Solitudine per scelta, le conseguenze positive e negative

Quali sono le conseguenze della solitudine "scelta"?

Pubblicato: 15 Gennaio 2021 09:00

Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

La solitudine è spesso associata ad una sensazione di disagio ma quando è una precisa scelta può rivelarsi fonte di benessere psicologico. È di fatto comune nella nostra società percepire la solitudine quale mancanza di affetti o di socialità che rende la nostra vita insoddisfacente e triste.

Questo è vero quando la solitudine è “imposta” da fattori esterni sui quali non abbiamo il controllo: essa ci rende tristi, frustrati e impotenti. Ma esiste una solitudine che, se scelta e desiderata, può offrire libertà e benessere psicologico.

Nella terra di mezzo c’è la falsa solitudine scelta cioè da quelli che sostengono la volontà di restare soli, ma di fatto appena hanno l’opportunità di socializzare ne approfittano e si sentono meglio di quando sono soli. Quali sono i vantaggi della solitudine scelta?

Quando viene scelta la solitudine ha conseguenze positive che aiutano un individuo a percepirsi altamente soddisfatto. Tra questi ci sono la conoscenza personale, dei propri limiti e risorse, bisogni ed esigenze. L’individuo si sente completamente responsabile della propria vita, che non vuole condividere se non con persone che lo possono arricchire psicologicamente nella sua crescita personale.

La persona che sceglie di vivere in solitudine può prendere decisioni senza rendere conto a nessuno, e non ha la percezione che le proprie fortune o sfortune derivino dagli altri ma che il successo o il fallimento dipenda solo da sé stesso.

Inoltre, se qualcuno sta bene con sé stesso, nel momento in cui deciderà di condividere la propria vita con qualcun altro lo farà per una scelta consapevole e non per colmare un vuoto affettivo o relazionale. Evidentemente non è tutto rose e fiori: davanti a una nuova vita a due, chi ha scelto la solitudine farà molta fatica a condividere una vita relazionale con qualcuno dovendo rinunciare ai privilegi della solitudine e dovendo invece mediare tempi, scelte, bisogni con l’altro.

Qual è invece il profilo di una persona che resta sola quale scelta di vita? Persone sicure di sé stesse e in grado di prendere decisioni, anche complicate, in maniera autonoma, creative e con una grande capacità introspettiva.

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