L’inquinamento acustico è uno dei problemi più grandi del nostro secolo. Siamo esposti continuamente ai rumori, anche in casa nostra, dove, però, possiamo optare per tecnologie d’avanguardia per proteggerci. In effetti, l’isolamento acustico (e termico) viene di solito affrontato in relazione agli infissi. Ma a quanti di noi è capitato di ascoltare il calpestio dei vicini? O magari la musica troppo alta? Per la vita domestica, una soluzione esiste: si chiama isolamento acustico del pavimento. Vediamo cos’è, a cosa serve e quali sono i vantaggi.
Indice
Cos’è l’isolamento acustico del pavimento
Molto dipende dal contesto in cui viviamo: chi abita nel centro cittadino sa molto bene che i rumori possono essere piuttosto problematici, soprattutto durante alcune fasce orarie. Non solo: c’è chi fa smart working in casa, quindi è desideroso di ore di silenzio per svolgere le proprie mansioni senza essere disturbato. E di rumori, se ne sentono: il classico calpestio, gli oggetti che cadono a terra, lo spostamento di un mobile. Tutto ciò influenza negativamente le prestazioni lavorative, ma disturba anche coloro che semplicemente vogliono riposarsi.
Il benessere acustico, tuttavia, dipende da noi e dalle scelte che facciamo. C’è una strategia – quella dell’isolamento acustico del pavimento – che permette di risolvere a monte il problema. Questa operazione tecnica varia per complessità e invasività, poiché prima di tutto c’è sempre la necessità di comprendere la tipologia del rumore.
Dobbiamo dividerli in due tipi: c’è il rumore aereo, che è relativo alle voci, alla musica, alla televisione, o ancora il rumore strutturale, quindi quei rumori che vengono provocati sulla struttura. Facendo un esempio semplice: desideriamo che i nostri ambienti siano isolati acusticamente rispetto al piano superiore? Allora rientriamo nel “rumore aereo”. Ma non è detto che non possiamo essere disturbati dai rumori strutturali.
Per ottenere un buon risultato, è necessario ricorrere ad accessori, materiali e operazioni che evitino l’inquinamento acustico. Tutti gli interventi di insonorizzazione acustica, in ogni caso, devono rifarsi alla Legge n. 447 del 1995 e requisiti presenti nel Decreto ministeriale del 5 dicembre 1997, poiché sono le normative a indicare le prestazioni minime per ottenere l’efficienza acustica degli edifici (che possono essere diverse in base alla tipologia stessa, come condomini o uffici).
A cosa serve l’isolamento acustico del pavimento
Con isolamento acustico del pavimento, in ogni caso, stiamo parlando di diverse strategie e misure: dobbiamo creare uno strato protettivo per limitare la propagazione del rumore. Come abbiamo detto, durante la vita quotidiana siamo costantemente colpiti dalle emissioni sonore: sia a casa quanto fuori. Naturalmente, questi rumori, con il tempo, possono trasformarsi in un disagio vero e proprio, se non in un disturbo. Il benessere acustico di una casa è anche materia legale: con le nuove tecnologie, possiamo ottenere numerosi vantaggi.
Tra i benefici dell’isolamento acustico del pavimento, infatti, troviamo un netto miglioramento della qualità della vita, poiché ridurre i rumori provenienti dagli altri piani aumenta la tranquillità all’interno degli spazi abitativi, rendendoli più confortevoli. Anche in fatto di privacy possiamo osservare dei vantaggi, perché l’isolamento acustico non ci protegge solo dai rumori dei vicini: impedisce che suoni e conversazioni vengano udite da ambienti vicini o sottostanti.
A chi, poi, non è mai capitato di avere problemi con i vicini a causa dei rumori? Negli edifici condominiali, l’isolamento acustico del pavimento sovente diventa materia di discussione: prevenire situazioni come queste dovrebbe essere tra i nostri obiettivi principali. Allo stesso tempo, se l’immobile è nostro, possiamo osservare un aumento del valore dell’immobile: i potenziali acquirenti o inquilini, al giorno d’oggi, danno molta importanza al comfort sonoro.
Isolamento acustico del pavimento, come fare?
Solitamente possono essere impiegati del pannelli fonoassorbenti o tappeti anticalpestio: sono ideali sia in fase di ristrutturazione quanto durante la costruzione di un nuovo edificio. Le tecniche sono diverse, anche in base al risultato che vogliamo ottenere: per esempio, possiamo bloccare la diffusione del suolo usando un materiale fonoisolante, oppure intervenendo sull’assorbimento dell’energia sonora con materiale fonoassorbente. Sono due le caratteristiche da tenere bene a mente, ovvero isolamento acustico e assorbimento acustico.
Per quanto riguarda i materiali isolanti, c’è un punto focale: il tempo di riverbero e il coefficiente di fonoassorbimento. Se vogliamo valutare delle soluzioni isolanti, i materiali come punto di riferimento sono quelli a base polimerica, oppure piombo e gomma. Quest’ultima è particolarmente economica, soprattutto se comparata con il piombo (che, però, assicura un isolamento elevato).
Naturalmente, spesso c’è un “limite”: demolire il pavimento, soprattutto se ben curato, per insonorizzarlo, non è sempre la mossa più scelta. Spesso si propende, quindi, per la sovrapposizione di una pavimentazione flottante, servendosi anche di uno strato isolante. Utile per chi ha pavimenti in PVC, parquet o laminati. Questa barriera anti-rumore non compromette in alcun modo la pavimentazione esistente e al contempo assicura un’ottima protezione: la posa flottante è anche piuttosto veloce.
Tipologie di isolamento acustico
Quali sono le principali tecniche che permettono di raggiungere un buon risultato? Troviamo stuoie e tappeti acustici, ovvero rotoli realizzati in materiali fonoisolanti, come, per esempio, la gomma o la fibra di vetro, o ancora i pavimenti flottanti, che abbiamo citato prima. Questa soluzione crea uno strato isolante tra pavimento finito e sottofondo, e in questo caso si usano dei materiali elastici (pannelli di fibra di legno ad alta densità, oppure gli strati di gomma). Si possono, infine, valutare opzioni come pavimenti galleggianti, massetti pesanti, pannelli fonoassorbenti e strati isolanti compositi. Il consiglio che diamo è di sentire il parere degli esperti e richiedere una consulenza mirata prima di procedere con una delle tecniche, poiché c’è l’assoluta necessità di comprendere la soluzione su “misura” in base alle proprie esigenze.
Come scegliere la soluzione più idonea?
Chiaramente, non tutte le opzioni sono “su misura” per tutti. C’è la scelta del materiale, dell’intervento stesso, o ancora della compatibilità con la struttura esistente, e infine bisogna considerare necessariamente il budget e tutti quei costi a lungo termine (come quelli relativi alla manutenzione). Volendo, questo è il momento perfetto per valutare l’impatto ambientale e la sicurezza dei materiali che abbiamo scelto: per esempio, prediligendo delle soluzioni eco-sostenibili e non tossiche. Rimangono certi, in ogni caso, i grandi vantaggi di questa soluzione: addio, rumori!