Matthew Perry, il Chandler di Friends, operato d’urgenza in ospedale

Matthew Perry, arrivato al successo grazie al ruolo di Chandler di Friends, è stato operato d'urgenza

Pubblicato: 8 Agosto 2018 16:13Aggiornato: 27 luglio 2024 23:36

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Matthew Perry, attore americano divenuto celebre per il ruolo di Chandler in Friends, è stato operato d’urgenza.

La star è stata ricoverata in ospedale per una perforazione gastrointestinale ed è stata sottoposta ad un delicato intervento a Los Angeles. L’intervento si è concluso nel migliore dei modi e le condizioni di Matthew Perry sarebbero stabili in questo momento. Un portavoce ha fatto sapere al sito di gossip Tmz che “è grato per la preoccupazione dimostrata nei suoi confronti e chiede un po’ di privacy durante la sua guarigione”.

La perforazione è una gravissima complicazione di varie malattie dell’apparato digerente. Questa patologia è caratterizzata dalla presenza di un foro nelle viscere, che mette in comunicazione la cavità addominale con altri organi. Si verifica in presenza di necrosi, infiammazioni e ischemie. Per ora l’attore non ha voluto commentare quanto accaduto e il suo staff non ha voluto specificare quali siano state le cause del ricovero.

In passato Perry non aveva mai fatto mistero dei suoi problemi di dipendenza da alcol, droghe e medicinali. Nel 1997, mentre era sul set di Friends insieme a Jennifer Aniston e co., assumeva quotidianamente il Vicodin, un antidolorifico oppiaceo, per resistere alla voglia di bere alcol. “Bevevo e assumevo oppiacei – aveva raccontato qualche tempo alla ABC News -, per un po’ penso di essere stato abbastanza bravo a nasconderlo, ma alla fine le persone lo hanno capito. Ripensandoci è spaventoso, ero malato”.

Il Chandler di Friends in questi anni è stato ricoverato spesso in rehab, dove ha seguito percorsi di riabilitazione, ma la sua battaglia contro le dipendenze non è mai finita. L’ultimo ricovero risale al 2015, quando aveva scelto di entrare in una struttura di Phoenix dopo una ricaduta. “Non puoi avere problemi di droga per 30 anni e poi aspettarti di risolverli in 28 giorni – aveva spiegato in quell’occasione -. Tornare sobri è davvero una delle cose più difficili da fare”.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963