Alba Parietti torna a parlare del suo passato e nell’autobiografia Da qui non se ne va nessuno, parla della malattia di sua madre. La donna infatti era affetta da schizofrenia e questo ha fatto vivere alla showgirl un’infanzia molto diversa da quella di tutte le altre bambine.
Classe 1961, la Parietti è nata a Torino, figlia della scrittrice Grazia Dipietromaria e di Francesco, partigiano piemontese. Deve il suo nome proprio alla prima città del Piemonte che venne liberata nel 1945. Negli anni Ottanta ha esordito in tv diventando uno dei volti più amati e conosciuti, ma è sempre rimasta molto legata alla famiglia. Solo oggi la Parietti, nell’autobiografia, ha deciso di svelare i segreti del suo passato e il legame con una madre tanto amata quanto temuta.
“Mia madre definiva se stessa una povera schizofrenica – ha raccontato in un’intervista a I Lunatici -. Ha vissuto grazie a mio padre una vita normale. Dignitosa. La follia molto spesso è un dono di persone troppo intelligenti che a fatica riescono a gestirla in un mondo pieno di atrocità”.
La Parietti ha poi raccontato il rapporto difficile con sua madre: “Lei è stata una madre difficilissima – ha confessato -, ma quando riusciva a non essere la strega che poteva risultare a causa della sua patologia era la persona più meravigliosa del mondo. Aveva una sensibilità, una intelligenza e una cultura fuori dalla norma. Mio padre è riuscito a contenere nelle mura domestiche la sua follia”.
Alba ha svelato che anche suo zio è stato ricoverato in un istituto a causa di problemi mentali. “Mio zio è entrato in manicomio ed è diventato una larva – ha spiegato -. Io l’ho conosciuto solo in quelle condizioni, ma prima era una mente eccelsa, un intellettuale straordinario”.
“Mia madre è morta dopo un ictus – ha aggiunto la Parietti -, i suoi organi sono stati donati. Il libro inizia da qui. Purtroppo mio zio l’ho conosciuto solo quando era già entrato in manicomio. Non era più una persona, era stato ridotto in uno stato assurdo. Prima di entrare in manicomio era un genio assoluto”.