Sissi, la storia del Florentiner, il leggendario diamante giallo ritrovato dopo un secolo

Il diamante Florentiner e i gioielli perduti degli Asburgo riemergono dopo un secolo, riaccendendo il mito di Sissi e una storia che sembrava finita

Pubblicato:

Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Dopo più di un secolo, un capitolo dimenticato della storia torna a riemergere: i gioielli perduti degli Asburgo sono stati ritrovati in Canada, custoditi lontano dall’Europa e dalla leggenda che li avvolgeva. Tra i preziosi riapparsi spicca anche il Florentiner, il celebre diamante giallo scomparso e da sempre avvolto da sospetti, teorie e ipotesi di furto.

Un ritrovamento che riaccende il mito di Sissi e di una corte che continua a sedurre l’immaginario collettivo con eleganza, tragedia e romanticismo.

La storia del diamante Florentiner

Prima di diventare un mistero internazionale, il Florentiner era uno dei diamanti più celebri d’Europa. Le sue origini risalgono all’inizio del Seicento, quando la pietra, un raro diamante giallo da 137 carati, entra nelle collezioni dei Medici a Firenze.

Successivamente il diamante lascia l’Italia e raggiunge Vienna, dove entra nella collezione degli Asburgo. Da quel momento il Florentiner diventa un vero e proprio simbolo dinastico: viene custodito tra le gemme più preziose dell’Impero e diventa parte integrante del tesoro imperiale,

Tutto cambia nel 1918, con la fine dell’Impero austro-ungarico. La famiglia imperiale lascia Vienna e porta con sé ciò che può: tra documenti, stemmi e gioielli, c’è anche il diamante. Ed è a questo punto che la storia si fa nebulosa: dopo il 1921 il diamante sparisce completamente dalle cronache ufficiali, senza lasciare tracce.

 

Nessun catalogo, nessun archivio ufficiale, nessuna fotografia. Per decenni si parla di furto, di vendita segreta, di un possibile smembramento della pietra per ricavarne più diamanti, ma nessuna versione è mai stata confermata.

Il ritrovamento del diamante

La misteriosa storia del diamante si conclude molti anni dopo, quando viene ritrovato in un caveau in Canada, dove la famiglia Asburgo lo aveva trasferito dopo la fine dell’Impero. A proteggerlo fu l’ultima imperatrice, Zita di Borbone-Parma, che impose una regola precisa: nessuno avrebbe dovuto parlare del tesoro per cento anni dopo la morte di Carlo I, avvenuta nel 1922. Un patto familiare rispettato per tre generazioni.

Zita rivelò l’esistenza del Florentiner solo ai figli Roberto e Rodolfo, che a loro volta trasmisero il segreto ai propri eredi. Per questo, per più di un secolo, la famiglia ha evitato qualsiasi domanda sui gioielli scomparsi, alimentando ipotesi di furto, vendita o smembramento della pietra.

Quando il silenzio imposto è scaduto, la famiglia ha potuto finalmente aprire la cassetta di sicurezza e rendere pubblico il contenuto: non solo il Florentiner, ma anche altri gioielli appartenuti agli Asburgo. Manca però il pezzo più atteso e misterioso della collezione: la corona di diamanti di Sissi, mai ritrovata e considerata il vero emblema dell’imperatrice.

Il destino del diamante e degli altri gioielli ritrovati, è ancora da definire. Gli eredi vorrebbero esporli in mostra in Canada, come gesto di riconoscenza verso il Paese che accolse la famiglia durante l’esilio, ma resta irrisolta la questione della loro proprietà: l’Austria potrebbe rivendicarli come parte del patrimonio imperiale confiscato dopo il 1918. Per ora gli esperti tendono a considerarli beni privati degli Asburgo, ma non è escluso che, prima o poi, tornino a viaggiare ancora.

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