Il distacco del vitreo è una condizione in cui il corpo vitreo, la sostanza gelatinosa che riempie l’occhio, si separa dalla retina, la membrana sensibile alla luce che riveste la parte interna dell’occhio.
Questo fenomeno può causare dei disturbi visivi, come la comparsa di macchie, filamenti o lampi di luce nel campo visivo, e in alcuni casi può portare a complicazioni più gravi, come la rottura della retina, il distacco della retina o l’emorragia vitreale.
Questo evento può avvenire in maniera più o meno traumatica e provocare, qualora vi fosse una predisposizione o una patologica adesione vitreoretinica, alcune complicanze anche gravi come lacerazioni retiniche fino ad arrivare a un distacco di retina, evento quest’ultimo che può condurre alla cecità. Infatti, il distacco di retina in Italia va dallo 0,3 al 3%, con circa 7.000 nuovi casi all’anno su circa 60 milioni di abitanti.
La retina permette di trasformare l’energia luminosa ed elettromagnetica in potenziale elettrico destinato al cervello per essere tradotto in immagini. Il corpo vitreo (o umor vitreo o, più semplicemente, vitreo) quando si distacca perde aderenza ritirandosi verso il centro del bulbo oculare. La conseguenza è che il soggetto che si trova a fronteggiare questo disturbo tende a vedere “corpi mobili” o miodesopsie (mosche volanti), ovvero le fibrille vitreali condensate che con la luce incidente proiettano delle ombre sulla retina generando appunto questa sensazione. Possono essere presenti anche fotopsie (vede flash e lampi di luce) e in generale la visione può apparire sfocata.
Questa malattia è molto comune nei soggetti anziani e considerata appunto dai medici una condizione normale, quando ovviamente non è causata da altre situazioni. Le persone più anziane, però, se lamentano sintomi devono rivolgersi al proprio medico, per evitare complicazioni che, seppure rare, sono possibili.
Indice
Sintomi del distacco del vitreo
Tipicamente, un soggetto che subisce il distacco del vitreo non presenta sintomi e non ha disturbi visivi. Nei casi in cui questa condizione sia sintomatica, però, il segnale più comune è che il paziente vede “corpi mobili”, mosche volanti, punti in movimento o forme tipo fili e ragnatele. Il paziente può inoltre percepire lampi, cerchi e/o linee di luce improvvisa (questo disturbo prende il nome di fotopsia) probabilmente dovuti a uno stimolo meccanico sulla retina da parte del vitreo posteriore distaccato o parzialmente distaccato. Può inoltre vedere in modo più sfocato del solito.
Queste forme sono meglio percepite guardando una superficie chiara e in condizioni di forte luminosità, come ad esempio guardando verso il cielo, verso una parete bianca, un foglio di carta bianco o uno schermo di computer con sfondo chiaro.
Va sottolineato che il distacco del vitreo non causa la perdita della vista e non è doloroso, per questo motivo quando – come nella maggior parte dei casi – questa condizione è asintomatica le persone potrebbero ignorare completamente di esserne affette. A causare eventualmente un abbassamento delle capacità visive se non addirittura la cecità sono le complicazioni che eventualmente possono scaturire a seguito di un distacco del vitreo (comunque rare).
I sintomi del distacco del vitreo solitamente durano poco, circa 6 mesi e in molti casi possono sparire addirittura nel giro di una settimana. La durata dei sintomi, però, non è legata al livello di gravità della malattia e non è detto che un distacco del vitreo che impieghi più tempo sia da considerarsi più pericoloso. Non c’è correlazione.
Cause del distacco
La causa principale del distacco del vitreo è l’invecchiamento. Con il passare degli anni, infatti, il corpo vitreo tende a perdere acqua e a diventare più liquido (un processo chiamato sineresi). Questo fa sì che il corpo vitreo si restringa e si separi dalla retina, rompendo le fibre che lo collegano. Questo fenomeno è più frequente dopo i 50 anni di età, ma può avvenire anche prima.
Ci sono però anche altri fattori che possono favorire il distacco del vitreo, come:
- La miopia: le persone con occhi molto lunghi hanno un corpo vitreo più sottile e fragile, che tende a staccarsi più facilmente dalla retina.
