In tanti giurano di averlo sentito, Alain Delon, mentre visibilmente commosso dalla Palma D’oro ricevuta in occasione del Festival di Cannes il 19 maggio 2019 ha pronunciato il suo nome, quello di Romy. E non facciamo fatica a credere che lo abbia fatto davvero perché la sua mente così come il suo cuore, oggi come allora vagano sempre sulle stesse strade, quelle che lo portano tra le braccia del suo grande e perduto amore.
Perché la storia tra Alain Delon e Romy Schneider, per quanto intensa ed eterna, non ha avuto il suo lieto fine. Perché gli errori sono stati tanti, forse troppi, ma per i ripensamenti era tardi. E quello strappo è stato così violento da condizionare la vita di entrambi, per sempre.
Alain Delon e Romy Schneider
Rosemarie Magdalena Albach-Retty, questo il nome all’anagrafe di Romy Schneider, si trovava già all’apice del suo successo quando ha conosciuto lui, l’uomo dagli occhi di ghiaccio che faceva capitolare ogni donna ai suoi piedi. Romy era già la principessa Sissi, tutti desideravano riaverla sul set per girare il quarto capitolo della saga di successo, ma lei era stanca di quel ruolo ed era volata altrove, inconsapevole che quella maledizione che era appartenuta all’imperatrice d’Austria era diventata anche la sua.
Galeotto fu il set del film L’amante pura, dove i due si ritrovarono a recitare insieme e a coltivare un sentimento impetuoso che li legherà per sempre. Non un banale colpo di fulmine però, Romy conosceva già la fama dell’attore dagli occhi blu, del mito ribelle dal carattere scontroso, dell’uomo bello e dannato. E probabilmente qualcuno le aveva anche detto di stare alla larga da lui e dalla sua fama di sciupafemmine. Ma lei lo desiderava già al suo fianco, come attore e come partner. E così è stato.
Tante le scappatelle di lui, alcune delle quali hanno gettato la coppia più bella di Francia nello scandalo. Ma Alain Delon tornava sempre da Romy Schneider – dalla sua Puppelé – e da lei mai si separava, e forse questo bastava all’attrice almeno all’inizio. Bastava pure agli altri, probabilmente, che deliziavano le loro giornate guardando le fotografie sui tabloid dei due attori. Bellissimi, talentuosi e innamorati. Alain e Romy erano proprio così.
Un idillio, il loro, che riesce a resistere anche nel 1962 quando i loro nomi finiscono travolti dalla tempesta. È ancora Alain a gettare la coppia in pasto allo scandalo per quella relazione con Nico, la Sacerdotessa delle Tenebre musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground. Nico resterà incinta in quel periodo: la somiglianza del bambino con Alain è tanta ma lui nega di essere il padre.
Bufera passata, almeno per il momento, soprattutto perché si vociferava dell‘imminente matrimonio tra Alain Delon e Romy Schneider. La proposta c’era stata e le intenzioni non mancavano, eppure le nozze venivano continuamente rimandate. Gli impegni, del resto erano tanti.
Lui, lei e la nuova signora Delon
Ma l’attesa non venne ripagata dal sogno realizzato, no. Viene interrotta bruscamente da un biglietto di poche parole scritto dal divo alla sua Romy.
Mi dispiace. So che ti avrei resa infelice. Parto per il Messico con Nathalie. Ti auguro ogni bene
L’ennesima scappatella dell’attore, questa volta, si era trasformata in qualcosa di più serio. Nathalie Barthélémy, la bellissima e irrequieta attrice francese aveva 22 anni ai tempi e un passato travagliato alle spalle. Anche lei era una ribelle come Alain Delon è forse è per questo che la relazione tra i due non si limita a un rapporto occasionale. Il divo dagli occhi blu aveva perso la testa e aveva lasciato Romy, la sua Romy.
Da quel momento in poi di Alain Delon e Romy Schneider restano solo i ritagli di giornale che parlavano della ormai ex coppia più bella di Francia. Articoli che probabilmente aveva smesso di leggere anche lui, che aveva una nuova vita e che proprio con Nathalie aveva scelto di compiere quel passo che aveva rimandato a lungo con Romy.
Un matrimonio e una famiglia, ecco il nuovo ritratto della vita dell’attore più famoso di Francia. Il loro idillio sembrava quasi un déjà vu, ma fu solo un’illusione. Sarà la stessa signora Delon a dichiarare in seguito che un velo di tristezza ha sempre accompagnato il marito durante gli anni della loro relazione, lo stesso dietro al quale, probabilmente, si nascondeva proprio il profilo di Romy.
Questo aumentò la distanza tra i coniugi Delon che diventarono ben presto estranei. Fu Nathalie a porre fine al matrimonio, stanca di essere tradita continuamente e forse anche di vivere all’ombra del fantasma di Romy. Nel 1969 il divorzio arriva, ma non si traduce in un ritorno di fiamma con la Schneider, perché le ferite del cuore e dell’anima sono troppo grandi.
E anche perché Romy intanto era andata avanti, o almeno ci aveva provato. Aveva coronato il suo sogno d’amore ma sull’altare non c’era il suo Alain. Così anche lei aveva divorziato, la prima volta e pure la seconda. A riempire la sua vita, però, arrivarono i figli Daniel e Sarah.
Romy e Alain si incontreranno di nuovo però, insieme si ritroveranno sul set La Piscina e nonostante le voci di un possibile ritorno, questo non ci sarà, anche se i due dichiareranno in più occasioni di non aver mai smesso di amarsi reciprocamente. Ma ormai era troppo tardi.
Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé
Romy, bellissima e fragile, collezionò un disastro sentimentale dietro l’altro così si abbandonò alla depressione e all’alcolismo. Tutto precipitò pericolosamente con la morte di suo figlio Daniel. Aveva solo 44 anni quando il suo cuore, stanco, smise di battere.
Delon, alla notizia, si precipita a Parigi per guardare la sua Puppelé un’ultima volta, per dichiarargli ancora il suo amore eterno. E chissà se nell’eternità, un giorno, finalmente si ritroveranno.
Ti guardo dormire. Sono accanto a te, mia Puppelé. Sei vestita di una lunga tunica nera e rossa, ricamata sul petto. Sono fiori, credo, ma non li guardo. Ti dico addio, il più lungo degli addii, mia Puppelé. E penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto. Per la prima volta nella mia vita – e nella tua – ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella. Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce. Ti guardo dormire, dicono che sei morta. Mio Dio, come eravamo giovani, e come siamo stati felici. Poi la nostra vita, che non riguarda nessuno se non noi, ci ha separati. Mia Puppelé, ti guardo ancora e ancora. Voglio divorarti di sguardi. Riposati. Sono qui, vicino. Ti amo. Ti amo, mia Puppelé.