C’è un momento preciso dell’anno durante il quale acqua e fuoco si incontrano e si scontrano. Lo fanno proprio lì, sulla terra e sotto il cielo, per accogliere la stagione più attesa dell’anno, per celebrare la potenza e la meraviglia della natura e per auspicare una vita fatta di gioia e serenità.
Quel giorno è conosciuto come notte di San Giovanni. È quello il momento in cui rituali e tradizioni, che fondono usanze sacre e profane, vengono perpetuate da secoli con l’obiettivo di sconfiggere le tenebre, eliminare le negatività e accogliere un futuro migliore, fatto di felicità e prosperità.
Una notte magica che infiamma i cieli d’Italia che a loro volta si trasformano nel palcoscenico di spettacoli luminosi e pirotecnici. Ma anche un’occasione per portare in scena tutta una serie di riti propiziatori, come acqua magica, falò e mazzetti di erbe, che affondano le origini in tempi antichissimi.
Indice
Come celebrare la notte di San Giovanni
La festa di San Giovanni Battista è una celebrazione religiosa nata in tempi remoti. Un evento, celebrato ogni 24 giugno in Italia, che porta con sé tutta una serie di rituali e usanze che fondono le tradizioni pagane con le credenze sacre.
Sono moltissime le città, i villaggi e i borghi del Belpaese che proprio durante il giorno di San Giovanni, o in occasione della sua vigilia, accendono fuochi e falò per celebrare la luce che vince sulle tenebre. Il fuoco, che è un elemento imprescindibile dei festeggiamenti, è collegato direttamente alle origini dell’evento.
La festa di San Giovanni, infatti, è legata in maniera indissolubile al solstizio d’estate e a tutte le tradizioni pagane e celtiche che venivano perpetuate in questa occasione, e che vedevano proprio nell’accensione del fuoco un rito propiziatorio e di buon auspicio. Lo scopo, infatti, era quello di celebrare il sole e tutta la sua massima espressione, ma anche quello di purificare la terra e i suoi abitanti.
Oltre a questa, che resta una delle tradizioni più celebri e popolari dei tempi moderni, esistono e resistono tanti rituali “magici” che vengono tramandati da generazioni e che sono osservati proprio durante la notte di San Giovanni. Si accendono fuochi, si bruciano erbe aromatiche e si preparano acque miracolose. Veri e propri riti che hanno il medesimo scopo di proteggere le persone dal malocchio e dalla negatività e che sono di buon auspicio per il futuro.
Molte di queste, poi, sono state inglobate anche nella tradizione religiosa. A Roma, per esempio, la vigilia di San Giovanni è direttamente legata alle streghe. Secondo la leggenda queste vengono chiamate la notte del 23 giugno dai fantasmi di Erodiade e di sua figlia Salomè, colpevoli della decapitazione del santo, per catturare le anime degli innocenti. Proprio per questo motivo, nei secoli scorsi, le persone della città si riunivano tra le strade e i quartieri con torce e candele per scacciare le streghe.
Acqua magica, fuoco e riti propiziatori
Come abbiamo anticipato, sono molte le tradizioni legate alla notte di San Giovanni. Alcune di queste sono state trasformate e inglobate nella festività religiosa del 24 giugno, altre invece conservano il fascino e il mistero dei riti pagani, ma tutte sono accomunate dal desiderio di celebrare la luce, che vince sulle tenebre, e il bene che sovrasta il male.
Se volete unirvi ai festeggiamenti, e sperimentare e condividere alcuni riti propiziatori, qui di seguito troverete alcuni rituali antichissimi da eseguire proprio durante la notte di San Giovanni.
Tre fave e un matrimonio
Fortuna, buoni propositi ed energie positive vengono attirate durante la notte di San Giovanni attraverso tutta una serie di rituali. Quello che però non tutti sanno è che il giorno del 24 giugno è legato anche all’amore. Si tratta, infatti, di una data propizia per le donne nubili che desiderano sposarsi.
Secondo la tradizione occorre munirsi di tre fave, una intera, una spezzata e una senza buccia, che andranno poste sotto il cuscino durante la sera della vigilia di San Giovanni. Il mattino dopo bisogna sceglierne una senza guardare: se si raccoglie quella intera vorrà dire che ci sarà un matrimonio all’insegna della ricchezza e dell’abbondanza.
L’acqua magica
Uno dei riti più affascinanti e suggestivi da eseguire durante la notte di San Giovanni è quello che prevede la preparazione di un’acqua magica, anche conosciuta come rugiada degli dèi. La tradizione la descrive come uno strumento potentissimo, un vero e proprio talismano portafortuna.
L’acqua di San Giovanni deve essere preparata la notte tra il 23 e il 24 giugno seguendo un preciso rituale che prevede l’utilizzo di fiori ed erbe commestibili da raccogliere dopo il tramonto (qui trovate la nostra ricetta). La mattina dopo la pozione può essere usata per lavare mani e viso ed eseguire quello che è un vero e proprio rito di purificazione.
La rugiada nei campi
Un’altra tradizione che viene da lontano, è quella che riguarda la raccolta della rugiada. Nell’antichità, infatti, si usava passeggiare tra le campagne per raccogliere le gocce che si depositavano sull’erba. Secondo le credenze religiose, la rugiada rappresenterebbe il sangue di San Giovanni, un potentissimo porta fortuna da portare sempre con sé.
Il mazzetto di San Giovanni
I collegamenti tra le festa di San Giovanni e la natura sono tantissimi, tra questi troviamo anche il rituale del mazzetto di erbe, anche questo preparato per attirare fortuna e serenità.
Il mazzetto di San Giovanni, come il nome stesso suggerisce, è un fascio di fiori e di erbe aromatiche, anche questo deve essere preparato durante la vigilia. Il mazzolino può essere poi immerso in un recipiente d’acqua, e utilizzato poi per lavarsi il giorno dopo, oppure conservato per 12 mesi in casa, per proteggere gli ambienti dagli spiriti maligni, e bruciato poi l’anno successivo.
Il fuoco e i falò
La tradizione più popolare e diffusa della notte di San Giovanni è quella che prevede l’accensione del fuoco. Si bruciano la legna e le erbe vecchie e si dà vita a un vero e proprio rito purificatorio che celebra la luce. In alcuni luoghi d’Italia persone di ogni età si riuniscono davanti al falò per ballare, saltare, cantare e cacciare via le energie negative. C’è anche chi usa cospargersi sui capelli la cenere prodotta dal fuoco del falò per eliminare il malocchio e attirare la fortuna.