Mal di schiena, stare nella natura può aiutare chi soffre di lombalgia cronica

Per chi soffre di mal di schiena e lombalgia cronica, il contatto con la natura può aiutare a superare il dolore: cosa dice lo studio

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Viva la campagna, cantava qualche decennio fa Nino Ferrer. Chi ha i capelli bianchi ricorderà questa canzone, che in qualche modo ricordava come e quanto rimanere in un ambiente naturale, magari sfruttando anche il fresco della campana, potesse aiutare a sentirsi bene con se stessi. Ora però a queste osservazioni bucoliche si aggiungono altri elementi da non sottovalutare.

Magari, con l’acqua di un ruscello che scorre e tanto, tanto verde attorno, potreste trovare sollievo anche al mal di schiena, ovviamente senza dimenticare le cure, sia chiaro. Lo dice una ricerca che ha dimostrato come trascorrere del tempo nella natura o comunque in prossimità di prati, boschi ed ambienti rilassanti possa offrire alle persone che soffrono di lombalgia cronica un certo grado di evasione, tale da aiutarle nella gestione del disagio fisico. Ovvero dalla lombalgia.

Un trattamento olistico

Lo studio è stato pubblicato su The Journal of Pain, ed è il primo che è andato a valutare in persone che soffrono di lombalgia cronica – in alcuni casi da quasi 40 anni – il ruolo della natura tra le strategie che adottano per gestire la loro condizione.

La ricerca è stata condotta da esperti dell’Università di Plymouth e l’Università di Exeter e si basa su interviste a 10 persone che soffrivano di lombalgia cronica da 5 a 38 anni. Come riporta una nota, Alexander Smith, autore principale dello studio, ricorda che il mal di schiena, come molte altre forme di disagio fisico, può essere debilitante, isolante ed estenuante.

“Ma nel contesto della spinta verso terapie innovative e più olistiche per il trattamento del dolore cronico, la natura è stata suggerita come potenziale opzione – segnala l’esperto. La nostra ricerca ha dimostrato che coloro che hanno la possibilità di immergersi nella natura ne hanno tratto beneficio, sia dal punto di vista fisico che mentale. Semplici cambiamenti, come percorsi e sedute migliori, e innovazioni tecnologiche, tra cui la realtà virtuale, possono contribuire a rendere questi benefici accessibili a tutti. Ma speriamo che le nostre scoperte aprano le porte a una più ampia esplorazione di come questo possa essere raggiunto”.

Per il futuro, forse, tecnologie immersive come la realtà virtuale potrebbero consentire alle persone di sperimentare i benefici della natura senza dover attraversare fisicamente ambienti inaccessibili.

Cosa fa la natura

Cosa emerge dalla ricerca? Sostanzialmente si evince che chi prova a rilassarsi in ambienti naturali trova un contatto con il mondo esterno e gli altri, invece di rimanere chiuso ed isolato a casa. E questo aiuterebbe anche nella gestione del dolore.  Non solo.

La classica passeggiata o comunque anche la contemplazione del verde consentirebbe di distrarre dal dolore offrendo un senso di evasione dalla vita quotidiana, con l’opportunità di fare esercizio in un ambiente piacevole. Insomma, quasi meglio rispetto a palestre o simili.  Non solo. Tra i vantaggi, va detto, va proposta anche l’azione di elementi naturali come l’aria fresca e la presenza sonora e visiva dell’acqua.

A detta di chi ha partecipato allo studio, questi fattori esterni contribuirebbero ad infondere loro una sensazione di tranquillità che ha alleviato lo stress e l’ansia creati dai loro livelli di dolore. Cosa fare quindi? Sulla base delle loro scoperte, gli studiosi hanno raccomandato alle persone con lombalgia cronica – e ai medici che le curano – di prestare maggiore attenzione al ruolo che la natura può svolgere per la loro salute e il loro benessere, e hanno suggerito che gli spazi naturali potrebbero essere adattati per integrare elementi di design più accessibili.

Come prevenire la lombalgia

Anche se possono esserci cause organiche all’origine del quadro, che vanno sempre indagate dal medico, nella stragrande maggioranza dei casi la lombalgia cronica, con il dolore che rimane più o meno fisso nella parte bassa della colonna vertebrale, è legata soprattutto alle cattive abitudini ed in particolare ad una postura non idonea.

A scatenare i malanni sono infatti soprattutto le cattive posizioni o gli sforzi eccessivi cui si sottopongono i muscoli che circondano la colonna vertebrale, come il trapezio. Quando la schiena rimane per lungo tempo nella medesima posizione senza che i muscoli che corrono lungo la spina dorsale si rilassino a dovere, lo spasmo che si crea è capace di bloccare la zona lombare della colonna.

Se la zona interessata dal dolore si trova all’altezza del tratto cervicale della colonna lo spasmo dei muscoli di un lato della spina dorsale porta invece all’impossibilità di muovere la testa. Se la vostra strategia è di puntare sul riposo, sappiate che non sempre serve, a meno che il dolore non sia molto intenso e comunque non per periodi prolungati.

È invece fondamentale aiutare i muscoli della schiena mantenendoli attivi, il che significa prima di tutto non mantenere una postura statica per ore: sia che si stia seduti sia che si lavori in piedi, bisogna sempre ricordare che occorre cambiare posizione almeno ogni 40 minuti e, magari, fare regolarmente esercizi di stretching, almeno due-tre volte a settimana, per favorire l’allungamento delle catene muscolari. Poche, semplici regole e gli esercizi più corretti possono quindi aiutarci non solo a combattere il dolore ma anche a far sì che non si ripresenti.

La giusta ginnastica

Sul fronte delle strategie da adottare per chi ha la lombalgia come frequente compagna delle giornate, un’indicazione utile viene da una ricerca apparsa su Jama Neurology, che punta diritto su uno schema di esercizi concentrati proprio sul progressivo apprendimento di una corretta postura e di altrettanto “intelligenti” movimenti.  In pratica la proposta degli esperti è quella di imparare una serie di movimenti che consentano di “addestrare” le abilità motorie.

La tecnica si chiama MST (sigla che sta per l’inglese Motor Skills Training) e propone sia posizione ideali quando si lavora sia semplici esercizi da eseguire durante le attività quotidiane. Le attività sono concentrate sulla coordinazione del movimento, per migliorare la flessibilità più che sulla forza muscolare.

La tecnica è stata testata su circa 150 persone con disabilità legata a forte dolore lombare da un’equipe coordinata da Linda Van Dillen della Washington University, Lo studio, condotto su persone con dolore lombare non specifico e quindi senza una chiara origine patologica, ha dimostrato che il trattamento con MST (da imparare attraverso corsi specifici) ha portato non solo a limitare l’intensità del dolore posturale nel periodo dello studio rispetto alla classica attività ginnica, ma  ha anche condotto ad utilizzare meno farmaci per combattere dolore ed infiammazione oltre a “togliere” il timore di svolgere le normali attività quotidiane.

Inoltre a sei mesi di distanza, tra quanti avevano appreso la tecnica proposta e si esercitavano senza strafare ma con buona regolarità hanno avuto un minor rischio di veder ricomparire il dolore a distanza e soprattutto, anche in caso di recidiva a distanza di un anno, il fastidio è stato molto meno grave. Quale che sia la tecnica da adottare, in ogni caso, ricordatevi di farvi dare i giusti consigli dagli esperti e di puntare sulla prevenzione, senza “stravaccarvi” su poltrone, o divani.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.

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