Non tutte le favole sono destinate a piacere al grande pubblico, soprattutto quando questo non riesce a vedere al di là di tutto ciò che è comprensibile. A meno che non si trasformino per compiacere gli altri, allora sì che possono ottenere la loro approvazione, proprio come è successo a Ingrid Bergman e Roberto Rossellini. Ma le fondamenta di un castello fatto di bugie sono destinate a non reggere troppo a lungo, e così ecco che quella storia da raccontare ai bambini può trasformarsi in uno scandalo da insabbiare.
Ed è quello che è successo a loro, prima e poi, ai protagonisti di questa favola senza lieto fine. Lei, la bellissima ragazza della porta accanto di Hollywood, quella che tutti i registi desideravo sul set, quella che veniva dipinta dal grande pubblico, che però non la conosceva davvero, come casta e pura. Perché Ingrid, in realtà, era uno spirito libero, una donna dalle grandi vedute e dai sogni straordinari.
Lui, invece, era il grande regista di Cinecittà, quello di Roma città aperta, l’uomo che aveva saputo rendere orgoglioso il BelPaese col suo cinema. Troppo belli, troppo bravi, troppo carichi di talento per rimanere nell’ombra delle loro rispettive vite o per cercare nell’altro soltanto un espediente per il successo.
Galeotta fu una lettera e quel magico incontro a Parigi
E come nelle più magiche storie d’amore il loro incontro avvenne lì, tra le romantiche luci di Parigi dopo uno scambio epistolare. Ingrid Bergman, classe 1915, era già sposata con il neurochirurgo Petter Lindstrom con il quale aveva avuto anche una figlia. Della grandiosa attrice che aveva già girato in film di successo come Il Dottor Jekyll e Mr. Hyde, Casablanca e Angoscia, si diceva che fosse l’incarnazione della purezza. Tutto merito di quell’aspetto genuino e semplice che si contrapponeva con l’eccentrico senso estetico del tempo.
Eppure nell’ambiente cinematografico le voci delle sue relazioni extraconiugali si facevano insistenti. Non che questo le importasse davvero, però. Ingrid si sentiva una donna libera e in quanto tale sceglieva di fare solo ciò che voleva, sia dal punto di vista personale che professionale.
Fu proprio la voglia di vivere nuove esperienze, e di mettersi in gioco professionalmente, che spinse l’attrice svedese a scrivere una lettera al regista italiano Roberto Rossellini. Innamorata dei suoi film e dell’Italia, Ingrid Bergman impugnò la penna ed espresse il desiderio di lavorare in Italia, di lavorare con il regista. Quelle parole dovettero essere piuttosto convincenti, dato che Rossellini non esitò a fissare un appuntamento con lei. Del resto come si poteva declinare un invito dall’attrice hollywoodiana che tutti volevano e che aveva già ottenuto un oscar e 4 nomination?
Si incontrarono così Parigi, dove la Bergman si trovava per girare Il peccato di Lady Considine. Rossellini la scritturò subito per Stromboli (Terra di Dio), una decisione che rese entusiasta Ingrid, ma che fece infuriare qualcun altro. Quella parte, infatti, era stata promessa ad Anna Magnani, compagna del regista che intanto era sposato con Marcella De Marchis.
La situazione sentimentale di Roberto Rossellini era già abbastanza complicata, ma questo non gli impedì di prendere le sue decisioni e di cedere al fascino della bella attrice svedese di cui, poco tempo dopo, si innamorò.
Un grande e scandaloso amore
Quando iniziarono le riprese del film, il set fu letteralmente invaso da giornalisti e fotografi. Non solo per la presenza di una diva hollywoodiana in Italia, ma anche e soprattutto per le voci di una possibile relazione sentimentale tra il regista e la protagonista. Ci fu una cosa, però, che più di tutte gettò ombra su quella situazione: Ingrid Bergman era incinta.
Nonostante in un primo momento l’attrice cercò di nascondere la situazione, a un certo punto lei e Rossellini si videro costretti a confermare. Tutti gridano allo scandalo. Lo fecero perché entrambi erano già sposati, lo fecero soprattutto perché quell’attrice che gli altri dipingevano come una santa, era in realtà una poco di buono.
Hollywood’s apostle of degradation, così fu definita dalla stampa americana che pareva non poter perdonare quello che aveva fatto l’attrice: tradire la famiglia e trasferirsi in Italia. Ma nonostante il caos l’attrice svedese scelse di restare nel Bel Paese, al fianco dell’uomo che amava.
Fu così che nel 1950 il regista e la diva si sposarono, mettendo al mondo il loro secondogenito. In quello stesso periodo uscì Stromboli, ma la pellicola venne messa alla gogna dal pubblico americano che rifiutò di vederlo. Nonostante questo, però, il film fu un successo, così come la vita dei due amanti.
Ingrid Bergman e Roberto Rossellini sentirono presto il bisogno di ripulire la loro immagine. Così, a seguito della nascita delle due gemelle, la coppia iniziò a mostrarsi in una serie di istantanee che tanto piacevano agli italiani, quelle che ritraevano una famiglia perfetta, una moglie devota e un’impeccabile casalinga. Ed era forse questo il lieto fine che tutti si aspettavano, tutti ma non Ingrid.
La favola d’amore senza lieto fine
Se il capitolo della storia d’amore tra Ingrid Bergman e Roberto Rossellini si fosse fermato agli anni ’50, siamo certe che si sarebbe trasformato in una favola da leggere ai bambini. Ma se sulla carta sembrava tutto perfetto, la realtà idilliaca che traspariva sembrava sgretolarsi da dentro.
La Bergman sentiva il bisogno di tornare a lavorare, di dedicarsi alle sue passioni, di mostrare ancora il talento. Rossellini glielo permetteva, ma solo sotto la sua direzione. Così l’attrice era costretta a rifiutare tutte le altre offerte di lavoro che gli arrivavano dall’estero perché non poteva in nessun modo distruggere quell’immagine della famiglia perfetta che a fatica stava tenendo insieme.
Ma nulla di tutto ciò che era stato sembrava più bastare a Ingrid che si ritrovò imprigionata in quello stesso castello che lei aveva costruito. Così alla fine scelse di accettare la proposta di lavoro arrivata dalla Fox, quella di interpretare Anastasia nel film dedicato alla figlia dello zar di Russia, una pellicola che fece vincere all’attrice americana il suo secondo Oscar. Una scelta che però Roberto Rossellini non le perdonò. I due si lasciarono. La favola finì.
Ingrid si sposerà di nuovo con il produttore svedese Lars Schmidt, ma il matrimonio finirà dopo diversi anni. Rossellini, invece, trovò in Sonali Dasgupta una nuova compagna. Lui e Ingrid non si rividero più. Lui morì nel 1977 a causa di un attacco cardiaco e lei anni dopo, il 29 agosto del 1982 per un cancro al seno, il giorno del suo compleanno.