Roman Abramovich, imprenditore: biografia e curiosità

Roman Abramovich è un oligarca russo vicino al presidente Vladimir Putin. Luci e ombre sulla sua carriera e sulla sua vita privata

Pubblicato: 2 Ottobre 2016 18:36Aggiornato: 29 ottobre 2024 06:36

Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Roman Abramovich è il famoso oligarca russo, ex proprietario della squadra di calcio del Chelsea che in 19 anni ha contribuito a portare sul tetto d’Inghilterra e del mondo a suon di investimenti milionari. Tra le persone più ricche del globo, allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha vestito i panni dell’improbabile mediatore con ricorrenti incontri con delegazioni ucraine e russe a Kiev, Mosca, Varsavia e Istanbul. Molto legato al presidente della Russia Vladimir Putin, il passato di questo imprenditore non è privo di ombre. Da quando il governo britannico lo ha sanzionato in seguito all’invasione russa in Ucraina, Roman Abramovich è sparito dalla circolazione. Cosa sapere sulla carriera e la vita del misterioso imprenditore.

Chi è Roman Abramovich

Roman Abramovich nasce a Saratov, in Russia, il 24 ottobre 1966 in una famiglia di origini ebraiche. All’età di un anno la madre muore per complicanze causate da un’infezione, due anni più tardi il padre perde la vita dopo un incidente sul lavoro in un cantiere edile. Diventato orfano, il bambino è cresciuto dallo zio paterno nella Repubblica dei Komi, oltre 1.200 chilometri a nord-est di Mosca e più tardi da un secondo zio che vive a Mosca.

Vive in condizioni non molto agiate e frequenta l’istituto tecnico industriale a Uchta, ma a 16 anni lascia la scuola e trova lavoro come meccanico prima di prestare servizio militare nell’esercito russo. Tornato a Mosca frequenta l’Università statale russa del petrolio e del gas Gubkin.

Alla fine degli anni Ottanta, l’Unione Sovietica si avvia verso l’ultima fase prima del dissolvimento e per le aziende si aprono nuove opportunità su un mercato sempre più libero. È proprio in questi anni che Abramovich fonda una società per la produzione di bambole e avvia varie iniziative per l’importazione e la vendita di giocattoli e altri beni di consumo. In pochi anni, le sue finanze aumentano sensibilmente consentendogli di espandere le proprie attività in diversi altri settori, da quello petrolifero agli allevamenti di animali, passando per il commercio di zucchero e altri beni alimentari.

La carriera imprenditoriale di Roman Abramovich

Tra il 1992 e il 1994 l’imprenditore fonda cinque diverse aziende d’importazione e di esportazione, specializzandosi sempre di più nel settore del petrolio e dei prodotti da esso derivati. A metà degli anni Novanta, inizia ad avere rapporti con il presidente della Russia dell’epoca, Boris Eltsin. Nel 1995, acquisisce per diverse decine di milioni di dollari, la quota di controllo di Sibneft, una società petrolifera fondata per decreto da Eltsin e derivante da alcune privatizzazioni decise in seguito alla fine del regime sovietico.

Si dice che ad Abramovich e al socio Boris Abramovich Berezovskij siano stati sufficienti circa 200 milioni di dollari di allora per acquistare a un’asta pilotata l’azienda, il cui valore stava crescendo. Nel giro di pochissimo tempo infatti la compagnia aumenta enormemente i propri introiti, consentendo ai due magnati di diventare molto ricchi.

A 30 anni, su invito della famiglia Eltsin, Roman Abramovich si trasferisce per qualche tempo in un appartamento del Cremlino, la sede del governo russo. Tre anni dopo, nel 1999, è eletto governatore della provincia di Chukotka, nell’estremo oriente russo dove abbondano petrolio e gas.

