Malattia di Crohn e colite ulcerosa: quando sospettarle e come comportarsi

Le malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono caratterizzate da un'infiammazione della parete intestinale. Ne abbiamo parlato col Prof. Massimo Claudio Fantini

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) sono caratterizzate da una infiammazione cronica della parete intestinale che provoca diarrea, dolore, debolezza e perdita di peso.

Queste patologie colpiscono in Italia oltre 250.000 persone, con un’incidenza in costante aumento, e hanno un esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni.

Assieme a Massimo Claudio Fantini, Ordinario di Gastroenterologia, Università di Cagliari e Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia, AOU, Cagliari, cerchiamo di capire quali sono i segni e i sintomi che debbono mettere in guardia, i controlli da fare e il percorso di cure.

La colite ulcerosa coinvolge il colon e causa lo sviluppo di ulcere della mucosa, lo strato più superficiale della parete intestinale, provocando sintomi debilitanti come dolore addominale, urgenza evacuativa, sanguinamento rettale e affaticamento cronico,  compromettendo gravemente la qualità della vita dei pazienti.

Nella malattia di Crohn invece l’infiammazione coinvolge tutto lo spessore della parete intestinale e provoca la formazione di ferite profonde, provocando diarrea e dolore più frequentemente nella parte inferiore destra dell’addome. Queste malattie non hanno solo un impatto fisico ma generano un peso psicologico e sociale significativo, troppo spesso sottovalutato.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.

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