Ma quali rose rosse e Louboutin, quali uomini ricchi e gioielli preziosi. Quello che davvero le donne vogliono, ora è per sempre, è del sesso sfrenato e selvaggio capace di restituire quel brivido (ormai dimenticato?) che corre lungo la schiena e che ci fa sentire vive. Già, è questo quello che vogliamo, almeno secondo Billy, s’intende.
Si chiama Sex/Life la serie fenomeno che ha sbancato su Netflix e che oggi, a distanza di settimane dalla sua uscita, mantiene orgogliosamente ancora un posto nella top ten. La stessa che parla proprio di questo, dell’eterno bivio tra amore e passione davanti al quale tutte le donne si trovano a un certo punto della loro vita. E a giudicare dal successo di una serie televisiva, che presenta fin troppi cliché per essere considerata come la rivelazione dell’anno, è evidente quanto nell’immaginario collettivo questi stereotipi esistano e insistano.
In Sex/Life tutto è il contrario di tutto. Non c’è spessore, non c’è ispezione, non c’è ricerca. Non c’è la donna che a una certo punto capisce l’importanza di un amore maturo no, o quella che riesce a far pace con il passato per crescere ed evolvere. C’è quella che rimpiange fortemente tutto quello che è stato negli i suoi anni più belli. E non si tratta di cose fatte o non fatte, di sogni infranti o mai realizzati no, si tratta esclusivamente di sesso, quello fatto con il cattivo ragazzo di turno.
Il dramma di Billy – la protagonista di Sex/Life – è proprio questo, scegliere tra due tipologie di uomini-stereotipo che ben conosciamo. C’è il cattivo ragazzo, quello che spezza i cuori e tradisce, quello che lei vuole salvare e cambiare a tutti i costi, ma senza successo. È lo stesso che però è bello e affascinante, ma soprattutto dannatamente soddisfacente. E c’è anche il bravo ragazzo, colpevole di essere un buon marito e un buon padre, di rifiutare le avances delle altre donne, anche se bellissime, di essere un gran lavoratore e un uomo responsabile. È lo stesso però che non mette il sesso al primo posto, e le sue performance non sono lontanamente paragonabili a quelle del bad boy.
Eccolo qui il dilemma della protagonista di una delle serie più viste sulla piattaforma di streaming: rinunciare per sempre alla passione, o scegliere l’amore?
E verrebbe da chiedersi il perché di tutto questo successo. Perché di luoghi comuni ce ne sono davvero tanti, troppi. Certo, non possiamo negare di avere avuto una piccola soddisfazione quando abbiamo visto che a mettersi il gioco era finalmente una donna. Che la causa della crisi di un matrimonio – per una volta – si ritrova nelle fantasie sessuali femminili, e non di quelle maschili. Le regole del gioco si sono sovvertite e questo dobbiamo riconoscerlo.
Perché nella vicenda narrata in Sex/Life, che si snoda per 8 lunghissime puntate, non c’è maschilismo, né sessismo, e neanche del femminismo, ma un insulto a donne e uomini. Perché ve lo confermiamo, far passare il pensiero di Billy – con tanto di avvallo da parte di uno docente di psicologia – come unico possibile, non è davvero accettabile. Perché non è vero che nella vita dobbiamo accontentarci, oppure scegliere la poligamia per essere soddisfatte. O almeno, non sempre.
E allora perché Sex/Life è piaciuto così tanto? Probabilmente perché c’è una Sarah Shahi – che interpreta la protagonista Billy – più bella che mai e che sicuramente, in serie come Person of Interest non avevamo visto mai. E anche perché Cooper, suo marito, interpretato da Mike Vogel e il bad boy Brad (Adam Demos), sono un belvedere, e anche l’occhio vuole la sua parte. Ma soprattutto perché di pellicole che si espongono mettendo in scena le fantasie erotiche più recondite delle donne ce ne sono davvero poche.
Sì probabilmente è questo il successo di Sex/ Life. Quel diario scritto di getto a ogni ora del giorno e della notte dalla protagonista, lo stesso che contiene i dettagli più peccaminosi e piccanti di una relazione che sembra rimpianta solo ed esclusivamente per il sesso.
Perché al centro di ogni cosa c’è Billy, con la sua crisi personale che non riguarda i problemi di cuore, ma l’intimità. Perché di quello si tratta. Perché non fa che rimpiangere una vita fatta di discoteche e di notti trascorse con uomini diversi, non fa che ricordare Brad, il suo grande amore, nonché bad boy. Ma nei suoi ricordi non c’è spazio per i cuori infranti e i tradimenti, ma solo per il sesso. E allora cosa le manca davvero? Il profondo dilemma che la protagonista avrebbe potuto vivere, scade in tutti i cliché possibili del mondo.
Non è chiaro il ruolo dell’amore in questa vicenda, ma soprattutto quello della donna. Perché probabilmente, Billy, piuttosto che scrivere un diario dove rimpiange la sua vita e il sesso con Brad, avrebbe dovuto lavorare un po’ di più su stessa.
Ma se pensate che questa sia la parte peggiore vi sbagliate. Perché quella donna, amante della discoteca e del divertimento, nonché brillante dottoranda, quando si sposa con il bravo ragazzo rinuncia totalmente alla sua vita per fare la moglie/mamma/casalinga e non perché la famiglia non possa permettersi una baby sitter, s’intende. Ma perché è lei che vuole ricoprire quel ruolo: una mamma amorevole che resta in casa tutto il giorno con indosso una camicia da notte all day.
E quando suo marito si mette in discussione e prova a cambiare per lei, tradendo persino se stesso, non va comunque bene. E potremmo continuare a parlare per ore della serie ma non vogliamo fare spoiler, anche perché ci sembra di aver già detto tutto.
Perché la morale della favola per Billy è che nella vita non si può avere tutto. Le relazioni, quindi, sono destinate all’eterna insoddisfazione perché un bravo ragazzo non può essere passionale, e un padre di famiglia non può restituire il brivido e l’adrenalina di un bad boy che ti fa camminare sulle rotaie della metropolitana o vuole fare l’amore in strada a qualsiasi ora del giorno e della notte.
E quindi ritorniamo lì, all’eterno e irrisolvibile quesito, quello di scegliere tra amore e passione che, vi anticipiamo, nella serie non verrà risolto con la maturità che ci si aspetta da uomini e donne di una certa età. Perché se apparentemente Billy sceglierà di accontentarsi, dell’uomo responsabile, con tanto di apparente combattimento per tenere la famiglia unita, sceglierà poi di avere tutto dicendo addio alla tanto decantata monogamia.
Così, se Sex/ Life non era iniziato nei migliori dei modi, possiamo dire che è finito anche peggio. Ma questa è solo la nostra opinione, s’intende.