Rita Rusic si è aperta a “Oggi è un altro giorno”, il programma condotto da Serena Bortone. Ha ripercorso momenti emozionanti, dalla sua infanzia difficile alla fuga dalla Jugoslavia, l’esperienza nel campo profughi, il collegio e soprattutto l’amore per la musica, trasmesso dal padre. Un’esperienza che in qualche modo l’ha segnata, ma che l’ha anche spinta a diventare la donna forte che è.
Un’infanzia vissuta con paura, in cui però non è mancato l’amore e l’affetto dei suoi genitori. L’anno nel campo profughi e poi il collegio, dove la Rusic è stata per anni, in cui le hanno insegnato la postura, come mangiare e ha avuto la possibilità di approfondire la lingua italiana. Pensa con affetto al giorno in cui è entrata in collegio: “Credevo che mamma e papà sarebbero venuti con me.”
Intervistata dalla Bortone, Rita spende parole meravigliose per i suoi genitori, in particolare per la mamma, che l’ha resa piena di grinta e di forza: una persona pragmatica, dal passato difficile, gli anni vissuti durante la guerra. La Rusic ha aggiunto che attualmente sta scrivendo un libro sulla sua vita e su quella della madre, simili ma distanti allo stesso tempo. “Mia mamma dice sempre di non avere paura di aprire le porte, perché dietro una porta c’è sempre qualcosa di meraviglioso.”
Nel frattempo, sullo schermo, scorrono i video del suo passato e subito salta all’occhio la sua bellezza, come se non fosse invecchiata di un solo giorno. “Gioco con il mio corpo, ho iniziato da giovane come modella, quando lavoravo in costume, è sempre stato così. Ora semplicemente mi diverto.”
Parlando degli amori della sua vita, Rita Rusic si lascia andare ai ricordi: come non menzionare il suo ex marito, Vittorio Cecchi Gori, che l’aveva conquistata con la sua simpatia. Lo ricorda come un uomo spiritoso, intelligente. Ma le torna in mente anche il dolore di quando si erano allontanati: “Ero adorata da tutti, ma non da lui.”
Poi, parla di un amore misterioso, vissuto negli anni a Miami, con un americano: “Era un bugiardo, c’erano diversità culturali. Era gentile, simpatico, perfetto, però era tutta una finzione.”
Rita Rusic ricorda Massimo Troisi con grande orgoglio ed emozione nella voce: “Non dimenticherò mai quel giorno di giugno”, dice commossa, riferendosi alla sua prematura scomparsa. “È arrivata la chiamata, è stato orribile.” Sugli altri personaggi famosi con cui ha stretto una conoscenza, invece, la Rusic in qualche modo taglia corto. “Il mondo dello spettacolo non è un mondo di grazie. Nessuno ti ringrazia, ognuno si prende le proprie soddisfazioni personali.”
Al termine dell’intervista, un momento davvero dolcissimo: un messaggio dalla figlia Vittoria Cecchi Gori per lei. “Da piccola ti vedevo come la mamma più bella del mondo. Ma ancora adesso sei giovane, bella e piena di grinta.” Nonostante le difficoltà, i dolori, l’infanzia e la fuga dalla Jugoslavia, Rita Rusic si dice fiera del suo percorso e della sua vita.