Il conto alla rovescia in vista dell’arrivo dell’influenza è iniziato, complice il calo delle temperature e il maggior tempo trascorso in ambienti chiusi, che facilitano la diffusione dei virus. L’andamento dei contagi nell’emisfero australe, dove l’influenza si diffonde prima, lascia prevede un maggior numero di casi anche in Europa e in Italia. Da qui le raccomandazioni del ministero della Salute, che ha fornito alcune indicazioni utili per proteggersi e limitare la circolazione dei virus.
Le previsioni di maggior contagi
Secondo gli epidemiologi non solo aumenteranno i casi di influenza nelle prossime settimane, ma quest’anno i contagi potrebbero essere maggiori rispetto a quelli degli ultimi due, durante i quali erano ancora in vigore alcune misure di contenimento del Covid che hanno limitato la circolazione anche dei virus influenzali. Anche il sistema immunitario potrebbe rivelarsi ancora meno “reattivo”. Da qui la stima di un picco di influenza, soprattutto nel periodo tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, che potrebbe portare anche a conseguenze più serie nei soggetti più fragili. Per questo l’Istituto Superiore di sanità e il ministero della Salute hanno fornito alcune indicazioni utili.
Le raccomandazioni del ministero della Salute
“La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza e delle sue complicanze”, ricorda il ministero della Salute in una circolare. Intanto è già stato messo in moto il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità che, con medici sentinella e laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale, hanno il compito di segnalare la diffusione delle sindromi simil-influenzali nella popolazione e indagare i diversi agenti patogeni che le causano.
Quali i virus in circolazione
“In Australia, nei primi sei mesi del 2025, abbiamo riscontrato un aumento di questo virus che ha generato sintomi un po’ più aggressivi. Dal momento che l’Australia può anticipare quello che succede qui in Europa, dobbiamo essere pronti, prepararci con attenzione e ricordarci che la prevenzione è l’arma più potente che abbiamo a disposizione”, aveva già spiegato il capo dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, Mara Campitiello, sottolineando l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, già disponibile attraverso le campagne attivate con specifici calendari nelle diverse Regioni. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, oltre al ceppo A H1N1, circolerà anche il ceppo influenzale B Victoria, come accaduto proprio in Australia. “Dal momento che quest’ultimo è poco circolato negli anni scorsi, una gran parte di persone potrà essere suscettibile all’infezione”.
I fattori decisivi: meteo e copertura vaccinale
“Molto dipenderà dall’andamento meteorologico” aveva aggiunto Pregliasco, secondo cui “si stima verrà colpito dal 15 al 25% della popolazione rispetto al 22-23% dello scorso anno quando venne registrato il record di 15 milioni di casi totali”. Per Campitello la gravità della situazione può dipendere “dalla complessa interazione di fattori locali come: la suscettibilità della popolazione, la copertura vaccinale complessiva e specifici parametri demografici e socioeconomici che influenzano la diffusione della vaccinazione”. Il ministero della Salute ha comunque ribadito che il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i cittadini a partire dai 6 mesi di età, con particolare attenzione agli over 60, ai pazienti con patologie croniche, alle donne in gravidanza e agli operatori sanitari. È stato anche ribadito che la vaccinazione è gratuita per le categorie a rischio e può essere somministrata anche insieme al richiamo anti-Covid, su indicazione del medico.
Le buone pratiche per proteggersi e limitare la diffusione
Per tutta la popolazione, però, valgono una serie di buone pratiche di igiene che possono non solo proteggere il cittadino, ma limitare la diffusione dei virus influenzali e respiratori in generale. Il primo consiste nel lavaggio frequente delle mani, seguito dal coprire naso e bocca quando si tossisce o starnutisce. È bene anche evitare luoghi affollati in caso di sintomi influenzali e arieggiare regolarmente gli ambienti. Gli esperti ricordano anche l’importanza di una corretta alimentazione, un’adeguata idratazione e del sonno in un numero sufficiente di ore che possa contribuire a rafforzare le difese immunitarie.
No al fai-da-te: quando consultare il medico
Epidemiologi, virologi e infettivologi concordano nel raccomandare di non ricorrere al fai-da-te, ma soprattutto di non assumere antibiotici in caso di influenza né senza prescrizione del medico. è bene, invece, consultare il proprio medico di famiglia in caso di febbre alta persistente, difficoltà respiratorie, peggioramento dei sintomi o comparsa di complicanze. Si tratta di raccomandazioni che assumono una valenza anche maggiore se si tratta di bambini piccoli, anziani e persone fragili, per le quali la tempestività di intervento è fondamentale per evitare potenziali conseguenze più gravi.
Covid o influenza?
Uno dei dubbi più diffusi riguarda, infine, la differenza tra Covid e influenza, nella sintomatologia. Le due patologie possono presentare tratti comuni, come febbre, tosse, mal di gola, spossatezza e dolori muscolari, ma in caso di Covid-19 è probabile che compaia anche la perdita di gusto e olfatto, o che le difficoltà respiratorie siano maggiori. Il ministero della Salute consiglia, quindi, di sottoporsi a un test antigenico o molecolare in caso di dubbio sulla diagnosi. In attesa dell’esito o del parere di un medico, viene anche raccomandato al paziente di mantenere l’isolamento per evitare un possibile contagio ad altri.