Fentanyl, la droga che uccide

Il suo nome è Fentanyl ed è un analgesico molto potente, 80 volte superiore alla morfina. Il farmaco è diventato la droga del nuovo millennio: le conseguenze sono devastanti

Pubblicato: 5 Luglio 2023 12:34

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Correva l’anno 2022 quando una nota della polizia antidroga degli Stati Uniti d’America diffondeva una nuova emergenza, quella causata dalla commercializzazione e dall’assunzione del Fentanyl, soprattutto tra i giovanissimi. Quello stesso anno la DEA (Drug Enforcement Administration) ha sequestrato oltre 300 milioni di dosi nel Paese.

A fare da eco alla pericolosità del fenomeno che sta investendo gli Stati Uniti, e il resto del mondo, sono stati il New York Times e le altre testate giornalistiche americane. Secondo i dati raccolti fino a questo momento, infatti, il 66% dei decessi registrati per uso di droghe sono legati proprio al Fentanyl. La sostanza, nata e diffusasi in ambito farmaceutico nel secolo scorso, è entrata a far parte ufficialmente dei cartelli della droga internazionali e, a causa delle sue sembianze multicolor, sembra attirare soprattutto i più giovani.

Solo nel 2021, secondo la DEA, sono morte più di 100.000 persone per overdose. Il rischio, neanche a dirlo, è quello di vedere nel breve termine un’aumento spaventoso di cifre che da sole fanno già paura, tanto che secondo l’agenzia governativa le dosi fino a questo momento sequestrate sarebbero in grado di sterminare l’intera popolazione del Paese. Ma cos’è il Fentanyl? E come ha fatto un farmaco analgesico a trasformarsi nella causa più comune delle morti per overdose?

Cos’è il Fentanyl

“Il Fentanyl è un analgesico con una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina” – si legge sul sito del Ministero dell’Interno (Dipartimento della pubblica sicurezza). Un farmaco creato nel secolo scorso e divenuto essenziale soprattutto nelle terapie del dolore.

Questo oppioide sintetico fa parte della famiglia degli analgesici, ed è impiegato – con tutti i suoi derivati – sia in medicina che nel campo veterinario. L’assunzione, che deve consumarsi solo sotto indicazione medica, può avvenire tramite iniezioni endovenose, cerotti transdermici, pasticche orali e compresse vestibolari.

Gli effetti analgesici e anestetizzanti non sono i soli, il Fentanyl, infatti, provoca anche stordimento ed euforia che possono essere paragonati a quelli che restituiscono l’eroina e la morfina.

Negli ultimi anni il Fentanyl si è trasformato in una droga, una delle più pericolose e popolari in Europa e soprattutto negli Stati Uniti. I numeri dei decessi registrati, proprio a causa di quelli che sono chiamati fentanili non farmaceutici, sono altissimi e decisamente preoccupanti.

Secondo il Ministero dell’Interno, la maggior parte dei decessi sono legati proprio alla combinazione letale tra eroina e Fentanyl. Quest’ultimo, inoltre, secondo una ricerca condotta dalla Janssen Pharnaceutical ha una potenza analgesica superiore di 470 volte rispetto alla morfina.

Le origini del farmaco e la droga del millennio

Le origini del Fentanyl risalgono al secolo scorso, a quando il medico e ricercatore belga Paul Janssen sintetizzò il farmaco in questione. Il prodotto è entrato a far parte della pratica clinica e medica negli anni ’60 e ha fatto sì che si sviluppassero prodotti derivati e simili per effetti a questo oppioide sintetico. Negli anni ’90 il Fentanyl ha iniziato a essere utilizzato nelle cure palliative e grazie alla creazione e alla diffusione dei cerotti transdermici è diventato l’oppiaceo sintetico più utilizzato nella pratica medica.

La sua diffusione, però, non ha lasciato indifferente la produzione e il commercio illegale delle droghe e dei farmaci, al punto tale che, soprattutto negli ultimi anni, il Fentanyl e i suoi derivati sono stati commercializzati dai cartelli della droga come sostituti economici dell’eroina.

Gli Stati Uniti sono diventati il tragico palcoscenico di questa rapida diffusione. Sono tanti e spaventosi, infatti, i decessi che si sono registrati solo negli ultimi anni proprio a causa dei fentanili non farmaceutici.

Fentanyl: la strage negli Stati Uniti e non solo

“Il Fentanyl sta uccidendo l’America”, questi sono solo alcuni dei titoli apparsi sulle testate giornalistiche americane negli ultimi mesi. A denunciare un fenomeno che non vuole arrestarsi, e che rischia di mietere troppe vittime, sono stati tra i tanti anche il New York Times e il Washington Post che hanno lanciato un allarme che si è diffuso rapidamente anche in Europa e in Italia.

E in effetti l’allarme è reale, basti pensare che nel nostro Paese, dopo anni di diminuzione delle vittime di overdose, i decessi  hanno subito un’impennata, anche a causa della commercializzazione economica del Fentanyl. Un articolo di Repubblica del 2019 sottolineava come questa droga fosse particolarmente seducente grazie proprio alla sua accessibilità: una dose, infatti, può essere acquistata per soli 10 euro.

Da una parte, quindi, troviamo un business milionario che pare abbia origine soprattutto in Messico e in Cina. Dall’altra, però, ci sono tante, troppe vittime che attratte dai prezzi accessibili dei fentanili non farmaceutici ignorano la gravità delle conseguenze.

Al momento, il Paese più colpito è quello degli Stati Uniti d’America, al punto tale che gli esperti parlano di una devastazione che sta colpendo il territorio intero. Questa consapevolezza ha allertato la Dea, Drug Enforcement Administration, che proprio negli ultimi anni ha concentrato le sue attività per individuare e fermare l’operatività di questo traffico illegale che sta correndo parallelamente con quello dell’eroina e della cocaina.

“Un fenomeno che fa paura”, come scrive il Washington Post, e che ha coinvolto anche star e musicisti di fama mondiale che, proprio a causa di un’overdose da Fentanyl, hanno perso la vita. Tra le vittime c’è Coolio, pseudonimo Artis Leon Ivey Jr., il cantante rapper statunitense, vincitore di un Grammy Award e tre MTV Video Music Awards, che ha perso la vita il 28 settembre del 2022 a Los Angeles.

La causa della sua morte, secondo i medici legali, è amputabile proprio a un’overdose da Fentanyl e altri farmaci, un cocktail letale che ha causato l’arresto cardiaco dell’artista e il suo decesso.

Anche Prince è stato vittima del Fentanyl. Il cantautore, nonché icona musicale degli anni ’80 e ’90, ha perso la vita a causa dell’oppiaceo sintetico. A confermarlo sono stati i medici legali che hanno eseguito l’autopsia dopo che l’artista è stato trovato senza vita nell’ascensore del suo appartamento il 21 aprile del 2016.

Il musicista Thomas Earl Petty, fondatore supergruppo Traveling Wilburys, è morto a seguito di un arresto cardiaco provocato da un mix di medicinali tra cui il Fentanyl. Il farmaco è stato ritrovato anche nel cocktail letale che ha provocato la morte del re del pop Michael Jackson.

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