14 luglio 1789: anniversario della presa della Bastiglia. Giornata storica importantissima, per la Francia, e non solo, simbolo dell’inizio dei moti rivoluzionari che dal fine ‘700 e per tutto il secolo a seguire modificheranno il mondo a livello politico e sociale. Eppure, basta farsi un giro sui social, per rendersi conto come a essere di tendenza, il 14 luglio, non è tanto “la Storia”, ma una eroina bionda che ha cambiato a suo modo la storia di tutti noi, bambini negli anni ’80 e ’90: Lady Oscar.
Perché oggi, 14 luglio è l’anniversario della morte di Oscar François de Jarjayes, in arte Lady Oscar eroina meravigliosa, bellissima e tragica di uno dei cartoni più amati degli anni ‘80. E su Twitter, in moltissimi la ricordano, la celebrano, postano la famosa scena della sua morte, che ha causato litri di lacrime.
Una donna cresciuta come ragazzo da un padre che desiderava un erede maschio, che diventa capo delle guardie reali in Francia, alla corte di Maria Antonietta e Luigi XVI, di cui tutti si innamorano, per il suo fascino pazzesco ma che (ovviamente) ama l’unico che non la ricambia.
Bellissima, altera, coraggiosa, leale, forte: lady Oscar riuniva in un corpo meraviglioso le migliori caratteristiche maschili e femminili, conquistando in un colpo solo gli uni e le altre. Il cartone, perfettamente sceneggiato e disegnato, è riuscito a raccontare a una intera generazione la storia della Rivoluzione francese, con tanto di morti reali e vere ingiustizie dell’epoca, tra gli scandali di corte, i tradimenti, gli sperperi dei nobili e le privazioni del popolo.
Non si poteva non restare affascinati dal racconto e dai personaggi. Inevitabile non innamorarsi, o immedesimarsi, in Lady Oscar. Tra le tante edulcorate Candy Candy, Georgie, Creamy o Lamù, tanto per citare i cartoni giapponesi più famosi di quegli anni, Lady Oscar irrompeva con il suo realismo, la sua tragicità, la verità storica, assolutamente nuovi e quindi suggestivi per gli occhi, e il cuore, dei bambini dell’epoca.
La generazione di quelli che oggi hanno 40, 50 anni. E che dopo tutto questo tempo, piangono ancora nel rivedere la scena della sua morte, o quella di Andrè, amanti tragici che solo con, e dopo la morte, coronano il loro amore.
Perché Lady Oscar alla fine muore, unica protagonista di un cartone per bambini a farlo. Muore ammazzata, brutalmente, uccisa dalle stesse guardie reali di cui era stata comandante, prima di passare dalla parte del popolo: muore per commissione dello stesso padre, quel padre che l’aveva costretta ad abiti ed educazione maschile, che l’aveva privata della sua femminilità. Quanti parallelismi ci sarebbero da fare tra il suo personaggio e la storia di tante ragazze di oggi, private, per religione, ignoranza o sessismo, della loro vera identità.
Lady Oscar era meravigliosa, era vera, era libera. Ma per affermare la sua libertà fino alla fine, è dovuta morire. E noi, che eravamo tutte Lady Oscar allora, ancora oggi non ce ne facciamo una ragione. Ma continuiamo ad amarla alla follia.