Falangio, come coltivarlo e dove tenerlo in casa

Come pianta da interni, il falangio non richiede molte cure ed è perfetto anche per chi è alle prime armi: scopriamo tutti i trucchi per coltivarlo

Pubblicato: 6 Ottobre 2024 16:10

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Coltivare piante da interni non è sempre un’impresa facile, ma desta grandissima soddisfazione: una ricca vegetazione in casa aiuta a riempire gli ambienti, è altamente decorativa e fa del bene all’atmosfera, purificando l’aria. È il caso, ad esempio, del falangio. Questa pianta tropicale ha un portamento estremamente elegante, e al tempo stesso è molto semplice da coltivare e non richiede particolari attenzioni. Insomma, è proprio l’ideale per chi è alle prime armi o possiede il cosiddetto “pollice nero”. Scopriamo insieme tutti i trucchi per crescere un bellissimo falangio.

Falangio, le caratteristiche della pianta

Il falangio (Chlorophytum comosum) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Asparagacee: originaria del Sud Africa, si è rapidamente diffusa in altre aree dove il clima è tendenzialmente tropicale e umido – sebbene abbia dimostrato di sapersi adattare abbastanza bene anche a condizioni molto diverse. Viene chiamata anche “pianta ragno”, per via di alcune sue caratteristiche estetiche. Innanzitutto, infatti, questa pianta è dotata di lunghe foglie lanceolate che si piegano verso il basso (motivo per cui il falangio può essere considerato una specie ricadente), e che somigliano a sottili zampe di aracnide.

Le foglie sono di un verde brillante e presentano una striscia centrale che si dipana per tutta la loro lunghezza, spesso di colore bianco o crema. È il perfetto bilanciamento di luce ed acqua, i due elementi fondamentali per far crescere il falangio, a donare il miglior contrasto di colori, ed è per questo che – come vedremo più avanti – bisogna fare attenzione all’esposizione della pianta e al suo fabbisogno idrico. Ma c’è un altro motivo che giustifica il suo soprannome: le foglie crescono in modo da formare una rosetta centrale, dalla quale nascono steli flessibili caratterizzati da piccoli fiori bianchi. Alle loro estremità possono nascere nuove mini-piantine, dall’aspetto vagamente “ragnesco”.

Ma torniamo al falangio: essendo una pianta originaria della zona tropicale del continente africano, ha bisogno di temperature abbastanza elevate, di un’ottima quantità di sole e di un certo livello di umidità per crescere nella maniera corretta. Inoltre è particolarmente sensibile al freddo e al cloro tipicamente presente nell’acqua del rubinetto. Perché coltivare il falangio in casa? Oltre ad essere una pianta molto bella e decorativa, con le sue foglie ricadenti di un colore intenso, ha notevoli proprietà depurative. È infatti in grado di assorbire alcune sostanze nocive come il monossido di carbonio, rendendo l’aria in casa più pulita e salutare.

Tutto sul falangio: dal terriccio all’esposizione

Vediamo allora qualche consiglio su come preparare l’ambiente ideale per il falangio. Solitamente, la pianta viene acquistata in vivaio ormai cresciuta e non c’è quindi alcun problema inerente la semina. Tuttavia, esistono delle tecniche di propagazione – da effettuare con una pianta adulta – che possono mettere alla prova le vostre abilità di giardinaggio e regalarvi l’immensa soddisfazione di far nascere un nuovo esemplare con le vostre mani. Per riuscirci, dovrete lasciare le mini-piantine (che si sviluppano dagli steli del falangio) attaccate alla loro pianta madre, mettendole però a contatto con il terreno dove potranno creare il loro apparato radicale e diventare quindi autonome.

Non c’è però bisogno di dedicarsi alla propagazione del falangio per avere una bellissima pianta decorativa per la vostra casa. L’importante è trovare la posizione ideale per sistemarla e darle le giuste cure, così da farla crescere nel modo migliore. Iniziamo dal terriccio: quello più adatto è un mix per piante da interni, ben drenato e fertilizzato. La pianta, essendo di origini tropicali, viene coltivata generalmente a temperature comprese tra i 18° e i 32°C, sebbene possa sopportare condizioni climatiche un po’ più fredde (fino a 7°C) rinunciando a parte dei suoi meravigliosi contrasti cromatici.

Il falangio ha poi bisogno di molta luce solare, meglio però se non diretta. È per questo motivo che cresce meglio in casa, se posizionato in un ambiente luminoso ma non davanti ad una finestra esposta a sud o ad est. L’ideale, in realtà, sarebbe permettergli di godersi dei raggi diretti del sole durante la mattinata, per poi spostarlo lontano dalle finestre – ciò evita la caratteristica comparsa di macchie brune sulle foglie, tipico segno di scottatura. Infine, cercate di ricreare giuste condizioni di umidità senza però annaffiare eccessivamente la pianta.

Come coltivare il falangio

Una volta trovato il posto giusto per far crescere il vostro falangio, non vi resta che dedicarvi alle – poche – cure necessarie per il suo corretto sviluppo. Partendo dall’irrigazione, questa pianta non ha un fabbisogno idrico particolarmente elevato: in estate occorre aumentare un po’ le annaffiature, diminuendole invece in inverno per via delle radici carnose del falangio che sono particolarmente sensibili al marciume dovuto ai ristagni idrici. Per capire quando è il momento di innaffiare, vi basterà tastare il terreno. Quando sarà quasi asciutto, potete provvedere ad una generosa dose d’acqua che eviterà alle foglie di scolorirsi.

Per quanto riguarda invece l’umidità, l’ideale consiste nel ricreare un ambiente con un tasso medio e non eccessivamente secco – come capita in inverno nelle nostre case, quando i riscaldamenti sono accesi. Come fare? Innanzitutto, ricordate di nebulizzare acqua fresca sulle foglie almeno una volta alla settimana, soprattutto quando le temperature sono abbastanza elevate. Se ciò non basta, posizionate il vaso su un vassoio pieno di ciottoli, sul fondo del quale avrete versato un po’ di acqua fresca. Facendo attenzione alla base del vaso (che non deve essere mai immersa), la pianta gioverà dell’umidità senza rischiare alcun ristagno idrico.

Per stimolare al meglio la crescita del falangio, potete usare anche del concime. Quello ideale è un fertilizzante liquido o idrosolubile, da diluire nell’acqua di irrigazione un paio di volte al mese. Potete intensificare la concimazione durante la stagione di massimo sviluppo della pianta, ovvero in primavera e in estate, riducendo drasticamente le quantità e la frequenza nel periodo autunnale e invernale. Ricordate di scegliere sempre un fertilizzante apposito per piante d’appartamento, che è già bilanciato sulle esigenze di queste splendide varietà decorative.

Qualche ultima accortezza: il falangio non è una pianta tossica, quindi potete tranquillamente tenerla in casa senza alcun rischio per bambini o animali domestici. Teme solamente le basse temperature, dandone segnale attraverso le sue bellissime foglie che assumono un aspetto marroncino e floscio, o che addirittura si spaccano. In questo caso, basta comunque attendere la stagione primaverile per veder rinascere la pianta. Infine, non è particolarmente sensibile ai parassiti, ad eccezione di acari e cocciniglie – da eliminare con prodotti naturali come l’olio di neem.

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