Classe 1983, napoletana di nascita ma cresciuta a L’Aquila, Simona Molinari è una delle cantautrici più raffinate del panorama italiano. A Sanremo 2009 il duetto con Ornella Vanoni dove cantano Egocentrica è un momento magico. Poi al Festival torna nel 2013 dove ha interpretato La Felicità in coppia con Peter Cincotti. Solo per citare alcuni momenti memorabili della sua carriera che vede anche la conquista della Targa Tenco come Miglior Interprete per l’album Petali.
Simona Molinari ci ha parlato del suo ultimo lavoro Hasta Siempre Mercedes, l’album con cui ha voluto rendere omaggio a una delle artiste più influenti e simboliche di tutta l’America Latina, Mercedes Sosa e racchiude undici brani: oltre alla rilettura di alcune perle del
repertorio della Sosa (tra cui Todo cambia, Gracias a la vida, Solo le pido a Dios, Canciòn de las cosas simples), troviamo i classici argentini Volver e El dia que me quieras, e alcuni riferimenti a Napoli (tra cui Caruso).
Le collaborazioni di Tosca e Paolo Fresu, e un brano inedito di Bungaro (Nu fil’ e voce) arricchiscono l’omaggio della Molinari alla voce argentina più potente e ascoltata del Sudamerica, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura.
Il tuo nuovo album, Hasta siempre Mercedes, è un omaggio a Mercedes Sosa, che cosa lo ha ispirato?
Questo album è stato ispirato da El Pelusa y La Negra, una sorta di storia cantata di Mercedes Sosa e Diego Maradona, che è stata creata dal poeta, sceneggiatore, regista e drammaturgo Cosimo Damiano Damato. In questo album oltre all’aspetto umano di Maradona, ho voluto trasmettere tutto quello che ha rappresentato Mercedes Sosa, questa grande cantante e attivista argentina. Attraverso questo album ho potuto approfondire la conoscenza di questa donna che ha messo a disposizione la sua voce per far sentire chi non poteva parlare o non veniva ascoltato. E ha raccontato di libertà, di pace, di diritti civili, finendo a anche in carcere. La sua è una storia molto intensa e io mi sono completamente innamorata di questa donna, delle sue canzoni, dei suoi testi che sono assolutamente attuali. L’album segue lo spettacolo, ma ho voluto che raccontasse anche molto di Mercedes Sosa.
Che legame c’è tra Mercedes Sosa e Diego Maradona?
È molto speciale. Ciò che li accomuna è di essere stati entrambi degli ispiratori, non tanto per quanto riguarda il successo che hanno ottenuto, ma per il loro stile, per il modo di comportarsi, per aver fatto a volte anche scelte sconvenienti, mettendo al servizio della loro comunità di appartenenza e del mondo il loro talento.
Sei tifosa?
Io tifo Napoli. Non vado allo stadio con gli striscioni, però sono tifosa.
Quindi hai Maradona nel cuore?
Più che altro quello che ha rappresentato Maradona, per ciò che ha ispirato alle persone.
Tornando a Mercedes Sosa, quanto ha influenzato il tuo stile musicale?
Nell’album ripercorro dei sui brani interpretandoli in maniera diversa rispetto a quanto ha fatto lei. In generale, mi piace raccontare le donne e quello che le ha portate a diventare delle icone, però sempre in base a quello che è il mio stile. Sicuramente Mercedes Sosa mi ha portato a fare delle scelte diverse rispetto a quelle fatte in passato. E quindi mi ha aiutato tantissimo. La sua caratteristica principale era quella di osare con le parole e io ho usato le sue parole per raccontare l’attualità, perché sono ancora molto efficaci.
Visto che parliamo di grandi donne, non possiamo non raccontare del tuo incontro con Ornella Vanoni con la quale hai duettato a Sanremo nel 2009. Questo incontro quanto è stato importante per la tua carriera?
Moltissimo, perché Ornella è una delle ultime dive rimaste. Il suo stile, la sua eleganza, il suo modo mi hanno sicuramente ispirato. Anche lei ha fatto delle scelte musicali molto particolari e in questo senso mi ha influenzato.
Oggi con chi ti piacerebbe duettare?
Ci sono tante donne con cui vorrei cantare. Tra queste una è Melody Gardot.
Quando hai capito che la musica sarebbe diventata la tua vita?
In realtà fin da quando ero molto piccola. Ho cominciato a cantare a 8 anni e un giorno una mia insegnante mi ha detto: ‘Tu sei una cantante’.
Per l’uscita dell’album di Simona Molinari, lo spettacolo El Pelusa y La Negra è tornato nei teatri italiani. Sul palco, un intreccio di musica e dialoghi visionari fra Diego Armando Maradona e Mercedes Sosa. A dare voce alla ‘cantora’ argentina è naturalmente la Molinari che si rivela sofisticata cantattrice alle prese con i monologhi (scritti da Cosimo Damiano Damato, che recita anche la parte di Maradona), scanditi da un viaggio musicale d’autore con un canzoniere potente, commovente e civile. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono affidati al Maestro Valentino Corvino con il Sudamerica Quartet.