L’esperienza politica di Abramovich

Abramovich è tra i primi a consigliare a Eltsin di scegliere Vladimir Putin come suo successore alla presidenza della Russia, diventando in seguito uno dei suoi più importanti consiglieri. Una volta al potere, Putin si dà da fare per tenere sotto controllo gli oligarchi, ovvero i nuovi miliardari emersi dopo la fine dell’Unione Sovietica e che si erano arricchiti con speculazioni e altre attività legate alle privatizzazioni delle grandi aziende di stato. Mentre molti oligarchi ritenuti non allineati al nuovo regime vengono imprigionati, Abramovich resta al suo posto e rafforza la sua influenza.

Resta governatore della provincia di Chukotka fino al 2008 per poi ricoprire fino al 2013 il ruolo di presidente del parlamento dello stesso territorio. Nel frattempo continua ad ammassare grandi ricchezze, ad acquistare case in luoghi turistici esclusivi e a collezionare automobili di lusso e imbarcazioni.

L’acquisto del Chelsea, le sanzioni e i negoziati

Nel 2003 l’oligarca russo compra la squadra di calcio inglese Chelsea Football Club per circa sessanta milioni di sterline. Grazie ai copiosi investimenti di Abramovich nell’acquisto di calciatori e allenatori, il club londinese vive una nuova epoca di successi, vincendo ventidue trofei ufficiali tra cui cinque Premier League, due Europa League, due Champions League e un Mondiale per club.

Nel marzo 2022, poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il governo britannico congela tutti i beni del magnate. Abramovich si presenta come improbabile mediatore tra Kiev e Mosca, non riuscendo di fatto a ottenere alcun risultato. Nel frattempo, aveva affidato la gestione del club alla Chelsea Charitable Foundation in attesa di venderlo. L’esecutivo inglese blocca temporaneamente anche la vendita della squadra.

La cessione viene ufficializzata solo il 7 maggio 2022 per 4,25 miliardi di sterline, alla nuova proprietà formata da Todd Boehly, Clearlake Capital, Mark Walter e Hansjörg Wyss. La maggior parte della cifra verrà donata in beneficenza dal governo britannico, mentre la restante parte verrà investita a beneficio del club.

Che fine ha fatto Roman Abramovich

Dopo la vendita del Chelsea Roman Abramovich è sparito dalla scena mondiale. Secondo un rapporto pubblicato dal Mirror, l’oligarga vivrebbe in una sontuosa villa da 20 milioni di sterline in uno dei quartieri più esclusivi di Istanbul. L’imprenditore l’avrebbe presa in affitto per 50mila euro al mese da una figura di spicco del mercato azionario, Ahmet Okumus.

Tuttavia un media turco ha riferito di aver fatto volare un drone vicino alla proprietà nel tentativo di intravederlo, ma senza successo e i residenti locali nel quartiere sarebbero rimasti a bocca aperta quando sono stati interrogati sull’argomento. In pratica non si hanno più notizie sul magnate russo.

Curiosità e vita privata di Roman Abramovich

Riguardo alla vita privata, Roman Abramovich si è sposato tre volte: nel 1987 con Olga Jurevna Lysova, dalla quale ha divorziato nel 1990; nel 1991 con Irina Malandina, dalla quale ha divorziato nel 2007; nel 2008 con Darja Žukova, dalla quale ha divorziato nel 2018. Con Irina Malandina ha avuto cinque figli, mentre con Darja Žukova ne ha avuti due.

Riguardo alle curiosità sull’oligarca, molti anni dopo l’acquisizione della Sibneft, Abramovich avrebbe ammesso di avere corrotto vari funzionari per concludere l’affare: nel 2005 la vendita di Sibneft nuovamente al governo russo gli avrebbe fruttato circa 13 miliardi di dollari. Nel 1996, insieme a Evgenij Svidler, ha acquisito anche una consistente quota di Aeroflot ed è entrato nell’azionariato del Trans World Group. Secondo la rivista Forbes, nel 2020, ovvero prima delle sanzioni, Abramovich aveva un patrimonio intorno agli 11 miliardi di euro ed era tra le 150 persone più ricche del pianeta.

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