Le differenze di genere, lo sappiamo, passano anche per il lavoro. E no, non si tratta di un luogo comune, ma di una verità confermata dai dati e dalle nostre stesse esperienze, che ancora oggi ci mettono di fronte al fatto che, in alcune realtà più di altre, le pari opportunità sono destinate a restare confinate solo nelle parole, e meno nei fatti.
Per fortuna le cose stanno cambiando, anche se la strada è ancora in salita, ma l’obiettivo condiviso da molti è proprio quello di annullare le disparità anche sul lavoro per garantire alla controparte femminile le stesse opportunità di ruoli e di retribuzione che da sempre sono garantite agli uomini.
E a proposito di cambiamenti e di traguardi, ce n’è uno che ha a che fare proprio con il nostro Paese e che ci fa capire che quella faticosa ascesa verso la parità di genere sta finalmente dando i suoi frutti. In Italia, infatti, per la prima volta sono stati assunti più medici donne che uomini. E non solo, perché anche nel campo della scienza abbiamo raggiunto grandiosi risultati, tra le prime cento scienziate del mondo, infatti, sette sono italiane.
I medici donne sono la maggioranza: il sorpasso storico
È un traguardo storico quello che ha raggiunto il nostro Paese, lo stesso che vede le protagoniste del mondo femminile ottenere un primato e un sorpasso nei confronti della controparte maschile nel settore della Sanità. A confermare che i medici donne rappresentano la maggioranza negli ospedali italiani ci ha pensato una ricerca pubblicata dal Ministero della Salute.
È emerso che, nel 2021, il 49,9% dei professionisti impegnati come medici erano donne. Considerando che le nuove assunzioni, in media circa il 2% l’anno, sono in prevalenza femminile, è chiaro che il 50% è stato superato consacrando quindi il primato delle donne negli ospedali italiani.
Tra le figure professionali in cui prevalgono le donne rispetto agli uomini troviamo gli infermieri con il 77,7% e gli psicologi con il 78,8%. A queste si aggiungono anche biologi, neuropsichiatri, pediatri, oncologi e ginecologi. Più bassi, invece, sono i numeri che riguardano la presenza femminile nei reparti di chirurgia dove, invece, il primato è detenuto dalla controparte maschile.
E sono sempre gli uomini a predominare in una delle posizioni più ambite nella Sanità, quella di primario. Tuttavia, nonostante ancora l’evidente discrepanza di genere, il sorpasso storico nel settore è un’importante segnale di cambiamento.
Le scienziate italiane
Non sono solo medici, le donne italiane, ma anche scienziate. Alla notizia del sorpasso storico nel settore della Sanità si aggiunge anche quella che vede sette scienziate italiane posizionarsi nella lista mondiale delle migliori professioniste sul campo.
Tra queste ci sono Silvia Franceschi, alla quale va il merito di aver di aver indagato il ruolo del papillomavirus (HPV) in correlazione con il l tumore del collo dell’utero e Alessandra Buonanno, fisica e accademica italiana, nonché direttrice dell’Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale.
Nella lista sono incluse anche Speranza Falciano, prima donna a essere stata eletta vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’astrofisica Mara Salvato, la cardiologa Silvia Priori e la genetista Nicole Soranzo.