Olga Kharlan, chi è la sciabolatrice compagna di Luigi Samele

Olga Kharlan è uno dei simboli dello sport ucraino, sciabolatrice di talento legata sentimentalmente al "collega" italiano, Luigi Samele

Pubblicato: 28 Luglio 2024 10:09

Nicoletta Fersini

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Ci sono storie che hanno come comune denominatore lo sport e l’amore. Una di queste è tornata alla ribalta, inevitabilmente, in occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024 e ha per protagonisti due fiori all’occhiello della scherma internazionale: Luigi Samele e Olga Kharlan. Perché se è vero che i due sono legati dalla passione per la sciabola in cui eccellono per i rispettivi Paesi, l’Italia e l’Ucraina, d’altro canto la loro storia sembra uscita da un romanzo. Una storia, per fortuna, a lieto fine.

Olga Kharlan e l’arte della sciabola

Classe 1990, Olga Kharlan è una schermitrice di origine ucraina specializzata nella sciabola, con alle spalle ben tre Olimpiadi. Quelle di Parigi di quest’anno sono l’ennesima tacca di merito che si aggiunge alla sua carriera sportiva, frutto di un viaggio tortuoso e affatto scontata come si potrebbe immaginare.

Fonte: Getty Images
La sciabolatrice ucraina Olga Kharlan

Nella sua famiglia si è sempre respirato l’amore per lo sport e l’arte grazie al padre, che era allenatore di vela e nuoto, oltre che operatore edile e tassista, e alla madre che invece lavorava come pittrice. Olga ha assorbito profondamente queste passioni, intraprendendo dapprima gli studi di danza e poi, dall’età di dieci anni, dedicandosi con determinazione alla sciabola. Era uno sport che avrebbe potuto praticare gratuitamente, senza gravare sui genitori che non avevano molte possibilità, e quella bambina poi cresciuta ha fatto di tutto per eccellere.

Il primo traguardo importante è stato il titolo nazionale Junior quando aveva appena 13 anni: Olga in quell’occasione ha battuto atleti più grandi di lei. Da quel momento la sua è stata una carriera in continua ascesa.

L’amore per Luigi Samele

L’ambiente della scherma ha permesso a Olga Kharlan di conoscere il suo primo marito, lo schermidore ucraino Dmytro Bojko, dal quale però ha divorziato. Ed è sempre a uno schermidore specializzato nella sciabola che si è legata successivamente: il nostro orgoglio italiano, Luigi Samele, con il quale vive a Bologna.

Quando si dice che l’amore può tutto, Olga e Luigi ne sono un esempio vivente. Quando nel 2022 è scoppiata la guerra in Ucraina, la Kharlan è rimasta prigioniera nel proprio Paese insieme alla famiglia. Costretti a rifugiarsi e a nascondersi dalle bombe, sembravano non avere alcuna via d’uscita ma Samele, spinto dal coraggio proprio di chi ha il cuore colmo di sentimento, ha intrapreso un pericolosissimo viaggio in auto nel Paese della compagna, per portarla in salvo in Italia.

“Olga era rientrata in Ucraina subito dopo l’inizio della guerra. La sua famiglia ha dovuto cambiare più volte città per allontanarsi dai combattimenti”, aveva raccontato lo sciabolatore a Un giorno da pecora. Lontana dai bombardamenti ma con il cuore in Ucraina, la Kharlan oggi è felice al fianco del compagno.

Olga Kharlan, simbolo dello sport ucraino

Il nome di Olga Kharlan è legato a un episodio passato alla storia e che l’ha portata a diventare uno dei simboli dello sport ucraino. Nel luglio 2023 la sciabolatrice ha vinto contro la russa Anna Smirnova nei trentaduesimi della sciabola femminile del Mondiale di scherma di Milano. Gara in cui ha trionfato ma alla fine della quale è stata sospesa: tutto per aver rifiutato di stringere la mano all’avversaria.

Sebbene fosse stato raggiunto un compromesso per evitare il tradizionale saluto a fine gara – si era deciso di adottare il tocco tra le lame, lo stesso introdotto nel periodo del Covid -, la Smirnova ha comunque preteso la mano dall’avversaria occupando la pedana per quasi un’ora, in segno di protesta. Ma la Kharlan ha preferito mettere la sua mano sul petto, vicino al cuore, rischiando così di perdere la possibilità di partecipare alle gare successive, fondamentali per le qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Alla fine il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di riabilitarla, con tanto di lettera dal presidente Thomas Bach.

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