Un dolore che non passa, quello di Kabir Bedi per il figlio Siddhart, suicida a 25 anni dopo una tragica storia di schizofrenia depressiva che l’ha portato alla decisione di lasciare questo mondo. “Era un genio”, ricorda suo padre emozionato ma con una dignità e una compostezza che onorano la memoria di un ragazzo che non c’è più e che suo padre non ha potuto salvare. È di questo che la star di Sandokan si dà la colpa: “Con lui ho fallito”, ha detto, nonostante la lucidità di chi ascolta dall’esterno gli suggerisca più volte che non ci sarebbe stato comunque niente da fare. Il passaggio di Siddhart verso un’altra dimensione è stata frutto della sua volontà, perché in questa terra aveva perso tutta la sua serenità.
Suicida Siddhart Bedi, il racconto del padre Kabir a Domenica In
Di lui abbiamo sentito parlare spesso, perché il dolore che prova Kabir Bedi per la sua morte non si è mai affievolito. Si sente ancora responsabile per la sua scomparsa, avvenuta nel 1997 a soli 25 anni, dopo una vita difficile trascorsa a combattere contro i demoni della schizofrenia depressiva che si era impossessata della sua anima. “Sono responsabile perché dovevo controllare che prendesse le sue medicine”, ha detto a Domenica In di fronte a Mara Venier, dicendosi colpevole in prima persona della fine che suo figlio ha scelto per sé. Importantissimo, invece, il messaggio per il pubblico: “Dico a tutti quelli che vivono con una persona schizofrenica di non arrendersi, perché non sono soli”.
Un dolore grande che l’ha riunito alla sua prima moglie Protima Bedi, che ha sposato nel 1968 e dal quale ha avuto proprio Siddhart e Pooja. Con lei ha un buon rapporto, che si è rafforzato proprio quando entrambi hanno perso il loro figlio che era considerato come un genio nel campo dell’informatica. “La più grande tragedia della mia vita”, ha detto, che evidentemente non ha ancora superato ma che sta provando a trasformare in qualcosa di diverso attraverso la meditazione.
Come ha superato il dolore per la perdita del figlio
Da quel dramma non si è mai ripreso ma ha provato a dare un nuovo corso alla sua vita che continua ad affrontare con grande coraggio. A un certo punto, si è accorto che la sua esistenza stava prendendo una piega assolutamente sbagliata e ha voluto correggerla con la meditazione. Un passo dopo l’altro, Kabir Bedi ha dato un senso al suo cammino sulla terra che ha continuato senza l’amore di suo figlio Siddhart, vivo dentro di lui e nei suoi racconti, che porta in tv con grande serenità nonostante la ferita per la sua perdita sia ancora aperta.
“La gentilezza è la più alta forma di spiritualità”, ha detto a Domenica In, spiegando di essere riuscito a mostrare diverse parti di se stesso grazie alla sua capacità di sapersi mettere in gioco. Nella sua carriera, oltre al successo travolgente di Sandokan, è autore di libri e concorrente particolarissimo di reality come il Grande Fratello e L’Isola dei Famosi. A intervistarlo, oltre a Mara Venier, sono state Rossella Erra, Candida Morvillo, Barbara Alberti e Katia Ricciarelli, che è diventata sua amica proprio grazie alla partecipazione al GF Vip.