Revenge Bedtime Procrastination: così rinunciamo al sonno per il nostro tempo libero

Sappiamo che dovremmo dormire, ma il nostro tempo libero è più importante e così sacrifichiamo le ore di riposo notturno: perché lo facciamo?

Pubblicato: 18 Febbraio 2024 10:00

Francesca Pasini

Web Content Writer

Laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vive tra l'Italia e la Spagna. Ama tutte quelle storie di personaggi e leggende, di luoghi e viaggi unici, di cultura e lifestyle, che trasforma in parole per lavoro e per passione.

Siamo stanchi e non vediamo l’ora di metterci sotto le coperte per dormire e riposarci, ma quando siamo lì, nel momento esatto in cui dovremmo addormentarci, facciamo qualsiasi altra cosa. Guardiamo la serie tv del momento, mentendo a noi stessi sul fatto che quella sarà l’ultima puntata, ma puntualmente così non è. Leggiamo un libro che ci sta appassionando oppure scrolliamo infinitamente i nostri social network alla ricerca di chissà quale novità, scoop o ispirazione.

E così passano le ore e noi siamo ancora con gli occhi aperti nel nostro letto, pensando che dovremmo dormire perché l’orario in cui la sveglia squillerà si sta avvicinando inesorabilmente. A chi non è mai capitato? E quante volte abbiamo pensato che sia più forte di noi e che non riusciamo a farne a meno? Questo fenomeno, tornato in auge durante la pandemia da Covid-19, ha un nome ben preciso: si chiama Revenge Bedtime Procrastination.

Cos’è la Revenge Bedtime Procrastination?

Come si può intuire dal nome, la Revenge Bedtime Procrastination è la tendenza a rimandare l’orario in cui si va a dormire come “vendetta” sul poco tempo libero che quotidianamente abbiamo. Procrastinare il sonno è una delle risposte del nostro corpo alla stressante vita lavorativa.

Studiata dagli specialisti a partire dal 2016, la Revenge Bedtime Procrastination è un fenomeno che sorge soprattutto nel momento in cui i ritmi del lavoro in cui siamo impegnati si fanno più serrati e dobbiamo dedicare molte ore ad impegni che non ci permettono di godere delle gioie della nostra vita privata, o per lo meno le riducono drasticamente.

Ed è così che il nostro organismo, pur di consentirci di coltivare le nostre passioni o semplicemente di rilassarci sconnettendoci dalle responsabilità, si ribella e ruba le ore al sonno notturno.

Quali sono le cause e gli effetti

Se già le ore “libere” di una normale giornata lavorativa sono poche, quando si sommano anche gli impegni familiari, tra gestione dei figli, preparazione di pasti e pulizie o risoluzioni di problematiche di vario genere, di tempo per il nostro benessere psico-fisico ne rimane ancor meno.

È questa la causa principale della Revenge Bedtime Procrastination: abbiamo troppo poco tempo libero durante le ore diurne e non ci resta che ritagliarcelo quando ormai è notte, anche se sappiamo che dovremmo dormire per non svegliarci stanchi e spossati il giorno seguente.

Da un lato vorremmo addormentarci per dedicare al sonno il giusto tempo, ma dall’altro il nostro inconscio ci spinge a procrastinare il momento in cui ci mettiamo a letto per poterci svagare con tutto ciò che amiamo fare. Lo spiega bene il dottor Vincenzo Tullo, neurologo e specialista in medicina del sonno e cefalee dell’Humanitas: “In queste condizioni, nonostante il desiderio di andare a dormire sia presente, si continua a rimandare il momento di mettersi a letto, come se fosse presente un divario tra l’intenzione e il comportamento attuato”.

Il nostro corpo e la nostra mente ci richiedono un giusto tempo di riposo notturno, ma se questo viene a mancare possono insorgere varie problematiche, dalla semplice stanchezza (se capita ogni tanto) fino a disturbi che man mano possono risultare più gravi e dannosi per la nostra salute.

Come rimediare alla Revenge Bedtime Procrastination?

Partendo dal presupposto che per vivere una vita serena e appagante il nostro tempo libero risulta sacro e irrinunciabile, esistono alcuni accorgimenti per cercare di evitare di ritagliarci questi momenti proprio nelle ore notturne, scatenando questo meccanismo di “vendetta”.

Innanzitutto, gli esperti suggeriscono di prendersi del tempo libero durante la giornata. Momenti di stop da qualsiasi impegno, da dedicare esclusivamente a ciò che ci piace fare: che siano 10 minuti, 30 o 60, sono tutti utili. Scegliamo noi in base alle nostre esigenze e cerchiamo di mantenere l’impegno quotidianamente.

Un altro consiglio è quello di svolgere le attività fisicamente più pesanti, come lo sport, nella prima parte della giornata in modo da arrivare a sera più stanchi e bisognosi di dormire. Inoltre, possiamo provare a metterci a letto tenendo lontano gli schermi di telefoni e computer: un’impresa non semplice per gli affezionati di film, serie tv e social network in notturna, ma un passo utile per non rinunciare al nostro preziosissimo riposo fisico e mentale.

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