I capi in crochet sono meravigliosi, tra intrecci e fili. Proprio per questo, lavarli è un piccolo dilemma. Le domande sono tante: dobbiamo lavarli a mano? E ancora: si possono davvero lavare in lavatrice senza rovinarli? La risposta è sì, ma con qualche accortezza. Perché il crochet, così resistente eppure così fragile, ha bisogno di essere trattato nel modo giusto. Scopriamo come proteggerlo dal rischio di infeltrimenti, smagliature e deformazioni, imparando a conoscerne i punti deboli… e le soluzioni migliori per farlo durare nel tempo.
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Perché i capi in crochet sono delicati da lavare
Chi ha tra le mani un capo in crochet se ne accorge subito: non è un tessuto qualunque, ma un intreccio fatto a uncinetto, spesso realizzato a mano o con lavorazioni artigianali. Questa struttura, morbida e irregolare, lo rende bellissimo da indossare, ma anche più vulnerabile per il lavaggio. A differenza dei tessuti compatti, può cedere, allungarsi o restringersi, soprattutto se esposto ai movimenti bruschi o agli sbalzi di temperatura. I fili, poi, se non sono ben fissati, rischiano di tirarsi o disfarsi.
Il pericolo più comune? Che il capo perda la sua forma originale, che si smagli o che si infeltrisca, soprattutto se fatto con filati naturali come il cotone o la lana. Ecco perché serve un po’ di attenzione in più. Lavarlo non è proibito, ma richiede delicatezza, così da conservarlo così com’è. Bello, intatto, e ancora pronto da indossare.
Le regole per lavare i capi in crochet
Lavare un capo in crochet è un’operazione che parte dalla consapevolezza del materiale che abbiamo tra le mani. Cotone, lana, fibre miste: tutto cambia, anche solo al contatto con l’acqua. Ma c’è una buona notizia: non è sempre necessario rinunciare alla lavatrice. Le tecnologie moderne, se usate nel modo giusto, ci permettono di lavare anche i capi più delicati senza rovinarli. Il primo passo è scegliere il programma adatto: molti elettrodomestici ne hanno uno pensato per la lana o i tessuti delicati. In genere è un lavaggio freddo, lento, senza sbalzi e soprattutto senza una centrifuga aggressiva.
Il secondo aspetto riguarda il detersivo. Ce ne sono di specifici, formulati proprio per proteggere i capi lavorati a maglia o a uncinetto. Meglio sceglierne uno delicato, senza profumi intensi né additivi inutili, e usarlo in piccole dosi. Non serve abbondare, anzi: troppo detersivo tende a restare nel filato, e alla lunga lo irrigidisce.
Come lavare a mano i capi in crochet
Prepariamo una bacinella abbastanza capiente, con acqua tiepida, mai bollente. L’obiettivo è ammorbidire lo sporco con pazienza, quindi aggiungiamo una piccola dose di detersivo per capi delicati – davvero poca, più del necessario rischia di restare intrappolata nel filato – e mescoliamo con le mani finché l’acqua non diventa leggermente lattiginosa.
A questo punto, immergiamo il capo e lasciamolo in ammollo per una decina di minuti. Ogni tanto possiamo muoverlo un po’, senza strizzare né strofinare. È il tempo e la delicatezza a fare il lavoro. Poi passiamo al risciacquo: svuotiamo l’acqua e riempiamo di nuovo con acqua pulita, ripetendo il passaggio un paio di volte, finché non sentiamo che il tessuto è completamente libero dal detersivo.
Per eliminare l’acqua in eccesso, non torciamo mai il capo: rischieremmo di alterarne la forma. Meglio poggiarlo sul fondo del lavandino e premere con le mani, delicatamente. Poi possiamo avvolgerlo in un asciugamano pulito, premendo ancora un po’, così da assorbire l’umidità residua senza stressare il filato. L’ultimo gesto? Lasciare il capo disteso, su un telo, all’ombra. Il crochet ha bisogno di aria e tempo per tornare com’era. E così, lavato con cura, potrà durare per molte stagioni ancora.
Come asciugare i capi in crochet?
Dopo il lavaggio, arriva forse il momento più delicato: l’asciugatura. I capi in crochet non vanno mai appesi. Il peso dell’acqua li tira verso il basso, il filato si deforma, e le forme che conoscevamo – fiori, bordi, intrecci – iniziano a cedere. La scelta migliore è sempre la stessa: stenderli in orizzontale, su una superficie piana e all’ombra. Basta un telo di cotone, pulito, magari recuperato da una vecchia federa o da un lenzuolo leggero. Possiamo sistemarlo sopra lo stendino e fissarlo con qualche molletta, così resta ben teso. Poi appoggiamo il capo in crochet con delicatezza, senza tirare e senza “sistemare” troppo: lasciamo che ritrovi la sua forma da solo.
Il sole diretto è da evitare, sempre. Non solo per il rischio di scolorimento, ma anche perché un’asciugatura troppo rapida può irrigidire il filato. Allo stesso modo, niente phon, termosifoni, stufe o superfici calde. Un capo fatto a mano ha bisogno di tempo per tornare nella sua forma originale.
Si possono stirare i capi in crochet?
Stirare i capi in crochet è una questione delicata, nel senso più letterale del termine. Non tutti lo fanno, e molti – a ragione – preferiscono evitarlo. Il motivo è semplice: il vapore e il calore, se usati male, possono appiattire il lavoro, togliere profondità ai rilievi, e rendere troppo rigido un tessuto che, per natura, dovrebbe restare morbido e leggermente irregolare.
Detto questo, a volte un piccolo aiuto serve: magari dopo il lavaggio, per far tornare in forma un bordo che si è arricciato, o per sistemare un capo che dovrà essere esposto o indossato per un’occasione speciale. In quel caso, si può intervenire con un po’ di attenzione. Meglio non usare il ferro direttamente: inumidiamo leggermente il capo, lo stendiamo su una superficie imbottita (un asciugamano va benissimo), lo copriamo con un telo umido e poi usiamo il vapore a distanza, senza toccare il filato: una tecnica che non stressa il capo ma lo aiuta a distendersi. Ora sappiamo tutto su come prenderci cura dei nostri capi in crochet nel modo migliore: lavaggio, stiratura e prodotti da usare. Richiedono cure, è vero, ma alla fine avremo sempre un capo bello e profumato da indossare.