Svela il tradimento alla festa prima delle nozze, la vendetta (che non ci piace)

Protagonisti due noti torinesi, il video del discorso è diventato virale e per noi c'è qualcosa che non va

Pubblicato: 11 Agosto 2023 12:35

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Quella che sembrava una normale festa per annunciare le nozze è diventato l’inizio di una vicenda che lascia un retrogusto amaro, fatta di tante ombre e di una gogna mediatica che ha diviso l’opinione pubblica. Protagonisti due personaggi di spicco di Torino: Massimo Segre, commercialista, finanziere e banchiere, e Cristina Seymandi, imprenditrice impegnata in politica.

È stato lui, con un lungo discorso, a svelare i presunti tradimenti di lei di fronte alla platea di invitati alla festa organizzata prima delle nozze. Quel video ha fatto il giro dei social, diventando simbolo di una vendetta che non ci piace.

Cosa è accaduto alla festa per annunciare le nozze

Tutto è iniziato alla festa organizzata per annunciare le nozze. Un matrimonio che i due, insieme da alcuni anni, avevano già dovuto rimandare. Ma non questa volta. In questa occasione tutto era pronto per dare l’ufficialità del prossimo passo, previsto nell’autunno.

I due durante questa occasione speciale prendono il microfono per il discorso di rito. Prima lei, poi lui. Ed è a quel punto che accade l’impensabile. Perché Massimo Segre prende la parola e la sua vendetta. Una vendetta pubblica e a sorpresa.

“Ho sempre pensato che amare una persona sia desiderare il suo bene, ancora più del proprio in questo caso, desidero regalare a Cristina la libertà di amare. In particolare, un’altra persona, un noto avvocato”, ha detto al microfono. Poi ha aggiunto: “Cristina è talmente in gamba a raccontare le sue verità, che non potevo lasciare solo a lei la narrazione del motivo per cui, io, stasera termino la mia convivenza”.

Tra le altre cose che ha detto durante il suo discorso, ripreso in un video che è rimbalzato sui social, è che potranno valutare come “proseguire una collaborazione professionale”. Oltre al fatto che: “Non pensiate mi faccia piacere fare la figura del cornuto, davanti a tutti voi”.

L’opinione pubblica, come si poteva immaginare si è divisa. Ma a noi questa vendetta, mascherata da discorso di accettazione e di amore, non piace.

Perché quello che ha fatto Massimo Segre non ci piace

Perché a volte bisogna “lavare i panni sporchi in casa”? Fermo restando che a noi non interessa quello che è accaduto nel privato tra Massimo Segre e Cristina Seymandi, è sul come si sono evolute le cose che ci vogliamo soffermare.

Non ci interessa ciò che è successo tra i due, perché i tradimenti sono cosa privata. Succedono e forse, se ripercorriamo la nostra vita, ci ricorderemo di averlo fatto noi per primi o di esserne stati vittime. Perché l’infedeltà ha tante facce, ma una cosa è certa: fa male. E non è che darlo in pasto alla pubblica piazza lo renda meno doloroso.

Il discorso di Segre è una forma di violenza, ma mascherata da atto d’amore: sottolinea di essere vittima, accusa la ex compagna di aver intrattenuto relazioni con altre persone (oltre all’avvocato pare abbia citato un imprenditore, a noi non interessa che sia vero o meno ma ci teniamo a sottolineare che – anche se fosse – non è quello l’argomento di discussione), le dà la sua “benedizione” e non chiude le porte a una possibile collaborazione futura.

Insomma, lui dice di amarla e per questo di volerla lasciare libera. Avete mai visto un amore condito da un’umiliazione pubblica? Eccolo qui.

La speranza è che non sia un esempio, che non ci siano emulatori. Perché la loro, e qui ha ragione Segre, è una solo storia d’infedeltà preconiugale per questo poteva essere chiusa nel privato, senza darlo in pasto all’opinione pubblica. Senza raccontare una storia vecchia come il mondo ma che ancora fa scalpore. Senza doversi prendere una vendetta che, francamente, è di cattivo gusto e lascia un retrogusto amaro. Diverso sarebbe stato se fosse stata consumata in privato, in maniera signorile ed elegante.

Peccato, è stata un’occasione mancata.

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