Il consumo di alcol ha conseguenze estremamente negative sull’organismo, sempre più comprovate dalle evidenze scientifiche e derivanti da un’assunzione, anche moderata, di bevande alcoliche. Seppur dimostrato che bere piccole quantità di questa sostanza possa avere effetti protettivi verso patologie quali ictus, cardiopatie e diabete, l’alcool non è un nutriente e i danni che provoca sono nettamente maggiori dei benefici, specie con l’assunzione continuativa di quantità ingenti.
Sono più di un milione all’anno i decessi accertati, solamente in Europa, derivanti dal consumo di alcol (più di 2700 ogni giorno), mentre nel mondo superano i 3 milioni. Tre quarti di questi sono uomini e le morti per cause correlabili all’alcol rappresentano più del 5% dei decessi totali.
Le conseguenze dell’assunzione di alcol si manifestano su organi e apparati estremamente delicati, come il fegato, il cervello e il sistema nervoso centrale. Causano patologie anche all’apparato gastroenterico, a quello endocrino e riproduttivo, nonché un’ampia varietà di tumori maligni alcol-attribuibili. Incalcolabili, poi, i danni indiretti correlati all’abuso di sostanze alcoliche, come gli incidenti stradali, i comportamenti sessuali a rischio, le violenze e gli infortuni sul lavoro.
Il coma etilico è una delle potenziali conseguenze dell’abuso di alcolici e si tratta di una condizione estremamente pericolosa e potenzialmente fatale per il soggetto che la manifesta.
Indice
Cos’è il coma etilico?
Quando si parla di coma etilico, si intende una condizione in cui un soggetto si trova in uno stato di incoscienza a causa degli elevati livelli di alcool nel sangue. Essenzialmente, i segnali di un’intossicazione si manifestano quando la quantità di alcol introdotta nell’organismo è superiore alla capacità di metabolizzazione del fegato, portando l’alcol ad accumularsi nel flusso sanguigno.
Per essere precisi, la concentrazione di alcol in questione è compresa tra i 3,4 e i 4 grammi di alcool etilico per litro di sangue. Ciò corrisponde a un tasso alcolemico superiore a 4, ovvero una condizione estremamente pericolosa e associata a possibili problemi cardiovascolari, danni (anche permanenti) al SNC, depressione respiratoria e morte. Per avere un confronto è utile ricordare che, in Italia, il limite consentito di alcolemia per mettersi alla guida è di 0,5 g/L.
Quando ingerito, l’alcol viene assorbito per lo più a livello dell’intestino tenue e in misura inferiore dallo stomaco e dall’intestino crasso. Il processo inizia entro i primi 10 minuti dal consumo della bevanda e la massima concentrazione alcolemica nel sangue si raggiunge tra i 30 e 120 minuti dopo l’ingestione. Questo processo è più rapido quando l’assunzione avviene in un limitato lasso temporale, si è a stomaco vuoto o la bevanda è gasata. Ovviamente, la situazione peggiora quando si introducono in contemporanea anche droghe o psicofarmaci.
I principali sintomi del coma etilico
Il coma etilico è così chiamato perché causa una sintomatologia molto simile a quella del coma provocato da altre cause e circostanze: il soggetto interessato ha un’attività cerebrale estremamente ridotta, è incosciente e non interagisce con il mondo esterno.
Prima di arrivare a manifestare i sintomi del coma etilico, generalmente il soggetto attraversa diverse fasi, presentando un vasto range di segnali tipici dell’ebrezza, da non prendere mai sottogamba. Ad esempio, una perdita del controllo dei movimenti, una spiccata difficoltà ad articolare le parole e un’alterata percezione del pericolo, tutti segnali che dovrebbero indurre il soggetto a terminare l’assunzione di alcol e/o chi gli sta attorno a convincerlo a smettere prima di peggiorare la situazione.
Quali segnali devono mettere in allarme, perché indicano la presenza di un coma etilico?
- Il sistema nervoso centrale subisce pesanti conseguenze dall’assunzione di alcol, quali un’azione depressiva e di sedazione, una diminuzione della coordinazione e una grave disfunzione cognitiva. È comune uno stato di profonda incoscienza nell’individuo che ha assunto alcool: spesso il soggetto ha gli occhi socchiusi e non risponde a stimoli visivi e dolorosi, non riesce a muoversi autonomamente, perde la capacità di deglutizione autonoma e mette, quindi, chi lo circonda nella condizione di chiamare immediatamente i soccorsi.
