Bisogna lavare i denti a cani e gatti? Tutto sull’igiene orale dei pets

Scopri i consigli utili della veterinaria per la salute gengivale e il sorriso dei nostri pets.

Pubblicato: 28 Giugno 2023 12:03

Sabrina Romani

Medico Veterinario

Sabrina Romani è medico veterinario e Istruttore Cinofilo per Cani da Compagnia. Per DiLei scrive articoli di approfondimento sull'educazione e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

Proprio come noi, cani e gatti sono dotati di due dentizioni: una da latte ed una permanente. Nel cucciolo di cane, lo sviluppo dei primi dentini da latte comincia attorno alla seconda/terza settimana di vita. Alla nascita, quindi, il cane non ha nessun dente. Il completamento dello sviluppo dei denti da lette avviene intorno ai 55 giorni di vita, la loro caduta parte dai 3 mesi circa.

Nel cucciolo questi dentini provvisori sono 28 (12 incisivi, 4 canini e 12 premolari). Invece, nel cane adulto il numero dei denti permanenti è di 42 (12 incisivi, 4 canini, 16 premolari e 10 molari, 4 nell’arcata superiore e 6 in quella inferiore). Lo sviluppo di questi inizia dal 2-3 mese di vita, con la caduta degli incisivi; si passa poi ai premolari verso i 4-5 mesi, per finire con la nascita dei molari e dei canini al 6-7 mese. In questo periodo di vita tutti i denti da latte dovrebbero essere caduti, in caso contrario se ne consiglia la rimozione.

Ricordare questa “scadenza” è molto importante nelle razze toy e piccole (chihuahua e pinscher), più a rischio di “doppio canino” (condizione in cui il canino definitivo nasce accanto a quello da latte, causando alterazioni di posizione dei denti permanenti).

Veniamo al gatto: il gattino ha 26 dentini, mentre la dentatura del felino adulto si compone di 30 denti (12 incisivi, 8 premolari 6 molari e 4 canini). I denti da latte compaiono a partire dalla terza settimana di vita, sostituiti da quelli definitivi verso i 3-4 mesi.

Igiene orale: perché è importante

Trascurare l‘igiene orale di cani e gatti può portare a diversi effetti: lievi (gengivite, alitosi), medi (come la periodontite, ovvero la perdita dell’osso e dei tessuti intorno al dente), fistole oronasali, fratture della mandibola e infezione alle ossa del cranio (osteomielite).

Stando alle statistiche circa il 75% dei cani e dei gatti che vivono nelle nostre case è affetto da malattie dentarie. Ciò è dovuto al fatto che i problemi ai denti di cani e gatti vengono trascurati e sottovalutati, portando a infiammazioni, gengiviti, stomatiti e patologie più o meno gravi che possono coinvolgere anche cuore, fegato e reni.

Per ovviare a questo, il consiglio è quello di prestare costantemente attenzione all’igiene orale del pet sin dalla comparsa dei denti definitivi. Un primo controllo veterinario in questo periodo è raccomandato per valutare il buono stato di salute della bocca e della dentizione dell’animale. Il medico, inoltre, può dare consigli utili su come manipolare la bocca del cucciolo al fine di abituarlo alla pulizia giornaliera dei denti.

Placca, la nemica numero 1

Placca e tartaro non sono la stessa cosa, seppur strettamente collegati fra loro. Se la placca non viene rimossa efficacemente col tempo tende a trasformarsi in tartaro, che mette a dura prova il sistema immunitario dei nostri pets. Quando le loro difese immunitarie si abbassano, sono proprio i batteri della placca che, da normali abitanti della bocca, si trasformano nei più temibili nemici della salute orale dell’animale.

Dopo aver colonizzato la superficie del dente, la placca si insinua al di sotto della gengiva, provocando quella che viene comunemente chiamata malattia parodontale; una reazione infiammatoria della mucosa orale che prima danneggia le gengive e poi, se non curata, finisce col compromettere ogni struttura di sostegno dei denti (parodontite), generando forte dolore, alitosi, difficoltà a prendere il cibo e a masticarlo, mobilità e perdita dei denti.

Per diventare tartaro, la placca impiega in media 24-48 ore; ciò significa che si ha tutto il tempo per procedere con un’accurata pulizia dei denti, anche perché una volta formatosi il tartaro non è più possibile rimuoverlo con un semplice spazzolino (sarà necessaria l’operazione intrusiva della detartrasi). In conclusione, prendersi cura del sorriso dei pets non è solo una questione estetica, si tratta di un gesto di prevenzione quotidiana nei confronti di patologie gravi, utile per preservare la qualità della vita del peloso anche in età avanzata.

