Sequestrate bustine da tè con farmaco dimagrante: l’allerta del Ministero

Il Ministero della Salute lancia l'allerta dopo il sequestro di bustine di tè, venduto come "dimagrante", che contengono una sostanza potenzialmente pericolosa

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Valentina Vanzini

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Negli ultimi giorni, il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di allerta dopo il sequestro di migliaia di bustine monodose vendute come “tè dimagrante”. Il motivo? Contenevano una sostanza farmacologica, vietata negli alimenti, che può comportare gravi rischi per la salute.

Le bustine di tè sequestrate e l’allerta del Ministero

Secondo quanto riportato da Il Fatto Alimentare, la Guardia di Finanza di Trieste insieme alla Sezione Antifrode e Controlli della Dogana ha intercettato un carico proveniente dalla Turchia contenente bustine monodose di tè a marchio Meridetox Tea Premium e Ozlex Tea. In totale sono stati sequestrati 14.880 unità.

Le analisi di laboratorio hanno rivelato la presenza di Sibutramina, un principio attivo farmacologico un tempo usato come farmaco dimagrante. La sua vendita in integratori o prodotti alimentari è vietata dal 2010 nell’Unione Europea, dopo che una revisione dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ne aveva segnalato il rapporto rischio/beneficio sfavorevole.

Non si tratta di un caso isolato: nei mesi scorsi — ad aprile e luglio 2024 — erano stati già intercettati altri carichi di bustine contenenti sibutramina. Questo tipo di “tè dimagrante” veniva spesso commercializzato online, approfittando dell’appeal del naturale e del “detox”, ma nasconde in realtà un farmaco potenzialmente pericoloso. Di fatto, ciò rappresenta una frode verso i consumatori e, soprattutto, un rischio grave per la salute pubblica.

Perché la sibutramina è pericolosa

La sibutramina agisce riducendo l’appetito, ma a fronte di benefici modesti e di rischi che si sono dimostrati molto superiori: già dal 2010, l’EMA aveva stabilito che gli eventi avversi — in particolare quelli cardiovascolari — rendevano il farmaco inaccettabile per un uso generalizzato.

Inserire sibutramina in un “tè dimagrante” è un’operazione disonesta e pericolosa: il consumatore ingenuamente crede di bere un prodotto naturale, ignaro che sta assumendo un farmaco clandestino. Questo rappresenta non solo un inganno commerciale, ma un rischio concreto per la salute — specialmente per chi ha problemi cardiaci, pressione alta o altre patologie.

Inoltre, la ripetizione dei sequestri dimostra che le maglie della sorveglianza e dei controlli devono stringere molto di più: prodotti venduti online, spesso da venditori internazionali e facilmente reperibili, possono eludere i controlli e raggiungere le case di ignari consumatori. A questo si aggiunge la difficoltà — per il cittadino medio — di verificare la conformità normativa: l’assenza di etichette chiare, la riproposizione periodica di marchi diversi o pseudonaturali rendono complesso distinguere un prodotto sicuro da uno pericoloso.

Questo episodio non è solo un caso isolato, ma una dimostrazione di quanto sia necessario prestare estrema attenzione quando si acquistano prodotti “miracolosi” online o in canali poco regolamentati. Per tutelarsi, è fondamentale seguire alcune semplici ma efficaci regole: controllare sempre la provenienza del prodotto, diffidare di etichette generiche che non riportano ingredienti chiari o certificazioni ufficiali, e affidarsi a marchi e rivenditori riconosciuti. Inoltre, consultare il sito del Ministero della Salute o fonti affidabili permette di verificare eventuali allerte o sequestri in corso. Come dimostra il caso delle bustine Meridetox e Ozlex, l’apparente innocuità di un “tè dimagrante” può nascondere rischi seri e documentati. La prudenza e l’informazione consapevole restano quindi le migliori difese per la salute dei consumatori.

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