- Tra gli effetti cardiovascolari dell’intossicazione da alcol ci sono la tachicardia o la bradicardia, una marcata vasodilatazione periferica, ma anche altre alterazioni del battito cardiaco, come fibrillazione atriale e aritmie atriali o ventricolari, pericolose per la vita.
- Anche l’ipotermia (diminuzione della temperatura corporea) e l’ipotensione (diminuzione della pressione arteriosa) sono fenomeni, collegati tra loro, molto comuni in queste circostanze.
- Con il sopraggiungere del coma etilico si manifestano anche numerose alterazioni metaboliche che vanno ad alterare il normale funzionamento dell’organismo, predisponendo a condizioni che possono anche essere pericolose per la vita del soggetto.
- Potrebbero presentarsi anche arrossamenti cutanei e alitosi, frutto del tentativo di eliminazione della tossina messo in atto dagli alveoli polmonari.
- Gli effetti respiratori comportano una respirazione irregolare o una forte depressione respiratoria, nonché una ridotta sensibilità delle vie aeree ai corpi estranei e la difficoltà a espellerli.
- Non mancano gli effetti gastrointestinali, come dolori addominali, diarrea, nausea e vomito e conseguenze più a lungo termine, come ulcera peptica, epatite alcolica, pancreatiti.
Fondamentale è specificare che si tratta di una stima di massima e che le reazioni dell’organismo possono cambiare sulla base di diversi fattori, come l’età o il sesso: le donne generalmente tollerano meno gli effetti dell’alcol e possono andare in coma etilico con un livello di alcol nel sangue appena superiore ai 2,5 g/l, mentre per un bambino un tasso superiore a 2g/l può essere fatale. Da considerare anche il fatto di essere o meno avvezzi al consumo di bevande alcoliche e la tipologia delle stesse. Tra i fattori discriminanti anche il peso corporeo, la percentuale di grasso nell’organismo, l’abitudine al consumo di alcol o stupefacenti e l’eventuale assunzione di cibo assieme all’alcol.
Inoltre, le conseguenze del coma etilico non sono sempre prevedibili e dipendono molto dalla gravità dei sintomi e dalla durata dello stato comatoso. Possono registrarsi, infatti, anche danni permanenti nei soggetti che sperimentano questa condizione e per alcuni individui un intervento medico è indispensabile per evitare la morte.
Diagnosi di coma etilico
Il personale medico formalizza la diagnosi di coma etilico in presenza di fattori come l’elevata concentrazione di alcool nel sangue. È importante, in questi casi, escludere l’eventuale presenza di altre condizioni che potrebbero manifestare sintomi simili.
Per effettuare una precisa diagnosi di coma etilico, i medici possono eseguire un’anamnesi completa del paziente, esami obiettivi, test di laboratorio ed esami diagnostici specifici. Con un’anamnesi completa il personale sanitario può risalire alla quantità e alla tipologia di bevanda alcolica assunta e all’eventuale parallela gestione di altre sostanze (psicotrope, farmacologiche, ecc.). Possono anche valutare la sintomatologia e la sua gravità, in modo da intervenire correttamente e in maniera tempestiva.
Un approfondito esame fisico del paziente può aiutare a comprenderne lo stato di idratazione, quello di nutrizione e i parametri vitali. Inoltre, attraverso l’individuazione di segnali tipici, si può comprendere l’eventuale stato di alcolismo cronico del soggetto (ad esempio, dalla presenza di atrofia muscolare, teleangectasie, nevi a ragno o eritemi). Il monitoraggio costante del paziente, inoltre, consente di seguire da vicino l’evolversi delle sue condizioni di salute e la gravità dell’intossicazione.
Con opportuni esami di laboratorio è possibile verificare il tasso di alcol presente nel sangue, anche se è sempre bene ricordare che livelli alcolemici simili possono condurre a evoluzioni ed esiti completamente diversi da soggetto a soggetto. Il tasso alcolemico si può valutare anche con esami del respiro o delle urine, ma il prelievo di sangue resta il test più attendibile.
Attraverso semplici esami ematici si possono valutare anche:
- i parametri epatici, come GGT o transaminasi;
- il livello di elettroliti (sodio, cloruro, potassio, calcio, magnesio e bicarbonato);
- la glicemia;
- l’osmolalità sierica;
- i livelli dei gas nel sangue arterioso (con l’emogasanalisi);
- la presenza contemporanea di altre sostanze pericolose in circolazione, potenzialmente corresponsabili del quadro clinico.
