Alba Parietti, contro di lei insulti e minacce. Lei denuncia e interviene la polizia: “È solo il primo”

Alba Parietti ha assunto una posizione chiara - e definitiva - contro il cyberbullismo: la conduttrice avrebbe denunciato un hater e promesso ai restanti la stessa sorte. Ecco tutto quello che sappiamo

Pubblicato: 14 Dicembre 2024 10:56

Sara Iaccino

Beauty e Fashion Editor

Make-up artist e amante della scrittura, ha lavorato come Beauty e Fashion Editor per vari magazine con l'obiettivo di unire le sue passioni in una sola professione.

L’avvento dell’era social ha dato voce a tutti, a volte fin troppa e ben lontano dal significato più roseo del progresso. Casi di cyberbullismo e simili ci arrivano all’orecchio all’ordine del giorno, ed i cosiddetti leoni da tastiera sono una specie sempre più diffusa. L’ultima in particolare riguarda un volto noto della tv: Alba Parietti avrebbe condiviso proprio qualche ora fa un emblematico ritaglio di giornale sul proprio profilo Instagram: in seguito ad insulti e minacce subite da un 55enne su Facebook, la showgirl si sarebbe decisa a denunciare promettendo inoltre la medesima sorte a chi, come lui, da tempo la tormenta.

Alba Parietti contro il cyberbullismo: la denuncia al 55enne di Chieti

Poche ore fa un cinquantacinquenne di Chieti avrebbe ricevuto una denuncia da parte di Alba Parietti, con l’accusa di aver insultato ed intimidito la donna attraverso alcuni post su Facebook. L’uomo sarebbe stato perquisito presso la propria abitazione dai poliziotti, su ordine della procura della Repubblica.

I fatti riportati raccontano di come, in un arco temporale che va da settembre ad ottobre di quest’anno, l’individuo abbia rivolto alla parte lesa innumerevoli e spiacevolissime parole, e questo sottoforma di post sul profilo Facebook della conduttrice: trattasi di una serie di messaggi feroci e ritenuti pesantemente nocivi per la sua immagine. Conditi di offese a sfondo sessista, alcuni di questi sono stati condivisi direttamente sulla bacheca della Parietti e dunque facilmente visualizzabili da chiunque. Chiunque faccia parte delle 18.000 persone che affezionatamente la seguono sulla piattaforma, si intende.

Pare, inoltre, che non sia finita qui: il 55enne indagato sarebbe addirittura arrivato a minacciare l’attrice facendo riferimento ad un film – Il Macellaio, diretto da Aurelio Grimaldi e ispirato al romanzo Le Boucher di Alina Reyes – risalente al 1998. Profondamente toccata e ferita da tali ingiurie, Alba Parietti avrebbe finalmente trovato il coraggio di rivolgersi alle autorità, ed è stato su decreto del sostituto procuratore Giancarlo Ciani che qualche giorno fa gli investigatori della Mobile hanno raggiunto l’appartamento in cui il teatino ha domicilio, arrivando addirittura a sequestrargli lo smartphone.

Stando a quanto si sa in merito ai prossimi sviluppi della vicenda, ora si è in attesa che il pubblico ministero decida di nominare un consulente tecnico che analizzi il contenuto del cellulare. L’accusato, assistito dall’avvocato Corradino Marinelli, è stato convocato a deporre negli uffici della questura di piazza Umberto I: da quanto emerso è risultato come non fosse affatto intenzione del cinquantacinquenne minacciare Alba Parietti, e che le avrebbe rivolto determinati scritti perché in disaccordo con le sue idee politiche.

Alba Parietti, le prime parole in seguito alla denuncia: il post su Instagram

In attesa che le cose facciano il proprio corso nelle dovute sedi, ecco le parole della diretta interessata ad accompagnare il post: “Mi limito a pubblicare questo articolo . Si tratta di una denuncia a uno dei tanti stalker che aveva passato la linea di confine tra diritto di critica e lo aveva trasformato in minacce e insulti. La lista è lunga e questo è il primo , ho raccolto materiale da tempo e denuncerò altri . Purtroppo alcune sono donne e questo mi rattrista , ancora di più”.

“Le forze dell’ordine e la procura della Repubblica ha fatto ciò che ha ritenuto fosse giusto , data la gravità dei messaggi pubblici e privati e questo spero accada sempre , soprattutto quando riguarda donne spesso invece invisibili . Reggere questo genere di persecuzione è inaccettabile ed è giusto dare esempi denunciando chi semina odio e terrore nelle persone . O verso chi ne devasta l’onorabilità e la dignità. Non sono felice di ciò che è accaduto. Ma continuerò da oggi in poi a denunciare perché non si può accettare che questi comportamenti violenti verbalmente diventino un esempio per le nuove generazioni. Ad ogni azione corrisponderà una reazione ed è giusto che lo Stato sia dalla parte di chi subisce ingiustizie che si chiami Alba , Mariella o Salvo . Il linguaggio sui social diventa una scuola di bullismo per chi esercita e una gogna per chi subisce. Continuerò questa battaglia per rieducare le persone a un dialogo civile , nel mio piccolo e seppur da una posizione di privilegio creerò un precedente che dia coraggio e renda giustizia a tante persone bullizzate , vessate , offese e violentate con parole e minacce”.

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