Disfunzione erettile: sintomi, cause e cura

La disfunzione erettile è una condizione medica in cui un uomo ha difficoltà a raggiungere o mantenere un'erezione adeguata per un rapporto sessuale soddisfacente

Pubblicato: 22 Aprile 2024 10:02

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

È una problematica piuttosto comune, ma che ancora oggi causa imbarazzo e vergogna. Gli uomini che soffrono di disfunzione erettile, infatti, spesso si “nascondono” e fanno finta di nulla perché si sentono sminuiti nella loro virilità e temono di essere giudicati negativamente.

Ma di che cosa si tratta esattamente? La disfunzione erettile, conosciuta comunemente con il termine impotenza, è l’incapacità di raggiungere l’erezione o di mantenerla per un tempo sufficiente ad avere un rapporto sessuale completo. Avere problemi di erezione di tanto in tanto non è necessariamente motivo di preoccupazione. Se, però, la difficoltà si presenta con una certa frequenza è il caso di attivarsi.

La disfunzione erettile non va mai sottovalutata perché può causare stress, influenzare l’autostima e provocare problemi relazionali. Non solo: potrebbe anche essere il segnale di una condizione di salute sottostante che necessita di essere trattata e un fattore di rischio per le malattie cardiache. È importante dunque conoscerla e sapere come affrontarla.

Cos’è la disfunzione erettile

Come anticipato, la disfunzione erettile è l’incapacità di avere un rapporto sessuale completo, a causa dell’impossibilità di raggiungere l’erezione o di mantenerla per un tempo sufficiente. Secondo le statistiche ufficiali, circa la metà degli uomini ha sperimentato almeno una volta nella vita un problema di erezione e ben tre milioni soffrono abitualmente di disfunzione erettile. Il problema è più comune dopo i 40 anni, tuttavia non risparmia nemmeno i giovani.

Le cause fisiche generali

L’eccitazione sessuale è un processo complesso che, negli uomini, coinvolge diversi organi e sistemi: il cervello, gli ormoni, le emozioni, i nervi, i muscoli e i vasi sanguigni. La disfunzione erettile può derivare da un problema a uno qualsiasi di questi organi e sistemi. Spesso, alla base c’è un mix di fattori fisici e psicologici.

Le cause fisiche più comuni di disfunzione erettile sono:

La disfunzione erettile, dunque, potrebbe essere anche un campanello di allarme importante, da non sottovalutare, che segnala la presenza di patologie serie, per esempio a carico del cuore.

Tenere comunque presente che con il passare degli anni, le erezioni potrebbero richiedere più tempo per svilupparsi e potrebbero non essere così solide.

Le cause psicologiche della disfunzione erettile

Il cervello gioca un ruolo chiave nell’innescare la serie di eventi fisici che portano all’erezione, a cominciare dai sentimenti di eccitazione sessuale. Ecco perché anche lo stress e i problemi di salute mentale possono causare o peggiorare la disfunzione erettile.

A volte a provocare la problematica è una combinazione di problemi fisici e psicologici. Per esempio, una condizione fisica minore che rallenta la risposta sessuale potrebbe causare ansia per il mantenimento dell’erezione e l’ansia risultante potrebbe finire con lo scatenare o il peggiorare la disfunzione erettile.

Fra le cause psicologiche della disfunzione erettile ci sono: depressione, ansia o altre condizioni di salute mentale; fatica; problemi di relazione dovuti a stress, scarsa comunicazione o altre preoccupazioni.

Indipendentemente delle cause alla base della disfunzione erettile, il processo che porta alla mancata erezione è sempre lo stesso. In pratica, si verifica un’alterazione del meccanismo biochimico controllato dal cervello che presiede proprio all’erezione.

In condizioni normali, quando l’uomo è sottoposto a certi stimoli sensoriali e ha certe fantasie erotiche, il suo cervello reagisce trasmettendo un ordine di eccitazione agli organi periferici. Questo innesca tutta una serie di processi: fra questi, anche un aumento dell’afflusso di sangue diretto ai corpi cavernosi.