Come prevenire i problemi dentali di Fido

È estremamente importante che i denti del cane vengano controllati dal veterinario attorno ai 7 mesi di vita dell’animale e che siano valutati annualmente. Da verificare tramite una visita odontostomatologica è la necessità di ricorrere o meno a una pulizia dentale con detartrasi in anestesia generale, primo passo per “resettare” la situazione della bocca per poi mantenerla con la pulizia casalinga. La detartrasi va eseguita ciclicamente per mantenere sana la dentatura dell’animale. In ogni caso, bisogna spazzolare, spazzolare, spazzolare almeno una volta al giorno!

Detartrasi: cos’è

Una visita veterinaria all’anno come controllo di routine è importante per accertare la salute dei denti del cane, facendo emergere l’eventuale necessità di intervenire con una pulizia dentale, il cui nome tecnico è appunto detartrasi. Consiste nell’asportazione per raschiamento del tartaro, mediante un apparecchio a ultrasuoni. L’efficacia dell’operazione può durare a lungo, anche per alcuni anni e con molte variabilità individuali. Si tratta a tutti gli effetti un piccolo intervento: della durata di circa un’ora, viene seguito tendenzialmente in anestesia totale.

Le buone pratiche quotidiane

Per spazzolare i denti del cane occorre munirsi di uno spazzolino per pets a setole morbide, per non graffiare le gengive. In commercio ne esistono tanti specifici, con impugnature o testine particolari al fine di consentire di raggiungere gli spazi più difficili. Va detto che non sono fondamentali per la buona riuscita della pulizia quotidiana. Dentifricio? Sì, ma mai usare quelli per umani: contengono xilitolo e fluoro, sostanze dannose per Fido!

Ovviamente è necessario che il cane abbia un atteggiamento collaborativo allo spazzolamento: con un po’ di pazienza e con un dentifricio ad hoc (alcuni prodotti hanno sapori e aromi molto attraenti per i cani), il quattrozampe imparerà a tollerare (o addirittura apprezzare) il momento “denti”. In linea generale, si può utilizzare anche uno spazzolino ad uso umano, assicurandosi però che abbia setole morbide per non danneggiare lo smalto dei denti e non arrossare le gengive.

Come procedere con lo spazzolamento

Per pulire al meglio e comodamente i denti del cane il suggerimento è di mettersi alle sue spalle, in modo da mimare sull’animale i gesti che abitualmente facciamo su di noi. Bisogna concentrarsi sulla parte esterna dei canini e dei denti posteriori, dove si accumulano maggiormente residui di cibo, placca e tartaro; invece, la parte interna dei denti solitamente resta più pulita grazie all’azione meccanica della lingua. L’azione prevede di spazzolare per 30 secondi dal bordo gengivale verso la punta, con un’inclinazione di 45 gradi. Non solo spazzolino: sebbene meno efficaci, in commercio si trovano prodotti da spruzzare su denti e gengive.

Ulteriore aiuto all’igiene orale viene dall’utilizzo di giochi da masticare, che agiscono un’azione spazzolante sui denti. Infine, ottimo alleato nella prevenzione del tartaro è anche la corretta alimentazione: si consiglia di alternare i cibi umidi con delle buone crocchette, che lasciano meno residui sui denti. Sì a ortaggi e verdure crude come carote, zucchine e finocchi: le fibre di questi alimenti esercitano uno sfregamento meccanico sui denti, alzando il PH della cavità orale e contrastando la crescita batterica.

Come capire se il cane ha problemi gengivali

Non è sempre facile individuare una malattia delle gengive, tuttavia si rivela estremamente utile controllare ogni giorno la bocca dell’animale. I disturbi gengivali sono le malattie infettive più comuni nei cani adulti: compaiono quando i batteri aderiscono alla superficie dei denti del cane dando origine alla placca. Se questa non viene rimossa, nel giro di qualche giorno si indurisce formando il tartaro (80% sali inorganici, 40% calcio, 20% fosforo e 20% fra sodio, manganese, carbonato e fluoruro, 20% da altre sostanze).

I batteri presenti in placca e tartaro attaccano il tessuto gengivale, infiammandolo e danneggiandolo e coinvolgendo anche le altre strutture di sostegno del dente (legamenti e osso), portando nel peggiore dei casi alla caduta del dente. Quando si manifestano, i sintomi della malattia parodontale indicano che la situazione è già in fase avanzata e che si necessita di intervento tempestivo. Generalmente, la sintomatologia prevede:

Se si riscontra uno dei seguenti sintomi è opportuno rivolgersi al veterinario per un accurato controllo orale.

Consigli utili per denti e gengive di Fido

Vuoi approfondire il tema? Ascolta la puntata del Podcast “Come Cani e Gatti” dedicata all’igiene dentale di cani e gatti.

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