- I traumi oculari: urti o lesioni all’occhio possono provocare la rottura delle fibre vitreoretiniche o l’emorragia nel corpo vitreo.
- Le infiammazioni oculari: alcune malattie infiammatorie dell’occhio (come l’uveite) possono causare la formazione di aderenze tra il corpo vitreo e la retina, che possono poi rompersi provocando il distacco.
- I disordini del collagene e del tessuto connettivo: in alcune rare malattie genetiche
- La chirurgia intraoculare: alcuni interventi chirurgici all’occhio (come la cataratta o il glaucoma) possono modificare la pressione intraoculare o danneggiare il corpo vitreo o la retina, provocando il distacco.
Fattori di rischio del distacco del vitreo
Come già detto, il principale fattore di rischio è l’età avanzata, ma ci sono altri fattori che possono favorire il distacco del vitreo, soprattutto quindi nei soggetti più giovani. Tra questi:
- forte miopia (il processo di allungamento tipico negli occhi di chi soffre di questo vizio refrattivo altera infatti l’equilibrio biochimico del gel vitreale)
- uveite (infiammazione dell’uvea, ovvero la tonaca media che si trova tra sclera e retina, che causa liquefazione del gel vitreale provocando infiammazione)
- essere stati sottoposti a un trattamento laser intraoculare
- precedente intervento di microchirurgia intraoculare
- precedente trauma oculare (a seguito di urti)
In questi casi il distacco posteriore del vitreo è considerato una complicanza ed è opportuno effettuare una visita oculistica per controllare l’integrità della retina e scongiurare conseguenze che potrebbero essere molto gravi.
Diagnosi del distacco del vitreo
Nel caso in cui il soggetto noti di vedere quelle forme e deformazioni particolari dati dai sintomi tipici di un distacco del vitreo, occorre che si rivolga a un medico specializzato in malattie oculari, ovvero un oftalmologo.
Questo professionista effettua un accurato esame del fondo oculare usando la lampada a fessura, uno strumento che permette di individuare con precisione le strutture interne del bulbo oculare, dall’umor vitreo alla retina. Per valutarne lo stato, utilizza un collirio che dilata la pupilla e che agisce nel giro di 30 minuti, terminando il suo effetto dopo 6 ore. Durante questo periodo di tempo il paziente è limitato nella visione, quindi non deve mettersi alla guida.
In buona sostanza, si tratta di un microscopio che emana un fascio di luce potente ma del tutto innocuo per la salute dell’occhio. L’esame del fondo oculare permette all’oftalmologo di individuare anche eventuali patologie della retina, come lacerazioni retiniche, distacco retinico, fori maculari.
Il medico può, mediante un caschetto oftalmoscopico e con l’uso di alcuni lenti particolari appoggiate o avvicinate sull’occhio, controllare tutta la retina compresa la porzione più anteriore e le eventuali trazioni del vitreo.
Complicazioni
Le complicazioni in seguito a distacco del vitreo sono rare ma comunque possibili. Avviene infatti che in alcuni casi questa malattia arrechi, come già accennato, lesioni ai danni della retina. Nella fattispecie, può determinare condizioni morbose quali:
- rottura della retina: ciò accade quando una parte della retina viene danneggiata in modo più o meno esteso;
- distacco della retina: ciò avviene quando la retina si stacca dai suoi tessuti di sostegno, ai quali, in situazioni normali, aderisce perfettamente;
- foro maculare: una condizione in cui sulla macula, cioè la zona centrale della retina per la visione centrale, si forma un’apertura che interrompe la normale continuità retinica.
Rottura e distacco della retina sono strettamente legate, tant’è che la prima molto spesso anticipa il verificarsi della seconda.
Ma perché il distacco del vitreo può danneggiare la retina? Il corpo vitreo, nel momento in cui si dirige verso il centro del bulbo oculare, trascina con sé ciò al quale è legato, cioè la retina. Se è particolarmente violento, questo spostamento può causare appunto strappi o alterazioni della retina o aperture in corrispondenza della macula.
