Un anno fa Aryna Sabalenka era in un caos senza luce, il posto più buio che esista: la depressione. “Ero una ragazzina depressa,” diceva. La ragazza ancora non sapeva che stava per per scalare le vette più alte del tennis. Lei stessa è un grande esempio di resilienza. Infatti, in pochi mesi si è rialzata, è diventata campionessa Slam, si è scoperta idolo controverso e, lunedì prossimo, diventerà la 29ª numero uno al mondo dal 1975. Ma come ci è riuscita? E cosa, fino ad oggi, ha ostacolato il suo successo? La sua lotta è partita da dentro combattendo contro depressione e attacchi di panico.
Chi è Aryna Sabalenka
Aryna Sabalenka, nata il 5 maggio 1998 nella città di Minsk, Bielorussia, è un nome che ha già scritto la storia nel mondo del tennis. Il soprannome ufficiale è “La tigre della Bielorussia”, un epiteto che incarna il suo temperamento e il suo stile di gioco aggressivo. Il ‘felino’ lei se lo tatuò sul braccio sinistro a 18 anni (nel 1998, per l’appunto l’anno della Tigre in Cina). Ha ottenuto una serie di traguardi straordinari nella sua carriera, diventando la 29ª numero uno al mondo nel tennis femminile. È la prima tennista a conquistare il primo posto sia in singolare che in doppio, una specialità che l’ha vista trionfare agli US Open 2019 e all’Australian Open 2021 in coppia con Elise Mertens.
La sua storia personale è segnata dalla tragica scomparsa di suo padre, Sergey, ex giocatore professionista di hockey su ghiaccio, quando aveva solo 44 anni. Questo legame speciale con suo padre e il suo amore per lo sport sono stati i punti di partenza che l’hanno portata a scoprire il tennis e a iniziare il suo straordinario viaggio nel mondo dello sport. Inoltre, è fidanzata con Konstantin Koltsov, un ex giocatore di hockey su ghiaccio che ha partecipato a due Olimpiadi. La loro comune passione per lo sport ha rafforzato il loro legame.
La depressione e gli attacchi di panico
La svolta nella sua carriera è stata l’Australian Open del 2023, dove era presente anche la nostra Lucia Bronzetti. Qui la ‘tigre’ vince il suo primo e finora unico Slam. Prima di questo trionfo, Aryna Sabalenka era conosciuta nel circuito per la sua tendenza all’autodistruzione, caratterizzata da errori gratuiti e doppi falli. Il suo allenatore, Anton Dubrov, aveva confessato di aver perso le speranze in passato: “Non so più cosa fare”.
“Dopo il Miami Open è stato davvero difficile. Ero confusa, non ero in me, non ero Aryna, ero una ragazzina depressa. Sicuramente l’anno scorso ero tipo, ‘OK, non lo otterrò mai (il trofeo del Grande Slam).’ È stato un momento ed è stato un periodo davvero difficile per me.” Aryna però non si è arresa. A quel punto decide di prendere due grandi decisioni: la prima è stata cambiare psicologo. Ecco infatti che dopo tanto tempo passato in cura da uno specialista decide che quella non era la sua strada vincete. La seconda decisione risiede nel aver reclutato un esperto in biomeccanica per migliorare il suo servizio, noto per la sua potenza ma anche per la sua imprevedibilità.
A 24 anni, aveva finalmente scoperto come sbloccare il suo potenziale e ha condiviso: “Quando ho capito come risolvere i problemi alla battuta, mi sono resa conto che probabilmente potevo superare qualsiasi cosa accadesse nella mia vita.” Questa determinazione e resilienza hanno portato a una trasformazione straordinaria nella sua carriera. “Prima ero davvero depressa dopo le partite difficili, ma ora penso di essere un po’ più grande, quindi capisco che va bene, succede. Devo solo accettarlo e devo solo imparare e migliorare ciò che non ha funzionato bene oggi e cercare di fare meglio la prossima volta.”
Le controversie dovute alla guerra in Ucraina
Il 2023 non è stato privo di sfide e controversie per Aryna Sabalenka. Le sue relazioni con il governo bielorusso l’hanno messa al centro delle polemiche, con accuse di supporto a un regime politico controverso. Inoltre, è stata accusata di incoraggiare i fischi del pubblico quando le avversarie ucraine, seguendo una prassi ormai comune con le tenniste russe e bielorusse, non le stringevano la mano.
Al Roland Garros, un’intervista con una giornalista ucraina ha portato alla luce queste controversie. La giornalista le ha chiesto come potesse essere un esempio senza condannare la guerra in Ucraina. Inizialmente, Sabalenka ha evitato le conferenze stampa, ma poi ha fatto ritorno per chiarire la sua posizione: “Non supporto la guerra, quindi ora non supporto Lukashenko,” riferendosi al presidente bielorusso con cui aveva avuto incontri in passato per foto e opportunità mediatiche.
Aryna Sabalenka è la prima in classifica
Per Aryna Sabalenka, raggiungere il primo posto della classica mondiale del tennis è un sogno che si avvera. Ma è anche un’opportunità per ravvivare la sua rivalità con le tenniste come Iga Swiatek e Elena Rybakina, considerate le Big 3 di questa generazione. Mentre Swiatek lascia il trono da prima in classifica dopo 75 settimane consecutive, Aryna Sabalenka si prepara per la sua sfida più grande. Tuttavia, la pressione al vertice del tennis femminile è implacabile, e dovrà affrontare una serie di sfide per mantenere la sua posizione di numero uno. Ma come una vera tigre, è pronta a ruggire ancora più forte e a scrivere un nuovo capitolo nella storia del tennis femminile.