Tra gli esami diagnostici consigliati in caso di sospetto coma etilico, si possono eseguire anche:
- un’ecografia addominale;
- un elettrocardiogramma;
- una tomografia computerizzata (TC) del cervello.
Cosa fare in caso di coma etilico?
Se ci si rende conto di trovarsi di fronte a una persona in coma etilico è basilare, come già detto, contattare il prima possibile i soccorsi. Non è possibile risolvere la succitata condizione senza ricorrere all’intervento di personale medico e sanitario.
L’intossicazione da alcol, infatti, è una vera emergenza sanitaria, che richiede un intervento il più possibile rapido e, in molti casi, un immediato trasporto all’ospedale per l’esecuzione di esami e terapie.
Chi si trova a che fare con un paziente in sospetto coma etilico, deve chiamare un’ambulanza nel tempo più rapido possibile. Inoltre, è necessario attuare qualche manovra di primo soccorso, in attesa dell’arrivo del personale sanitario competente a intervenire. I corsi di primo soccorso sono uno strumento utile che viene messo a disposizione dei lavoratori e dei civili da parte di organizzazioni sul territorio o delle istituzioni. La partecipazione a tali corsi può essere determinante per salvare delle vite e per ridurre i danni a lungo termine che possono manifestarsi a seguito di situazioni di emergenza. Le informazioni contenute in tale articolo non sostituiscono la partecipazione a tali corsi.
Cos’è possibile fare e cosa, invece, è sconsigliato?
In attesa dell’intervento dei soccorsi, si dovrebbe mettere in condizioni di sicurezza la persona che sta sperimentando l’intossicazione da alcol e ne manifesta i primi segnali, ad esempio:
- impedendole di assumere ulteriori dosi di alcol;
- offrendole dell’acqua, ma solamente se si verifica che sia in grado di deglutire in autonomia;
- mettendole addosso una coperta o dei capi che siano in grado di evitare la dispersione del calore corporeo e l’ipotermia;
- mantenersi svegli e in posizione seduta, oppure porla in posizione laterale di sicurezza qualora sia priva di coscienza;
- verificare con frequenza regolare che respiri correttamente.
Da evitare, invece:
- la somministrazione di bevande o cibi che non siano acqua, compresa la caffeina, spesso utilizzata nei casi di eccessiva assunzione di alcol, ma responsabile di aumentare la disidratazione;
- l’induzione del vomito;
- docce o bagni freddi o gelati, spesso utilizzati erroneamente per tenere sveglio il paziente e impedirgli di entrare in stato di incoscienza.
L’aiuto medico in caso di coma etilico
Tendenzialmente per risolvere una situazione di coma etilico si agisce sulla correzione dell’ipoglicemia, dell’ipotermia e dell’acidosi generate dall’assunzione eccessiva di alcol.
- Il coma etilico, condizione che vede il meccanismo della gluconeogenesi bloccato e il sostanziale calo dei livelli di glucosio nel circolo ematico, può essere trattato solo da professionisti specializzati tramite iniezioni di glucosio per via endovenosa. In alcuni casi si possono aggiungere blande quantità di insulina, per aiutare la correzione dell’ipoglicemia.
- In contemporanea si possono somministrare tiamina, metadoxina o acido piroglutammico per ottimizzare e accelerare il metabolismo dell’alcol.
- Il ricorso a soluzioni saline ha l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio idro-salino dell’organismo.
- I professionisti che si occupano di soccorrere un soggetto in coma etilico possono utilizzare il glutatione, tripeptide naturale i cui recettori vengono inibiti dall’alcol etilico. In questo modo può essere facilitata la detossificazione epatica.
- Importante è anche la somministrazione di liquidi per via endovenosa, poiché l’alcool ha una potente azione diuretica e può facilmente causare disidratazione.
- Nei casi più gravi, è possibile prevedere il mantenimento forzato della respirazione attraverso macchinari artificiali o l’emodialisi, qualcosa i valori di alcol nel sangue dovessero superare i 6 g/L.
Fonti bibliografiche
- Dalla Sia un position paper per la gestione di intossicazioni acute e crisi di astinenza, EpiCentro (ISS)
- Alcohol Prevention Day 2023, EpiCentro (ISS)
- I danni dell’alcol, Ministero della Salute