Come prevenire il distacco del vitreo
Non esiste un modo sicuro per prevenire il distacco del vitreo, in quanto si tratta di un fenomeno legato al naturale processo di invecchiamento dell’occhio. Comunque per prevenire il distacco del vitreo, è importante seguire alcune raccomandazioni, come:
- bere molta acqua, almeno 1.5-2 litri al giorno
- consumare alimenti ricchi di antiossidanti e omega 3, come frutta, verdura, pesce e noci
- evitare traumi oculari
- sottoporsi a regolari controlli oculistici e segnalare al medico qualsiasi sintomo come visione sfocata, lampi di luce o corpi mobili
Se il distacco del vitreo è già avvenuto, il trattamento dipende dalla gravità della situazione e dalla presenza o meno di complicazioni. Alcune opzioni di trattamento sono:
- Osservazione: in molti casi, il distacco del vitreo non richiede alcun intervento e si risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana o mese. Il medico può consigliare di limitare le attività fisiche e monitorare i sintomi.
- Assumere degli integratori utili nella nutrizione del vitreo.
- Vitrectomia: si tratta di un’operazione chirurgica che consiste nella rimozione del gel vitreo e nella sua sostituzione con una soluzione salina o un gas. Questo intervento può essere necessario se il distacco del vitreo ha causato un distacco della retina o in presenza di emorragie.
- Laser: in alcuni casi, il medico può usare un laser per sigillare eventuali rotture o fori nella retina che potrebbero causare un distacco della retina. Questo trattamento può prevenire ulteriori danni alla vista.
Il distacco del vitreo è una condizione comune che colpisce soprattutto le persone adulte o con miopia elevata, ma in considerazione della possibilità di complicanze anche gravi è importante sottoporsi in tempi brevi ad una visita oculistica approfondita della retina.
Interventi e terapie del distacco del vitreo
Oggi non esiste alcun trattamento specifico per il distacco del vitreo. Dal momento che in molti casi questa condizione è addirittura asintomatica e nella maggior parte dei casi considerata del tutto “naturale” con il passare dell’età, non ci sono nemmeno modalità di prevenzione, quindi esercizi per gli occhi, particolari diete (ritenute un tempo efficaci) e l’assunzione quotidiana di determinate vitamine: sono del tutto inutili. Nella maggior parte dei casi, l’unica soluzione è attendere la scomparsa spontanea dei sintomi, evento che solitamente avviene in genere nell’arco di 6 mesi.
Infatti, col passare del tempo, le ombre appaiono sempre più sbiadite e si percepiscono visivamente sempre meno, dal momento che il cervello tende ad ignorare l’immagine fastidiosa. In questi casi ci sono però delle buone pratiche si possono seguire, per accelerare il processo di guarigione: si consiglia di idratare l’organismo, bevendo molta acqua, inserire frutta e verdura nella dieta e assumere integratori mirati e specifici. Queste pratiche sono maggiormente utili per ridurre i sintomi correlati al distacco posteriore del vitreo, quali le fastidiose miodesopsie o visione di “mosche volanti”. Infine, bisogna evitare traumi e sforzi fisici e fare delle visite oculistiche periodiche di controllo, che dovrebbero essere di routine nei soggetti anziani.
Chiaramente il discorso cambia nel caso in cui il distacco del vitreo porti ad una complicanza, quindi all’insorgenza di un foro maculare o una lesione della retina. In tal caso bisogna intervenire nel più breve tempo possibile. Infatti, il mancato e tardivo trattamento di queste situazioni può portare ad una grave perdita della vista e, in alcuni casi, addirittura alla cecità.
Cosa fare nello specifico?
- Rottura della retina: il trattamento più praticato è l’utilizzo del laser per sigillare la lacerazione retinica e prevenire così il distacco di retina.
- Distacco della retina: il metodo di cura adottato in questo caso dipende dalla gravità della situazione. In caso di distacchi di lieve entità, possono essere sufficienti la chirurgia laser, la criopessia e la pneumoretinopessia; in casi di distacchi gravi, invece, bisogna ricorrere alla chirurgia episclerale (cerchiaggio) o endoculare (vitrectomia).
- Foro maculare: le terapie previste sono due, la vitrectomia (procedura chirurgica di rimozione totale o parziale del corpo vitreo), che è indicata per tutti i casi di foro maculare o iniezione di ocriplasmina, che è adatta soltanto ad alcune situazioni particolari di foro maculare.
Fonti bibliografiche:
- National Library of Medicine, Posterior Vitreous Detachment