Vania Mento: «L’endometriosi mi ha portato via tutto»

Bella, solare e combattiva: Vania Mento è oggi attivista per l'endometriosi e questa è la sua storia

Pubblicato: 17 Ottobre 2020 13:43

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

I suoi capelli rosa sono il tratto distintivo e riconoscibile della sua personalità, ma certo Vania Mento è molto di più di quella donna dall’aspetto frizzante e dinamico che traspare attraverso le sue fotografie. A lei va il merito di essere diventata, con gli anni, la voce di tutte le donne affette da endometriosi.

Probabilmente, le più attente all’argomento, avranno già sentito il suo nome e anche la sua voce proprio in occasione di un intervento su Radio Globo per rispondere a quell’accusa che le donne che non vanno a lavoro quando hanno le mestruazioni “Non possono considerarsi donne”.

Un’affermazione offensiva quanto banale che dimostra, ancora una volta, come questa malattia così diffusa sia ancora troppo poco conosciuta e non sufficientemente presa in considerazione dalle persone. Così, forte della sua stessa esperienza, Vania ha iniziato un’attività informativa e divulgativa, ma anche di supporto per tutte le donne che sono affette da endometriosi.

Fonte: Vania Mento
Vania Mento – Fonte Vania Mento

Abbiamo raggiunto telefonicamente Vania che, nonostante di sconti dalla vita ne ha avuti ben pochi, ci ha accolte con entusiasmo raccontandoci la sua storia e le sue attività. A partire dalla marcia mondiale per endometriosi a Roma, di cui è organizzatrice insieme al Team Italy, alla divulgazione del tema nelle scuole.

Una storia che la accomuna a molte donne affette da questa malattia cronica (in Italia sono circa tre milioni le persone colpite da endometriosi).

“Ho sempre avuto un ciclo mestruale molto doloroso, fin da ragazzina, ma mi sentivo dire che ne facevo un dramma. A diciotto anni ho iniziato ad assumere la pillola e i dolori sono diminuiti un po’. Verso i trentasei anni, per svariati motivi, ne ho interrotto l’assunzione. Ed è iniziato il mio calvario.” Ci ha svelato Vania.

“Ogni mese era sempre peggio e arrivavo a farmi fino a 5 iniezioni di Toradol al giorno per avere un po’ di tregua. Nel frattempo iniziò la stitichezza. Diventò un incubo. I medici non ne venivano a capo. Il dolore nell’evacuare, tramite lassativi, era così forte che a volte perdevo i sensi. Il giorno del mio quarantesimo compleanno, un ginecologo esperto ecografista mi visitò e mi disse: “Lei ha l’endometriosi”.”

Fonte: Vania Mento
Team Italy composto da: Vania Mento, Giovanna Tripoli, Francesca Fasolino Forcione, Benny Farre, Chiara Gambineri, Gabriella Domizio, Patrizia Mongelli, Eleonora Molli. – Fonte Vania Mento

Vania ci ha raccontato che non conosceva questa malattia, ma che a seguito dell’ecografia il medico la indirizzò verso un centro specializzato per endometriosi.

“Intanto la malattia era peggiorata velocemente: entravo ed uscivo dal pronto soccorso, avevo un’emorragia da più di due mesi, febbre continua, trascinavo la gamba sinistra e il dolore quotidiano era insopportabile. Presi appuntamento a Peschiera del Garda e scoprì un endometriosi di quarto stadio, diffusa ovunque: intestino, utero, ovaie, legamenti, nervi sacrali, vescica. Il medico mi disse che avevo poco tempo, la malattia stava attaccando il rene sinistro. Ero smarrita, in lacrime”.

Poi c’è stata l’operazione, sei ore di intervento e un coma farmacologico durato trentasei ore. Un anno e mezzo dopo Vania ha subito un altro intervento, l’inserimento di un neuromodulatore nella schiena per supportare i nervi sacrali che erano stati danneggiati dalla malattia.

Eppure, la parte peggiore per Vania, non è stata l’invalidità dell’80% riconosciuta ufficialmente, quanto più il fatto che nessuno ha creduto alla gravità della sua malattia, come dimostrano il mobbing subito e poi il licenziamento. Sarà “colpa” di quel bell’aspetto che la caratterizza e quel temperamento così solare che mette di buon umore, eppure lei quell’inferno lo ha vissuto sulla sua pelle, totalmente.

Così ha scelto di iniziare una battaglia per far sentire la sua voce, e quella di tutte le donne che soffrono di una malattia che non si vede, ma agisce creando danni importanti. Oggi Vania Mento è un punto di riferimento in questo panorama e, attraverso i suoi social network, tiene costantemente informate le donne sulla malattia e sull’importanza della diagnosi precoce.

Insieme ad altre 7 donne ha fondato il Team Italy, un organizzazione di volontarie che svolgono moltissime attività per far conoscere la malattia.

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