Giorgio Armani, icona della moda mondiale, ha recentemente aperto il suo cuore in un’intervista toccante e sincera, rivelando aspetti intimi e inediti della sua vita. Un racconto senza filtri che tocca temi profondi come l’amore, il dolore per la perdita del compagno di vita e di lavoro, Sergio Galeotti, e la mancanza di figli. Con la sua eleganza e gentilezza, Giorgio Armani ci offre uno spaccato del suo percorso personale e professionale, che lo ha portato a diventare una leggenda della moda, mantenendo sempre un forte legame con le proprie radici.
Il legame indissolubile con Sergio Galeotti
Uno dei momenti più intensi dell’intervista è il racconto del rapporto tra Giorgio Armani e Sergio Galeotti, il suo socio e compagno di vita, scomparso prematuramente nel 1985. “Con Sergio morì una parte di me“, confessa Armani, con una commozione ancora palpabile.
Sergio Galeotti, oltre ad essere il suo partner personale, è stato colui che ha spinto Giorgio a credere nel proprio talento e a fondare l’impero che oggi è sinonimo di eleganza nel mondo. “Mi diede coraggio e fiducia“, ricorda Armani, “Sergio vide in me un potenziale che forse neanche io avevo realizzato”.
La loro storia, iniziata casualmente in Versilia, è stata fondamentale non solo per la crescita personale di Giorgio Armani, ma anche per il suo successo professionale. Grazie a Galeotti, Armani ha potuto seguire la sua visione creativa e liberare il mondo della moda da schemi rigidi, offrendo un’interpretazione nuova e moderna dell’eleganza. Il loro sodalizio, sia umano che lavorativo, ha lasciato un segno indelebile, e la perdita di Sergio ha rappresentato una ferita profonda nella vita dello stilista, che non ha mai smesso di ricordarlo con affetto e gratitudine.
L’amore, la carriera e i successi senza tempo
Giorgio Armani non si limita a parlare di Sergio. Durante l’intervista, lo stilista riflette anche su temi universali come l’amore e la scoperta di sé. Racconta, ad esempio, della sua infanzia a Piacenza durante il fascismo e dei primi turbamenti legati all’attrazione verso un giovane uomo durante il periodo passato nella colonia estiva di Misano Mare. “Era un’attrazione pura, bellissima, una grande emozione,” racconta Armani, svelando una parte di sé mai raccontata prima.
Sul fronte lavorativo, Giorgio Armani si è imposto come una delle figure più influenti della moda internazionale. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dalle giacche destrutturate e dai pantaloni morbidi, ha rivoluzionato il guardaroba di uomini e donne, rendendo il marchio Armani un simbolo di raffinatezza senza tempo.
Il film American Gigolo del 1980, con Richard Gere come protagonista, ha segnato il suo definitivo ingresso nel gotha della moda internazionale, consacrando il suo stile minimalista e sofisticato. “Quel film ha cambiato tutto“, ammette Armani, “e non posso negare che Richard Gere sia stato un ambasciatore perfetto dei miei abiti”.
Il rapporto con la famiglia e la mancanza dei figli
Nonostante i grandi successi professionali, Giorgio Armani rivela anche la sua vulnerabilità e i rimpianti personali, come quello di non avere avuto figli. “La mancanza dei figli è un vuoto che sento profondamente,” confessa lo stilista, aggiungendo che, nonostante ciò, ha cercato di colmare questo vuoto attraverso il legame con i suoi nipoti e le persone a lui vicine.
Durante l’intervista, Armani racconta anche dei momenti più difficili della sua vita, come l’incendio che ha devastato la sua villa a Pantelleria. Nonostante la perdita di molti oggetti preziosi, uno dei pochi ricordi che riuscì a salvare fu l’anello del suo compagno di vita Leo. “Dal rogo ho salvato l’anello di Leo. Per me ha un valore inestimabile, è un simbolo dell’amore e del tempo che abbiamo passato insieme”.