Enzo Iacchetti, lite furiosa a È sempre cartabianca, cosa è successo: la polemica

A Cartabianca Iacchetti esplode contro Mizrahi sul tema Gaza: accuse, insulti e minacce in diretta, con un video che diventa subito virale

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

Su Rete4, è andato in onda un dibattito su tematiche tristemente note come il genocidio a Gaza ad opera di Israele, ma ciò che ha sorpreso di più è stato, non tanto il tono acceso, ma il protagonista del dibattito, il noto presentatore dello storico duo di Striscia la Notizia.

Durante la trasmissione È sempre Cartabianca, programma condotto da Bianca Berlinguer, il confronto tra Enzo Iacchetti, comico noto oggi per non volersi rifugiare nella tiepidezza di frasi artefatte, e Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele, ha superato i limiti del politically correct per affacciarsi, finalmente, sul precipizio del reale.

Non si è trattato solo di un battibecco da salotto televisivo. È stato uno scontro crudo, sicuramente inevitabile, tra chi non riesce più a restare in silenzio davanti alle macerie di Gaza e chi continua a giustificare l’ingiustificabile nel nome della sicurezza d’Israele.

Che in Italia si debba aspettare un comico per ascoltare una voce a favore della causa palestinese in un talk show è già un fallimento. Ma che questa voce venga subito trattata come una provocazione, un’offesa, una minaccia, è la prova che lo spazio per il dissenso sul massacro in corso è ai minimi storici.

Enzo Iacchetti furioso a È sempre Cartabianca: cosa è successo in diretta

Ma raccontiamo i fatti. Nel corso della puntata, Enzo Iacchetti ha condannato senza esitazione le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, riportando dati molto pesanti sulle vittime civili.

Citando fonti internazionali, l’attore ha sottolineato che finora “Sono già morte quasi 70 mila persone e 20 mila bambini”. A chi gli ribatteva che solo una parte dei caduti sarebbero “Terroristi di Hamas”, Iacchetti ha replicato indignato: “Come si fa a sostenere che gli israeliani non sono responsabili di quanto sta accadendo, quando sono già morte quasi 70 mila persone e 20 mila bambini?”.

In più occasioni il comico ha sostenuto che nel confronto con Gaza non si possa nemmeno parlare di dibattito: “In questa guerra non c’è contraddittorio, c’è un solo esercito”, dicendo a Bianca Berlinguer che non intendeva restare in studio con un interlocutore che negava tali tragedie. Ha anche detto alla presentatrice di non voler più essere invitato se ci si aspetta di dibattere seguendo due visioni contrapposte.

Le parole di Iacchetti sulle vittime a Gaza che hanno acceso lo studio

La posizione netta di Enzo Iacchetti ha avuto l’effetto di una miccia accesa in uno studio già intriso di tensione. Mentre Mizrhai arrancava in difesa di una narrativa sempre più sgretolata dai fatti, l’attore ha continuato a specificare la sua posizione, cioè che quello in atto a Gaza non è un “conflitto”, ma un genocidio travestito da diritto alla difesa.

Nel salotto ovattato di Cartabianca, Iacchetti ha bucato lo schermo e la sua reazione è diventata virale. Non ha usato perifrasi, e soprattutto non ha fatto quello che il sistema mediatico si aspetta dai suoi ospiti “alternativi”: cioè abbassare lo sguardo, scusarsi per il tono, e tornare a parlare di pace.

Accuse di fascismo e minacce in studio: il clima teso durante la puntata

Nel circo isterico dei talk show televisivi, dove spesso il dibattito si contorce su sé stesso in un’esibizione di muscoli verbali, può ancora capitare, raramente, che la rabbia abbia un senso.

Davanti al cinismo silente di Eyal Mizrahi, che ha avuto l’ardire di chiedere “definisci bambini” mentre si parlava di bambini uccisi a Gaza, non serviva la diplomazia da studio, ma uno scatto umano.

Quel che è accaduto dopo, gli insulti, la minaccia, è la punta di un iceberg che racconta l’impossibilità di accettare la disumanizzazione sotto forma di provocazione. Iacchetti ha perso le staffe? Sì. Ma chiamare “fascista” una persona che chiede che si faccia qualcosa di concreto per far terminare il massacro a Gaza è sembrato in quel momento inaccettabile.

L’orrore che viene raccontato ogni giorno, con tabelle e cifre sono da capogiro. Un racconto quotidiano a cui ora la Global Sumud Flotilla cerca di porre rimedio. Per alcuni spettatori Iacchetti non ha fatto bella figura. Ma ha fatto, forse, una cosa più necessaria, cioè si è indignato.

E intanto, a Gaza, si continua a morire. Senza talk show, senza diritto di replica, senza contraddittorio, senza microfono.

Enzino Iacchetti non si scusa. E fa bene

Il video è diventato virale. Oggi, Enzo Iacchetti è tornato a parlare, e non per ritrattare.

“Si parla solo di me, ha detto su Instagram, ma avevo davanti un essere impossibile, provocatore, bugiardo, ignorante. Se dovessi tornare a Carta Bianca stasera, direi esattamente le stesse parole, dalla prima all’ultima”.

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