Il mese di novembre porta con sé tanti cambiamenti: le temperature iniziano a scendere e possiamo godere sempre di meno ore di luce. Senza contare l’arrivo dell’ora solare, che ha inevitabilmente scombussolato il nostro scorso weekend. Insomma, in questi giorni è più che mai importante fare attenzione a ciò che mangiamo, per poter essere sempre in forma e magari liberarci di quei fastidiosi chili di troppo. Scopriamo i migliori consigli degli esperti.
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La dieta dei carboidrati: come funziona
Si può davvero dimagrire senza rinunciare ai carboidrati? Questa dieta permette di far perdere circa 1 kg alla settimana, portando in tavola i carboidrati giusti: si tratta di quelli ad alto contenuto di amido resistente, che vengono assorbiti più lentamente dall’organismo e che di conseguenza consentono di bruciare grassi in maniera più facile. Questi alimenti sono poi altamente sazianti e sono utili per prevenire gli attacchi di fame tra un pasto e l’altro, senza contare che non vanno a sconvolgere il metabolismo ma solo a stimolarlo, evitando così il fastidioso effetto yo-yo.
La dieta dei carboidrati dura un mese: la prima settimana è caratterizzata da uno schema alimentare composto da 1.200 kcal quotidiane, mentre nelle tre successive si passa a 1.600 kcal al giorno. In ogni pasto va inserito un cibo contenente amido resistente, abbinandolo a grassi buoni e proteine (oltre a frutta e verdura). Quali sono questi alimenti? Via libera a riso freddo, pane e pasta integrali, cereali integrali, legumi, patate, avena cruda, mais, radici e tuberi e banane verdi.
I pericoli (e i benefici) delle uova crude
Attorno alle uova girano tanti falsi miti e qualche verità: ma è davvero buona cosa consumarle, ed eventualmente quante volte alla settimana? Cosa dire, poi, delle uova crude? Facciamo un po’ di chiarezza. Le uova sono ricche di proteine ad alto valore biologico, ma hanno anche un importante contenuto di colesterolo e di acidi grassi saturi, i più pericolosi per l’organismo. È dunque bene evitare gli eccessi, senza tuttavia demonizzare il loro consumo. Ben più controverso è l’uso di uova crude in cucina, vediamo quali sono i rischi.
Secondo alcune stime, il 50% delle infezioni alimentari da salmonella sarebbe causato dal consumo di uova crude o poco cotte. La salmonella è un agente batterico che si trasmette per via oro-fecale, motivo per cui l’uso di cibi contaminati si rivela essere una delle prime cause di tossinfezione. Questo batterio provoca sintomi gastrointestinali solitamente piuttosto pesanti, con nausea e vomito, dolori addominali, diarrea e febbre. Non esiste una cura, bensì occorre lasciare che la salmonellosi faccia il suo corso. Ecco perché è importante prevenirla: bisogna lavarsi le mani prima e dopo la preparazione delle pietanze, igienizzare le superfici e cuocere bene gli alimenti.
Funghi, proprietà e benefici
Tra i cibi più caratteristici dell’autunno ci sono i funghi: c’è chi ama andare a raccoglierli per boschi e chi invece si limita ad acquistarli al supermercato, ma in ogni caso sono un vero toccasana da portare in tavola. Sono particolarmente ricchi di proteine – tanto che vengono chiamati “carne vegetale” -, ma contengono anche altre sostanze nutritive interessanti, come il selenio, il potassio e lo zinco. Inoltre sono un’ottima fonte di vitamina B12 e di vitamina D, entrambe essenziali per il nostro benessere.
Quali sono i benefici dei funghi? Grazie ai loro antiossidanti, sono utili per combattere la formazione dei radicali liberi e per prevenire numerose malattie. Inoltre sono ricchi di fibre, che favoriscono il transito intestinale. Un recente studio ha poi suggerito che consumare funghi almeno 1 o 2 volte alla settimana potrebbe ridurre il rischio di cancro alla prostata. L’importante è fare attenzione a non esagerare per via del loro potenziale effetto lassativo, ma anche nel caso si soffra di problemi renali.
Reflusso gastroesofageo: cosa mangiare
Bruciore retrosternale, sensazione di acido in bocca, tosse secca al risveglio: sono molti gli italiani che soffrono di reflusso gastroesofageo, una patologia aggravata da una dieta sregolata. Seguire un’alimentazione varia ed equilibrata aiuta notevolmente a ridurre la portata di questo disturbo, soprattutto se nel contempo adottiamo abitudini quotidiane più salutari. È importante, ad esempio, consumare pasti più leggeri che rendano la digestione abbastanza rapida, scegliendo cibi a basso contenuto di grassi.
Bisognerebbe inoltre evitare quegli alimenti che possono peggiorare i sintomi del reflusso: caffè, tè e bevande alcoliche aumentano le secrezioni gastriche, mentre le bevande gassate stimolano la produzione di aria nello stomaco. Sono da limitare enormemente anche il cioccolato, la menta, la cipolla e l’aglio, che riducono la continenza dello sfintere esofageo inferiore. Contro il reflusso, è bene anche eliminare il fumo e fare un po’ di attività fisica, indossare abiti non troppo stretti, masticare lentamente e non andare a letto subito dopo aver consumato l’ultimo pasto.
La dieta ideale del mese di novembre
Quello che mangiamo non influisce solamente sul nostro peso, ma anche sulla salute in generale e persino sulla bellezza. Con l’arrivo dell’autunno, possiamo andare incontro a tanti piccoli disturbi come stanchezza eccessiva, perdita di concentrazione, capelli e unghie più fragili e pelle spenta. Per fortuna, l’alimentazione può aiutarci: ne abbiamo parlato con la dott.ssa Lucia Bacciottini, biologa nutrizionista a Firenze e autrice del libro Beauty Planner. Vediamo cosa mangiare per ritrovare il benessere – e per essere splendenti anche nella stagione fredda.
La dieta di novembre dovrebbe essere ricca di calcio, per rafforzare le ossa e ridurre il rischio di sviluppare l’osteoporosi. Inoltre questo è il momento giusto per fare il pieno di vitamina C, utile sia per migliorare il sistema immunitario in vista dell’inverno che per stimolare la produzione di collagene, un vero alleato di bellezza. Via libera dunque a frutta e verdura di stagione come zucca, arance, melagrana, spinaci, broccoli e radicchio. Non dovrebbe infine mancare la vitamina E, un potente antiossidante presente negli oli vegetali, nella frutta a guscio e nei cereali integrali.