Come pulire l’acquario, piante finte comprese

La pulizia dell'acquario è un'operazione tanto importante quanto delicata: scopriamo quali sono i passi principali, sia per acqua dolce che per acqua salata

Pubblicato: 6 Gennaio 2024 21:03

Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Se pensate che possedere un cane o un gatto sia più impegnativo di un pesce rosso, forse non avete mai avuto un acquario: la sua corretta manutenzione e la frequente pulizia sono operazioni che richiedono tempo e sono molto delicate. I pesci, soprattutto alcune specie più “fragili”, hanno bisogno di un ambiente particolare per sopravvivere, ed è per questo che occorre fare molta attenzione affinché tutti i parametri dell’acqua siano sempre perfetti. Quando si parla di pulizia, dunque, non si intende solo la rimozione delle impurità che si formano all’interno dell’acquario, ma anche del ripristino delle migliori condizioni dell’acqua. Scopriamo come fare.

Perché bisogna pulire l’acquario

La pulizia dell’acquario è davvero fondamentale per la salute (ma anche la sopravvivenza stessa) dei pesci. Sono tre le sue funzioni essenziali, ciascuna con la propria importanza. Innanzitutto, serve a regolare il ciclo dei nitrati: si tratta del processo con cui l’ammoniaca viene convertita dai batteri in nitrito e successivamente in nitrato. Se le prime due sostanze sono tossiche per i pesci, i nitrati sono decisamente meno dannosi e si rimuovono semplicemente sostituendo con frequenza l’acqua.

Il secondo scopo della pulizia dell’acquario è la rimozione dei composti organici disciolti e dei particolati: sono quelle sostanze di rifiuto (come i residui alimentari) che vengono decomposte dalle colonie di batteri sino a prodotti che hanno una dimensione tale da non passare attraverso i filtri. Se alcune di queste sostanze possono essere impiegate dalle piante presenti negli acquari di acqua dolce, le altre vanno rimosse mediante il ricambio dell’acqua.

Infine, frequenti operazioni di pulizia permettono di ristabilire l’esatto contenuto di minerali essenziali nell’acqua: se il loro livello è troppo alto o troppo basso, infatti, i pesci possono subire un pericoloso shock osmotico e arrivare persino alla morte. Ciò può accadere soprattutto se, con il ricambio dell’acqua, se ne utilizza una troppo povera (o troppo ricca di minerali). Un’attenta manutenzione dell’acquario e l’utilizzo di appositi prodotti per aggiungere sostanze minerali fondamentali possono impedire tutto questo.

Quanta acqua cambiare nell’acquario

La pulizia dell’acquario richiede dunque il ricambio di parte dell’acqua, per i motivi che abbiamo visto sopra. Ma con quale frequenza e e in che quantità dovrete effettuare questa operazione? In linea generale, per un acquario d’acqua dolce occorre procedere ogni 2-3 settimane, cambiando il 20% dell’acqua. Per quello marino, invece, il primo anno bisogna effettuare il cambio del 10% di acqua una volta alla settimana: solo dal secondo anno in avanti si possono seguire le indicazioni per l’acquario di acqua dolce.

Naturalmente, questi sono solo consigli generici: le vostre esigenze possono cambiare in base alle dimensioni dell’acquario e alla quantità (nonché al tipo) di pesci che vi tenete. Se l’acquario è più piccolo, l’ambiente tenderà molto più spesso a diventare instabile e avrete dunque bisogno di cambiare acqua più frequentemente. Inoltre, maggiore è il numero di pesci che avrete nel vostro acquario e più spesso dovrete procedere con la pulizia, perché avrete una maggior produzione di rifiuti.

Tutti gli strumenti per pulire l’acquario

Vediamo qual è l’attrezzatura di cui avrete bisogno per pulire il vostro acquario: dovrete innanzitutto procurarvi un secchio grande, da utilizzare solamente per questo scopo (eviterete che residui di prodotti chimici – come i detergenti – finiscano nell’acquario mettendo a rischio i pesci). Vi serviranno poi un panno pulito, un aspiratore di ghiaia e un raschietto per le alghe – meglio se magnetico. Se il vostro acquario è troppo pesante per essere maneggiato facilmente, avrete bisogno anche di un sifone per estrarre l’acqua dal serbatoio.

Come pulire l’acquario, passo dopo passo

Una volta procurati tutti gli attrezzi, potete iniziare con la pulizia dell’acquario. La prima cosa da fare consiste nello staccare tutti gli elementi elettrici, come il filtro, il riscaldamento e la pompa. Quindi rimuovete le decorazioni più grandi dal fondale, compiendo movimenti lenti per evitare di sollevare la ghiaia. Togliete anche le piante artificiali, ma lasciate quelle vere: rischiereste altrimenti di danneggiare le loro radici.

Ora potete rimuovere l’acqua da cambiare (il 20% per acquario di acqua dolce e il 10% per quello marino): utilizzate l’aspiratore di ghiaia a sifone per pulire il fondo. Come fare? Iniziate da un angolo e aspirate poca ghiaia alla volta, rilasciandola nell’acquario una volta pulita. In questo modo potrete eliminare tutte le impurità e parte dell’acqua in eccesso, che finiranno nel tubo collegato all’aspiratore e subito dopo nel secchio.

A questo punto dovete pulire le pareti dell’acquario: un pulitore magnetico vi renderà il processo molto più facile. Vi basterà infatti posizionare uno dei due magneti rivestiti in feltro all’interno dell’acquario e l’altro all’esterno, in modo che corrispondano. Trascinate il magnete esterno su tutta la superficie, con delicatezza e movimenti lenti, per rimuovere le alghe in eccesso e pulire le pareti interne. Non usate mai saponi o altri detergenti, per non alterare l’ambiente dei vostri pesci.

Lo stesso principio vale per le decorazioni e per le piante finte: se avete bisogno di pulirle, mettetele a bagno nell’acqua tolta dall’acquario (lasciatela nel secchio fino alla fine, perché vi servirà ancora) e usate uno spazzolino a setole morbide per rimuovere eventuali impurità. Una volta pulite, potete rimettere le decorazioni al loro posto, sempre usando molta delicatezza per non sollevare la ghiaia.

Per quanto riguarda il filtro, tutto dipende da quale tipo usate. Quello più frequente negli acquari casalinghi è il filtro a spugna: rimuovetelo e sciacquatelo velocemente nel secchio dell’acqua rimossa, per poi riporlo subito al proprio posto. Evitate di metterlo sotto l’acqua corrente del rubinetto, perché eliminereste la preziosa colonia di batteri che aiuterà il vostro acquario a mantenere le giuste condizioni per la sopravvivenza dei pesci. Se usate un filtro contenente carbonio o assorbitori di ammoniaca, dovrete cambiarlo ogni due settimane affinché funzioni nel modo corretto.

Ora che avete pulito tutte le parti dell’acquario, non vi resta che aggiungere la nuova acqua: potete usare quella del rubinetto, solo a patto che abbiate un condizionatore d’acqua per rimuovere i metalli pesanti, il cloro e le eventuali tossine pericolose per i pesci. In alternativa, potete acquistare acqua a osmosi inversa o acqua deionizzata, che si trova facilmente presso i negozi di articoli per animali.

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