Per il bene dei figli non è sempre un bene. Non lo è quando non ci mettiamo all’ascolto dei loro bisogni, anteponendo i nostri senza neanche rendercene conto. Non lo è quando quando siamo così prese dalle guerriglie in casa che non preserviamo il loro benessere. Non lo è quando, sempre per il loro bene, li spingiamo in una direzione specifica verso un corso di studi, uno sport o una passione, solo perché abbiamo già immaginato un determinato futuro per loro o perché abbiamo il timore che commettano i nostri stessi sbagli.
Intendiamoci, i genitori perfetti non esistono, così come non c’è nessun manuale in grado di insegnarci a non commettere errori. Ma i nostri figli non ci chiedono di essere perfetti, ma di essere felici, per loro e con loro. E prendere consapevolezza è un atto doveroso per preservare il benessere di tutta la famiglia.
I nostri figli non ci chiedono di restare insieme per loro, perché preferiscono vedere mamma e papà sorridenti e sereni, seppur non più sotto lo stesso tetto. Non vogliono diventare gli osservatori silenti di lacrime, malumori e dolore, né dei cerotti per ricostruire qualcosa che inevitabilmente si è rotto. L’unica cosa che chiedono e che desiderano è di continuare a collaborare per loro, di amarli come prima. E se possibile anche un po’ di più.
È davvero un bene per i bambini?
Spesso ci nascondiamo, anche illudendoci, dietro la convinzione di stare agendo per il bene dei nostri bambini. Ma è davvero così? È davvero un bene direzionarli verso qualcosa, farli rispecchiare nelle nostre aspettative o, peggio, chiedergli di subire una nostra decisione?
I figli hanno bisogno dei nostri consigli, del nostro supporto e del nostro appoggio, anche quando non ce li chiedono o dicono di non volerli, questo è chiaro. Ma il nostro compito è quello di esserci, come dei saggi consiglieri, e mai come oppositori o conquistatori. Non dobbiamo essere invadenti, né tanto meno costringenti: dobbiamo lasciare a loro la scelta di non seguire i nostri consigli e di sbagliare, se necessario, proprio come abbiamo fatto noi alla loro età.
E anche se la tentazione è forte, non dobbiamo correre a rialzarli ogni volta che cadono, anche se la nostra presenza gli farebbe meno male. Non è questo quello che vogliono, non è questo quello di cui hanno bisogno. Perché devono inciampare per imparare a camminare da soli, devono farsi male, a volte, per diventare più forti. Perché anche se per il loro bene vogliamo sorreggerli, non è così che gli insegneremo la vita. Perché i nostri bambini hanno bisogno di tutta la nostra forza per crescere, la stessa che serve per lasciarli andare.
E non hanno bisogno di sogni grandi e straordinari che non gli appartengono, ma che riguardano noi e tutto ciò che non abbiamo potuto realizzare. Loro meritano di costruirseli quei sogni, di distruggerli e di crearsene dei nuovi. E non è per il loro bene se li aiutiamo a plasmare quelli non gli somigliano. I nostri figli non devono crescere a nostra immagine e somiglianza e soprattutto non devono essere perfetti. Ma solo felici.
Lasciamo i nostri figli liberi di scegliere, osare e sbagliare
E no, per il loro bene non dobbiamo proteggerli da tutto e da tutti, anche se questo sembra un paradosso. Non possiamo relegarli in una bolla di vetro che, seppur bellissima, rischia di rompersi da un momento all’altro. Perché quando succederà loro si smarriranno senza sapere come muovere i passi in quel mondo che noi non gli abbiamo lasciato vivere.
Per il bene dei figli, invece, dobbiamo lasciarli liberi di osare, di sbagliare e di fasi male. Restando sempre accanto a loro, un passo indietro, per sorreggerli quando sceglieranno di tornare tra le nostre braccia.