Dopo il successo delle precedenti edizioni, Stand Up Comedy è tornato alla grande per la sua undicesima stagione. Due nuovi appuntamenti settimanali in prima tv su Comedy Central (canale 129 Sky, in streaming su NOW), disponibili anche su Paramount+, del programma nominato tra i miglior dell’anno ai Diversity Media Awards 2024.
Tra gli artisti che si alternano sul palco del Teatro Out Off di Milano, c’è anche Laura Pusceddu. L’abbiamo vista il 7 ottobre e la ritroviamo il 4 novembre. Classe 1992, questo è il secondo anno che partecipa a Stand Up Comedy e le abbiamo chiesto di raccontarci i segreti della sua comicità.
Cosa dobbiamo aspettarci da Laura Pusceddu in questa edizione di Stand Up Comedy?
In questa edizione di Stand up Comedy avendo la possibilità di portare due pezzi, ho deciso di portare due lati della mia comicità: uno rivolto alla transizione di genere, con un pezzo che viene dal mio primo spettacolo, Gonadi, e che parla delle ragazze trans al mare, e uno che si smarca in parte dall’argomento transizione per ironizzare sul rapporto con il suo cane.
Ragazze trans al mare, È difficile essere donna in Italia, affronti argomenti che in certi ambienti sono ancora tabù: la comicità aiuta a rompere il ghiaccio?
La comicità aiuta a togliere serietà e pesantezza a determinati argomenti. All’inizio dei miei spettacoli, vedo in chi non mi conosce, il dubbio e la fatica, sul ridere a determinati argomenti; man mano che lo spettacolo procede capiscono che stanno ridendo con me, e non di me, e ridiamo tutti insieme. Il grande potere della comicità è quello di togliere sacralità.
La cosa più divertente che ti è accaduta sul palco?
Quando la serata è immersa in un bel clima si crea complicità con il pubblico, e allora può essere divertente qualsiasi cosa, un aneddoto, un cane che passa sul palco, un bicchiere che cade nel pubblico, una risata particolarmente fragorosa. Non ho singoli aneddoti divertenti da raccontare, esibirsi è divertente di per sé.
Quando hai deciso di fare della comicità la tua professione?
Quando ho visto che funzionava e che la gente rideva a ciò che dicevo. In particolare è stato durante il secondo spettacolo Miss Simpatia, che ha rappresentato per me una sfida, dato che andavo a distaccarmi da argomenti consolidati come la transizione.
Il tuo sogno nel cassetto?
Non me ne vogliano locali e pub, ma il mio sogno è avere un tour nei teatri, un tour alla Luca Ravenna