Questi ultimi sono le strutture cilindriche disposte lungo il pene – chiamate in questo modo perché sono composte per lo più da piccole caverne – che hanno il compito di raccogliere il sangue in arrivo e di irrigidirsi, permettendo al pene di raggiungere l’erezione. Se si verifica disfunzione erettile, il meccanismo si inceppa: il risultato è che i corpi cavernosi non ricevono una quantità sufficiente di sangue oppure non riescono a trattenerla e, dunque, non si gonfiano.

I rimedi per la disfunzione erettile

In presenza di problemi di erezione è importante cercare di superare l’imbarazzo e rivolgersi al medico. Innanzitutto, perché si ha il diritto di avere una vita sessuale soddisfacente, a qualsiasi età. In secondo luogo perché, come abbiamo visto, dietro alla disfunzione erettile si possono nascondere malattie anche serie, che richiedono delle cure appropriate. Infine, perché sarebbe un peccato continuare a soffrire per un problema che invece può essere affrontato e risolto.

Per prima cosa il medico ispezionerà la zona genitale e il pene e prescriverà tutta una serie di accertamenti per indagare la situazione, come esami del sangue, analisi delle urine, ecografie.

Quindi, individuerà la cura più adatta alla situazione.

In presenza di cause fisiche ben precise potrebbe prescrivere delle cure mirate, per esempio farmaci per l’ipertensione o il colesterolo elevato. Anche in presenza di problematiche psicologiche potrebbe prescrivere delle cure, come farmaci e/o psicoterapia.

Altri rimedi per la disfunzione

Se l’erezione non migliora nemmeno con queste cure, se non dipende da cause fisiche o psicologiche trattabili o in attesa che compaiano dei miglioramenti, il medico potrebbe consigliare l’uso delle molecole specifiche per la disfunzione erettile. Il medico spiegherà i rischi e i benefici di ciascun trattamento e terrà in considerazione le preferenze dell’uomo. Anche le preferenze della sua eventuale partner potrebbero avere un ruolo nelle scelte terapeutiche.

Tutte le pillole contro l’impotenza hanno un’azione vasodilatatrice generale e inibiscono l’azione della 5- fosfodiesterasi (PDE 5). Si tratta di un enzima presente all’interno dei corpi cavernosi, che impedisce loro di riempirsi di sangue, ostacolando l’erezione. Questi farmaci, dunque, inducono un aumento dell’afflusso di sangue al pene. Non sono afrodisiaci: non sostituiscono il normale desiderio sessuale, che deve essere presente affinché il rapporto riesca e sia soddisfacente.

Attualmente in commercio esistono quattro pillole contro la disfunzione erettile: vardenafil, sildenafil citrato, tadalafil e avanafil. Le compresse vanno prese da 20 a 60 minuti prima del rapporto. I farmaci variano nel dosaggio, nella durata d’azione e negli effetti collaterali.

Tra gli effetti collaterali più comuni si possono includere mal di testa, vampate di calore, congestione nasale, disturbi gastrointestinali, come dispepsia o indigestione, vertigini e visione offuscata. Altri effetti collaterali meno comuni possono includere dolore muscolare, cambiamenti nella pressione sanguigna, reazioni cutanee, come rash o prurito. In casi rari, soprattutto quando si tratta d superare il dosaggio prescritto dal medico, sono stati descritti i casi di priapismo, un’erezione dolorosa e prolungata che richiede un intervento medico immediato. È importante che i pazienti discutano con il loro medico l’insorgenza di eventuali effetti collaterali e valutino insieme i rischi e i benefici della terapia farmacologica per la disfunzione erettile. Inoltre, è fondamentale seguire attentamente le istruzioni del medico e non modificare il dosaggio.

Prima di assumere qualsiasi farmaco per la disfunzione erettile, inclusi integratori da banco e rimedi erboristici, parlarne con il medico. I farmaci per la disfunzione erettile non funzionano in tutti e potrebbero essere meno efficaci in determinate condizioni, come dopo un intervento chirurgico alla prostata. Inoltre, i medicinali potrebbero anche essere pericolosi se si seguono altre cure.

Alternative chirurgiche

Il medico potrebbe proporre anche altre cure contro questa problematica, come trattamenti a base di onde d’urto lineari; intervento chirurgico; utilizzo di dispositivi esterni.

Fonti bibliografiche:

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