Riflettere e pensare al passato, nella Giornata della Memoria, è il minimo: in realtà dovremmo farlo tutti i giorni. Per non dimenticare, certo, per mantenere viva la memoria di quanto successo, perché coloro che sono morti non torneranno più, ma coloro che verranno dopo di noi non dovranno mai mettere in secondo piano l’orrore di cui si è reso protagonista l’uomo.
Celebrata il 27 gennaio – il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa hanno liberato il campo di concentramento di Auschwitz – DiLei ha scelto le frasi, le citazioni e gli aforismi sulla Giornata della Memoria che toccano, che feriscono, quasi, ma che ricordano il profondo significato della Shoah e che soprattutto ci riportano alla mente i milioni di vittime.
Indice
Frasi sulla Giornata della Memoria: le più toccanti
Il senso della Giornata della Memoria va al di là di tutto, ma soprattutto tocca un argomento in particolare, che può essere spiegato riprendendo una frase celebre di Anna Frank: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Per onorare le vittime, per ricordarle, per spiegare anche alle nuove generazioni quanto successo, DiLei ha raccolto alcune citazioni e aforismi sull’olocausto: le più toccanti.
- Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria. Primo Levi
- In un angolo del campo di concentramento, a un passo da dove si innalzavano gli infami forni crematori, nella ruvida superficie di una pietra, qualcuno, chi?, aveva inciso con l’aiuto di un coltello forse, o di un chiodo, la più drammatica delle proteste: “Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia”. Luis Sepúlveda
- Se Dio esiste, dovrà chiedermi scusa. Auschwitz
- Sulle distese dove amore e pianto marcirono e pietà, sotto la pioggia, laggiù, batteva un no dentro di noi, un no alla morte, morta ad Auschwitz, per non ripetere, da quella buca di cenere, la morte. Salvatore Quasimodo
- E il ragazzo dai capelli color limone rimase così per sempre. Storia di una ladra di libri
- Nel 1944, quando fummo deportati a Birkenau, ero una ragazza di quattordici anni, stupita dall’orrore e dalla cattiveria. Sprofondata nella solitudine, nel freddo e nella fame. Non capivo neanche dove mi avessero portato: nessuno allora sapeva di Auschwitz. Liliana Segre
- La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi. Mario Rigoni Stern
- Grido di disperazione ed ammonimento all’umanità sia per sempre questo luogo dove i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, principalmente ebrei, da vari paesi d’Europa. Auschwitz
- La domanda: Ditemi dove era Dio, ad Auschwitz. La risposta: E l’uomo dov’era? William Clarke Styron
- Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere. José Saramago
- Auschwitz è patrimonio di tutti. Nessuno lo dimentichi, nessuno lo contesti. Auschwitz rimanga luogo di raccoglimento e di monito per le future generazioni. Marta Ascoli
- Dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto. Anneliese Knoop-Graf
- La vera arte della memoria è l’attenzione. Samuel Johnson
- Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo. George Santayana
- Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. Elisa Springer
- Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti. Jorge Luis Borges
- La Memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza. Liliana Segre
- La nostra voce, e quella dei nostri figli, devono servire a non dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti. Bisogna sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio impegno, in questo senso, è un dovere verso i miei genitori, mio nonno, e tutti i miei zii. È un dovere verso i milioni di ebrei ‘passati per il camino’. Gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova, gli omosessuali. E verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al vento dell’assurdo. È un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere. I giovani liberi devono sapere. Dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, è la storia oggi. Si sta paurosamente ripetendo. Elisa Springer
- Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell’umanità. Albert Einstein
Frasi sulla Giornata della Memoria di Anna Frank
Il Diario di Anna Frank è quanto di più difficile da leggere, ma è necessario: le pagine di una ragazza di appena 13 anni che ha dovuto vivere l’orrore, sopportare l’orrore, e infine soccombervi. Ma il suo ricordo è vivo, oggi più che mai, e lo è nelle donne e negli uomini che non hanno mai dimenticato. Chiusa nel suo rifugio, insieme ad altre diciassette persone, Anna Frank ha dato vita a un ricordo della Shoah, anche se non lo sapeva, e purtroppo non lo ha mai saputo.
