Chi è Mirko Casadei e di chi è figlio

Mirko Casadei porta un cognome che non ha bisogno di presentazioni, figlio del celebre "re del liscio" che ha deciso di raccogliere la sua eredità

Pubblicato: 13 Marzo 2024 17:37

Nicoletta Fersini

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Mirko Casadei porta un cognome importante, che ha segnato la storia della musica italiana. Figlio del “re del liscio” Raoul Casadei, dal padre ha ereditato l’Orchestra creata nientemeno che dal prozio Secondo negli anni Venti. Mirko canta e suona la chitarra, scrive testi e compone musica proprio come ha fatto il padre autore di quel genere folk romagnolo che ha animato e continua ad animare le balere, e non solo. Mirko e la POPular Folk Orchestra (ex Orchestra Casadei) continuano ad allietare e coinvolgere il pubblico di tutto il mondo, con la consapevolezza di mantenere viva un’eredità importante.

La passione per la musica ereditata da papà Raoul Casadei

Nascendo nella famiglia Casadei, inevitabilmente Mirko sin da giovanissimo ha respirato musica e questa è diventata il centro della sua vita. Nato il 19 agosto 1972 a Rimini, il figlio del “re del liscio” ha imparato da subito a cantare e suonare la chitarra, coinvolto dal padre anche nella composizione e nella scrittura di alcuni brani poi diventati di grande successo nell’ambito del folk romagnolo.

Prima che il padre si spegnesse all’età di 83 anni, Mirko aveva già preso le redini dell’Orchestra Casadei. Era il 2020 e raccogliere questa eredità è stata una grande responsabilità, ma anche l’occasione per apportare dei cambiamenti importanti a tutto il repertorio. Non mancano di certo i brani simbolo come Romagna Mia, diventato un vero e proprio inno della musica folk romagnola, scritto tra l’altro dal prozio Secondo 70 anni fa (anniversario che ha festeggiato sul palco del Festival di Sanremo, su invito di Amadeus). Ma tutto è stato rinnovato, riarrangiato in chiave moderna, rendendo il repertorio più appetibile anche per le nuove generazioni.

Mirko Casadei e il successo con la POPular Folk Orchestra

Al passo coi tempi ma sempre fedele alla “tradizione” di famiglia, Mirko Casadei continua a mantenere vivo il ricordo del padre e della sua immensa carriera, aggiungendo però una nuova impronta del tutto personale. Oggi l’Orchestra Casadei si chiama POPular Folk Orchestra, è conosciuta in tutto il mondo e ha all’attivo diversi album.

Non sono mancate le critiche – c’è chi lo ha accusato di aver “rinnegato” le sue radici, allontanandosi troppo dal genere originario – ma il musicista e compositore ha le idee chiare: “In realtà, il grande segreto dell’Orchestra Casadei è sempre stato il ‘rinnovamento’. Non si resta sulla cresta dell’onda per ottant’anni senza adeguarsi ai tempi e alle nuove generazioni. Lo stesso Raoul, trent’anni fa, con la Musica Solare e con il lancio di nuovi ritmi è stato un innovatore! Io adoro la tradizione e lo stile romagnolo, ma ho cercato di portare qualcosa di nuovo. Si parla tanto di società multietnica e anche la musica è figlia della globalizzazione quindi, a mio parere, è importante, anzi, determinante affacciarsi ai nuovi linguaggi e alle nuove tendenze“, ha spiegato in un’intervista a Strumenti&Musica.

L’amore per la compagna Sabrina e i figli

Non solo musica nella vita di Mirko Casadei. Sebbene tenga molto a lasciare la propria vita privata lontano dai riflettori, sappiamo che da tempo è legato sentimentalmente alla compagna Sabrina, con la quale vive a Villamarina di Cesenatico insieme ai figli Asia e Kim. Proprio con loro ha festeggiato i 70 anni di Romagna Mia sul palco del Festival di Sanremo 2024, condotto da Amadeus, concedendo al pubblico il (raro) ritratto di una famiglia felice.

Fonte: Getty Images
Mirko Casadei a Sanremo 2024 con la compagna e i figli

Asia lo ha reso già nonno di una nipotina, la piccola Noa, avuta nel 2013 all’età di 19 anni. E sulla possibilità di proseguire con il lavoro del padre (e del nonno): “Mi piace cantare, ma mio padre non mi ha mai pressata affinché seguissi le sue orme – ha spiegato in un’intervista al portale EmiliaRomagnaMamma -. Mio fratello Kim, invece, è un ottimo musicista. Chissà, magari sarà lui a portare avanti il mestiere di nostro padre e nostro nonno”.

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