni il 5 ottobre 2024. Ad averne dato l’annuncio è stata l’A.I.Pro.Sa.B, l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso. “Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa. Ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici nel rispetto del dolore in questo delicato momento di lutto”.
Nato il 1 dicembre 1995, aveva raccontato la progeria agli italiani e nel mondo. Laureato all’Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali (proprio con una tesi dedicata alla sua patologia, per rallentarne il decorso), il suo sogno – da sempre – era di poter lavorare al Cern di Ginevra. La progeria gli era stata diagnosticata a due anni: secondo i medici, non avrebbe vissuto più di 13 anni. Ne ha vissuti 28, spendendosi da sempre per la ricerca.
A Sanremo nel 2015
Nel 2015, Sammy Basso è stato ospite a Sanremo: era il 13 febbraio, quando il conduttore Carlo Conti lo volle fortemente in veste di ospite all’Ariston. “Mi sto divertendo molto, è un festival fantastico. Io sto studiando fisica, cerco di fare del mio meglio. Dove trovo la forza? Più che forza è positività. La ricavo dalla mia famiglia, dagli amici, da tutto ciò che ho intorno. Ho fatto il giro degli Stati Uniti, ho incontrato un sacco di persone, dagli indiani d’America a James Cameron. Volevo ringraziarvi per avermi fatto godere questo Sanremo e vorrei augurare tante buone cose a tutti”.
Aveva accettato l’invito di Conti sempre con quell’obiettivo che l’ha accompagnato, alla fine, per tutta la vita, come rivelato in un’intervista al Corriere. “Vado a Sanremo per portare avanti il mio progetto che è quello di far conoscere la mia malattia e far capire che la disabilità non ci rende diversi da tutti gli altri”.
Il ricordo di Carlo Conti
“Lo ospitai nel mio Sanremo del 2015 e fu un incontro fantastico per me e per tutti gli italiani”. Carlo Conti ha ricordato Sammy a poche ore dalla notizia della scomparsa, citando la sua presenza a Sanremo e quelle parole che sono rimaste nel cuore di tutti. “Perché Sammy con la sua intelligenza, con la sua energia, con la sua simpatia e positività ci insegnò in pochi minuti cosa vuol dire superare le difficoltà, cosa vuol dire non arrendersi, cosa vuol dire raggiungere i propri obiettivi, ma soprattutto cosa vuol dire vivere”. La luce di Sammy si è spenta, ma non svanirà mai: rimarrà per sempre in ogni insegnamento che ci ha lasciato.