“Non la merito”: Marlene Engelhorn donerà davvero parte della sua eredità

Marlene Engelhorn è diventata multimilionaria, ma sin da subito ha dichiarato di volersi "liberare" di questa parte del suo patrimonio: ecco il suo programma

Pubblicato: 16 Gennaio 2024 13:36

DiLei

Redazione

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Il nome di Marlene Engelhorn non è nuovo alle cronache: era il 2021 quando sua nonna, Traudl Engelhorn-Vechiatto, le comunicò che alla sua morte avrebbe ricevuto una cospicua eredità, suscitando una reazione inattesa: già allora Marlene affermò di essere del tutto decisa di disfarsene. Affermazione che nel 2022, alla morte di Traudl, si è trasformata in una vera e propria dichiarazione d’intenti, con tanto d’interviste che fecero il giro del mondo.

Marlene avrebbe infatti rinunciato a ben 25 milioni di euro, una notizia che non poteva certamente passare in sordina. Le ragioni dietro questa scelta sono diverse, ma possono essere riassunte brevemente dicendo che Marlene è una nota attivista, che ormai da anni chiede (in particolare per il suo Paese, l’Austria) più tasse sulle grandi ricchezze e sui beni ereditati, oltre che imposte di successione calibrate e misurate.

Perché Marlene Engelhorn ha ereditato una fortuna?

Anche se il suo nome può non dire molto al grande pubblico (la sua fama non è certo quella di Paris Hilton), Marlene Engelhorn ha avuto la stessa fortuna di molte ereditiere e socialite, ovvero quella di essere nata all’interno di una famiglia di imprenditori molto abbiente. Per la precisione, Marlene è una diretta discendente di Friedrich Engelhorn, fondatore della BASF (Badische Anilin- und Soda Fabrik).

Nel corso degli anni, Engelhorn e i suoi discendenti hanno investito il capitale guadagnato con la BASF nell’azienda farmaceutica Boehringer Manheim che, infine, è stata venduta al gruppo Hoffman – La Roche per 11 miliardi di dollari: in sostanza, la famiglia di Marlene è riuscita nell’intento di accumulare, tra i suoi prodotti, i suoi investimenti e le sue vendite, un patrimonio da capogiro. Patrimonio che, per volere della nonna Traudl, sarebbe andato tutto a Marlene.

Marlene, però, non ha mai ritenuto corretto possedere dei soldi senza averli guadagnati. Aveva già detto alla nonna che non avrebbe accettato tutto il patrimonio che lei intendeva lasciarne: ne avrebbe preso solo un decimo, ovvero i 25 milioni cui abbiamo già accennato, e li avrebbe devoluti in beneficenza. Filantropa e studiosa di Lingua e Letteratura Tedesca a Vienna, la Engelhorn ha continuato a pensare a come ridistribuire la sua ricchezza. E, alla fine, è giusta a una conclusione.

L’idea di Marlene e il “Buon Consiglio”

«Non ho fatto niente per meritarmi queste cifre, si tratta solo di fortuna nella lotteria della nascita. E per questo io non posso essere felice nel riceverli e nell’usarli. È la correttezza che mi porta ad agire in questo modo: non è tanto una questione di volontà, quanto di equità», ha dichiarato la Engelhorn, che ha poi comunicato la sua decisione: per capire a chi donare i 25 milioni non prenderà le sue decisioni da sola, perché potrebbero essere in qualche modo faziose.

Nelle prossime settimane verrà dunque creato il “Guter Rat” (“Buon Consiglio“) per la redistribuzione. Il consiglio in questione sarà composto da 50 membri che verranno eletti tra 10.000 persone scelte tramite una serie di criteri statistici che, messi insieme, creeranno un campione il più fedele possibile alla composizione della popolazione austriaca. Ai 50 membri eletti verrà richiesto di indicare quali sono gli usi e le destinazioni migliori per l’eredità.

I 50 membri sono chiamati, inoltre, a incontrarsi tra marzo e giugno e durante l’incontro verranno affiancati da diversi esperti e da un moderatore. Tutti i membri del consiglio riceveranno anche un compenso, 1.200 euro a settimana, per il loro impegno e lo staff di Marlene si occuperà di tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio.

Le idee di Marlene

«Se i politici non fanno il loro lavoro e non redistribuiscono, allora dovrò farlo da sola. Molte persone faticano a far quadrare i conti pur avendo un lavoro, pagano le tasse su ogni singolo euro che guadagnano, mentre il patrimonio e le eredità dei ricchi vengono tassati poco o per nulla: ci sono intere dinastie che accumulano denaro e potere nel corso delle generazioni, ma preferiscono evitare le tasse e mantenerle il più basse possibile, non contribuendo alla società. Ma senza questa società tale ricchezza non esisterebbe. Questo è un fallimento della politica: se la politica fallisce, sono i cittadini a dover fare qualcosa» ha detto ancora Marlene per spiegare cosa la muove.

Il prossimo passo, dunque, sarà quello di aspettare l’elezione dei 50 “saggi”. Lavorando insieme a loro, Marlene dovrebbe essere in grado di donare i suoi 25 milioni nel modo più costruttivo possibile. Ci riuscirà davvero?

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