- Anche le donne dovrebbero essere rispettate! In generale, gli uomini sono molto stimati in ogni parte del mondo, quindi perché non dovrebbero esserlo anche le donne? Soldati ed eroi di guerra sono onorati e commemorati, agli esploratori è garantita fama imperitura, i martiri sono riveriti, ma quanti considerano anche le donne come combattenti? Le donne, che lottano e soffrono per assicurare la sopravvivenza della razza umana, sono soldati molto più forti e coraggiosi di tutti quegli eroi che lottano per la libertà messi insieme! Anna Frank
- È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Anna Frank
- Non ci è permesso di avere opinioni. Le persone possono dirti di tenere la bocca chiusa, ma non possono impedirti di avere un’opinione. Anche se si è ancora molto giovani, non dovrebbero impedirti di dire quello che pensi. Anna Frank
- Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Anna Frank
- Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi né io né altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace scrivere e soprattutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente. Anna Frank
Frasi sulla Giornata della Memoria dai libri
Sono stati pubblicati diversi libri sul Giorno della Memoria: testimonianze preziose di giorni, mesi, anni che nessuno dovrebbe mai dimenticare. Racconti in prima persona, o racconti di chi ha vissuto l’orrore mediante i testimoni, coloro che, alla fine, sono riusciti a salvarsi, a fronte di tanti che non hanno mai riavuto indietro la propria libertà. Alcune delle citazioni tratte dai libri sull’olocausto, da leggere anche ai propri figli, per trasmettere la storia.
- Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. Italo Calvino
- Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Primo Levi
- Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Elie Wiesel
- Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea. Primo Levi
Poesie sulla Giornata della Memoria
Non solo scrittori hanno dedicato versi importanti al Giorno della Memoria: lo hanno fatto anche i poeti, con versi che ci riportano indietro nel tempo, che spostano le lancette indietro, nelle ore più buie della storia. Da Primo Levi a Martin Niemöller, una raccolta di poesie da leggere in questa giornata importante, dove la memoria è più viva che mai, e il dolore si risveglia, mai davvero sopito.
- Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per un pezzo di pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. o vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi
- Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà, partecipo al dolore di migliaia di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno la pace e la serenità. Anna Frank
- La paura, di nuovo l’orrore ha colpito il ghetto, un male crudele che ne scaccia ogni altro. La morte, demone folle, brandisce una gelida falce che decapita intorno le sue vittime. I cuori dei padri battono oggi di paura e le madri nascondono il viso nel grembo. La vipera del tifo strangola i bambini e preleva le sue decime dal branco. Oggi il mio sangue pulsa ancora, ma i miei compagni mi muoiono accanto. Piuttosto di vederli morire vorrei io stesso trovare la morte. Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere! Non vogliamo vuoti nelle nostre file. Il mondo è nostro e noi lo vogliamo migliore. Vogliamo fare qualcosa. È vietato morire! Eva Picková
- Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa. Martin Niemöller
Frasi sulla Shoah di Primo Levi
Primo Levi ha vissuto in prima persona l’olocausto: è stato catturato il 13 dicembre 1943, ed è arrivato ad Auschwitz nel febbraio 1944, dove è rimasto fino al gennaio del 1945. Per non dimenticare, ha voluto lasciare un vero e proprio monito, e ha consegnato nelle nostre mani uno dei libri più importanti che siano mai stati scritti: Se questo è un uomo.
- L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. Primo Levi
- Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui. Primo Levi
- In questo Ka-Be, parentesi di relativa pace, abbiamo imparato che la nostra personalità è fragile, è molto più in pericolo che non la nostra vita; e i savi antichi, invece di ammonirci «ricordati che devi morire», meglio avrebbero fatto a ricordarci questo maggior pericolo che ci minaccia. Primo Levi
- Avevamo deciso di trovarci, noi italiani, ogni domenica sera in un angolo del Lager; ma abbiamo subito smesso, perché era troppo triste contarci, e trovarci ogni volta più pochi, e più deformi, e più squallidi. Ed era così faticoso fare quei pochi passi: e poi, a ritrovarsi, accadeva di ricordare e di pensare, ed era meglio non farlo. Primo Levi
- E infine, si sa che sono qui di passaggio, e fra qualche settimana non ne rimarrà che un pugno di cenere in qualche campo non lontano, e su un registro un numero di matricola spuntato. Benché inglobati e trascinati senza requie dalla folla innumerevole dei loro consimili, essi soffrono e si trascinano in una opaca intima solitudine, e in solitudine muoiono o scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno. Primo Levi