Maria Teresa de Filippis, la prima donna pilota in Formula 1

Pioniera coraggiosa e determinata, ha infranto le barriere di genere nel mondo delle monoposto, diventando la prima donna a competere nelle corse automobilistiche

Pubblicato: 2 Settembre 2023 09:30

Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Nell’ombra del secondo dopoguerra, mentre l’Italia si rialzava con fatica dalle macerie, una straordinaria donna ha brillato oltre ogni aspettativa, lasciando un’impronta indelebile nel mondo dei motori.

Nel rigido tessuto dell’alta borghesia meridionale, una ragazza si distingueva nettamente dalle altre, il suo nome era Maria Teresa De Filippis. Mentre le sue coetanee erano immerse negli affari mondani della società d’élite, lei era attratta da un mondo completamente diverso, quello delle corse automobilistiche.

La sua storia è un viaggio emozionante di una donna che ha spostato i confini del possibile, trasformando il suo amore per la velocità in una carriera storica e cambiando per sempre il volto della Formula 1.

Maria Teresa De Filippis, la pioniera dei motori

Maria Teresa De Filippis, classe 1926, nasce a Napoli in un contesto familiare privilegiato, con una grande passione per l’automobilismo.

Fin da giovanissima, viene attratta dalle corse e sviluppa un profondo amore per questo sport avvincente. Il padre, il conte Franz di Serino, ha l’abitudine di assistere alle corse automobilistiche regionali e nazionali, e porta spesso con sé i suoi figli.

Il suo debutto inizia a soli 5 anni, quando il suo papà la porta con sé nell’abitacolo dell’auto per partecipare a una gincana, una gara a ostacoli emozionante e molto popolare all’epoca. A 8 anni, sperimenta per la prima volta l’adrenalina della vittoria e il calore del pubblico, vincendo una corsa contro dei coetanei.

Comincia la carriera nelle corse automobilistiche quasi per caso, per via di una scommessa fatta con i suoi fratelli. La sfida consiste in una gara di 10 km tra Salerno e Cava dei Tirreni, che Maria Teresa vince alla guida di una Fiat 500 “Topolino”.  Con una vittoria trionfante, dimostra non solo a sé stessa, ma anche agli altri, di possedere un talento innato per la guida e una passione travolgente per questo sport.

Ma la vera svolta arriva con il Giro di Sicilia nell’aprile del 1950. Guidando la sua avveniristica Urania-BMW spider, la coraggiosa pilota napoletana si spinge oltre i limiti, terminando la gara al quarto posto dopo oltre 11 ore di guida intensa.

Questa straordinaria performance fa echeggiare il suo nome in tutta Italia, attirando l’interesse del pubblico e dei media. Tuttavia, pochi minuti dopo la vittoria, la De Filippis riceve una notizia sconvolgente. La giuria le comunica che è stata squalificata per una violazione delle regole: la sua auto era stata spinta a mano ai nastri di partenza, una pratica non consentita. Dopo aver dato il massimo in ogni momento della gara, guidando per così tanto tempo, la giovane pilota non riesce ad accettare questa cocente delusione.

Intanto, con la sua audacia e la guida spericolata, si guadagna l’ammirazione dei suoi avversari che le attribuiscono affettuosamente il soprannome di “Pilotino“.

Con la determinazione di dimostrare che una donna poteva dominare un’auto da corsa esattamente come un uomo, Maria Teresa mette da parte i suoi risparmi personali e nel 1958 acquista una Maserati 250 F, diventando così la prima donna a competere nella Formula 1.

Fonte: Getty Images
Maria Teresa de Filippis gareggia in Maserati

La lotta contro i pregiudizi

Maria Teresa non si è dovuta confrontare solo con i suoi avversari sul circuito, ma è stata costretta anche a lottare contro i pregiudizi di genere radicati nella società degli anni ’50.

In quel periodo, la visione della donna era fortemente legata al ruolo di madre e moglie, relegata alla cura del focolare domestico. Il mondo delle corse era considerato uno sport esclusivamente maschile, e il suo ingresso in questo campo ha rappresentato una sfida radicale alle convenzioni sociali del tempo.

Uno degli episodi più clamorosi si verificò quando le fu negata la partecipazione al Gran Premio di Francia. In quel periodo, il Paese era ancora scosso dalla tragica morte di un’altra donna pilota durante una gara automobilistica. Per questo motivo, gli organizzatori decisero di escludere la De Filippis con l’intento di evitare un altro potenziale incidente fatale.

Tuttavia, il motivo reale era un altro. Rifletteva, infatti, le profonde disuguaglianze di genere presenti nella società dell’epoca. Emblematico fu il commento discriminatorio del direttore di gara, il quale affermò che “l’unico casco che una donna dovrebbe portare è quello del parrucchiere“.

Maria Teresa non si arrese mai, continuò determinata per la sua strada dichiarando in un’intervista a La Manovella nel 1994: “agli inizi, la mia vita si era tramutata, mio malgrado, in una non sempre divertente sfida agli uomini da battere, solo per poter spegnere quel sorrisino di sufficienza”.

L’ultima curva e la fine delle corse

La seconda stagione di Maria Teresa De Filippis in Formula 1 si conclude in modo tragico e prematuro a causa della morte del suo caro amico Jean Behra, pilota francese che perse la vita in un incidente durante una gara sul circuito dell’Avus in Germania, mentre era alla guida della sua Porsche. Questa dolorosa perdita personale la colpisce duramente, poiché aveva condiviso con lui non solo il campo di gara, ma anche una profonda amicizia.

Purtroppo, la tragedia non si fermò lì. Successivamente si verificarono altri incidenti letali, che coinvolsero altri piloti ai quali Maria Teresa era molto legata. Questi eventi traumatici ebbero un impatto significativo sulla sua volontà di continuare a competere.

Decide così di lasciare la pista e di focalizzarsi sulla sua vita privata, lasciando dietro di sé uno sport che ama ma che, al tempo stesso, le causa una grande sofferenza.

Dopo una pausa di due decenni dal mondo delle monoposto, riceve un invito per unirsi a un esclusivo club francese di ex piloti di Formula 1 in pensione, diventandone in seguito presidentessa. Inoltre, la Maserati le conferisce il prestigioso titolo di Presidente Onorario del Club del Tridente.

Maria Teresa De Filippis muore l’8 gennaio 2016 all’età di 89 anni, ma il suo straordinario impegno e la sua determinazione che l’hanno resa una leggenda, continua a  essere una fonte di ispirazione ineguagliabile. Perché la vera passione è una forza indomabile, e quando è alimentata da un’anima coraggiosa pronta a combattere per i propri sogni, diventa un motore potente che spinge oltre qualsiasi limite.

Fonte: Getty Images
Maria Teresa de Filippis

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