Non ha fondato la sua vita solo sui “perché”, Piero Angela, ma si è impegnato affinché fosse lui stesso a rispondere a quei quesiti. E non con la pretesa di affermare verità assolute, come in molti fanno, ma con la consapevolezza di dare le giuste spiegazioni attraverso la cultura e la conoscenza.
Ed eccolo il suo più grande successo, quello di consentire l’accesso al sapere all’umanità intera, condividendo le sue conoscenze, le sue passioni, mettendo sempre al primo posto lo spettatore e nessun altro. Del resto è su questa convinzione che ha fondato la sua intera carriera e la vita. Come infatti ha dichiaro più volte in diverse interviste, la scienza non è mai stata lo strumento per fare spettacolo, semmai e il contrario. E questo, possiamo dire con certezza, riassume tutta la grandezza di questo uomo.
Ecco perché, dopo quasi mezzo secolo di apparizione sul piccolo schermo, e a distanza di due anni dalla sua morte, il pubblico continua ad amarlo e a ricordarlo. Generazione dopo generazione.
Ludendo docere: da Destinazione uomo a Quark
Piero Angela si è fatto portavoce nazionale del motto latino ludendo docere. Così ha iniziato a insegnare divertendosi e da quel giorno in cui è entrato nelle case italiane con il suo primo programma di divulgazione scientifica, non ne è mai più uscito. Solo la morte interromperà il suo grande lavoro.
La prima apparizione risale a tanto tempo fa: era il 1971, e con Destinazione uomo gli italiani conoscevano per la prima volta il giornalista. Piero Angela non era solo il conduttore televisivo o il divulgatore scientifico, ma era la prima persona che andava in televisione rivolgendosi a un pubblico generalista, consentendo a tutti l’accesso alla scienza e ai misteri della vita senza mai nessuna arroganza o ostentazione.
Il 1981, poi, ha segnato la nascita del programma destinato a cambiare la storia della televisione italiana. Sul piccolo schermo veniva mandato in onda Quark, uno dei pochi, se non l’unico, ad aver attraversato generazioni, a riscuotere il medesimo successo per quarant’anni.
Piero Angela e le sue lezioni di vita
Ma non si è limitato solo alla scienza, no. Piero Angela ha fatto molto di più affrontando tematiche di attualità con la massima sensibilità, con quella capacità di ipnotizzare che sembrava appartenergli per natura.
“La morte non mi spaventa, ma mi scoccia tantissimo perché è la fine della vita. Ma Seneca ha detto una cosa interessante”. – ha dichiarato il giornalista in un’intervista all’Huffington Post: “Noi siamo stati morti per millenni, e continueremo ad esserlo. La vita è solo un attimo in cui si è vinta la lotteria, una mezz’oretta. Per questo bisogna cercare di viverla al meglio”.
Le sue affermazioni si sono trasformate in vere e proprie lezioni di vita, la stessa che lui ha sempre amato con passione. Scopriamole insieme.
- Si è espresso su tante cose, senza remore o riserve. A 92 anni ha saputo impartire una lezione di vita al mondo intero esprimendosi sulla questione LGBT+ in occasione di un’ospitata nella trasmissione di Rai3 Che tempo che fa.
Oggi finalmente le coppie omosessuali hanno potuto trovare una liberazione da una repressione terribile. Una cosa importante da capire: spesso viene vista l’omosessualità come un rapporto fisico, contro natura, in realtà le coppie omosessuali fanno esattamente lo stesso percorso: attrazione, innamoramento, gelosia, tradimento, vita di coppia, i figli. Hanno amori esattamente come le coppie eterosessuali. Questo bisogna capirlo bene, altrimenti non si capisce questa necessità di esprimersi che hanno.
- E poi ancora sull’amore, in quella nuova edizione di Superquark+ che parla di sesso, progresso e sentimenti. Proprio nella sua Scienza dell’Amore, il divulgatore scientifico ha fatto una premessa fondamentale sull’eguaglianza e l’universalità delle emozioni.
Tutto quello che diremo nelle puntate vale per le coppie eterosessuali come per quelle omosessuali. Le caratteristiche dell’amore, dunque i sentimenti e le paure, la gelosia, la voglia di vivere insieme e di avere figli, sono uguali.
- Piero Angela non ha perso occasione di esprimersi sul Green Pass, affermando l’importanza del rispetto delle regole da parte di tutti. Una condizione necessaria – secondo il divulgatore scientifico – affinché tutti i sacrifici dei mesi di emergenza sanitaria non siano vanificati. Affinché la salute delle persone sia preservata in maniera incondizionata da tutti. Dopo essere stato in un ristorante e non aver ricevuto gli adeguati controlli, il presentatore ha raccontato l’accaduto al Messaggero:
Il cameriere non mi ha controllato il Green pass. Ho provato a richiamarlo, ma niente. A quel punto credo di aver anche gridato. Ho preteso civilmente, e infine ottenuto, il controllo: non bisogna mai vergognarsi di chiedere il rispetto delle norme.
- E se è vero che ha dedicato la sua vita alla scienza, è vero anche che Piero Angela ha saputo riconoscere il valore delle tradizioni secolari, quelle che ancora oggi incantano il mondo e fanno sognare i bambini. Così, la sua lezione di vita si è estesa anche a Babbo Natale:
Certo, dire che Babbo Natale non esiste non è una bella notizia. Anzi, è una brutta notizia. D’altra parte cosa si dovrebbe dire? Che ci sono le prove scientifiche dell’esistenza di Babbo Natale? E che esistono le testimonianze di milioni di persone che hanno trovato giocattoli sotto il camino o sotto l’albero?
- Piero Angela ha fatto dell’insegnamento una missione di vita, motivo per il quale ha scelto di celebrare e sottolineare il ruolo importante e fondamentale che ricoprono gli insegnanti nel nostro Paese e nel mondo intero, oggi, domani e sempre:
L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.
- Un’altra grandissima lezione di vita di Piero Angela, che dovremmo fare nostra affinché questa sia tramandata e preservata per generazioni, riguarda l’educazione:
Se vi chiedessero qual è il miglior investimento, cosa rispondereste ? Personalmente penso che la risposta giusta sia: probabilmente l’educazione. Il miglior investimento infatti è mettere i soldi nel cervello dei figli, nello sviluppo della loro intelligenza, della loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo. La buona educazione consiste non soltanto nel comportarsi bene, ma anche nel fare in modo che gli altri si comportino bene. Rispettare le regole, ma farle anche rispettare.